LA PARENTOPOLI DELL’ASL DI LECCE. AFFARI DI FAMIGLIA
di Giuseppe Puppo ______ In queste ore è polemica, tanto per cambiare, sulla Sanità pugliese e sull’operato del presidente Michele Emiliano, che comunque da presidente della Giunta ne risponde direttamente, se non altro politicamente.
L’ultimo ‘caso’ è montato in queste ultime ore, a proposito di una contestatissima nomina dirigenziale all’Asl di Lecce.
Che cosa è successo?
Vediamo.
A fine anno il commissario straordinario Stefano Rossi, 58 anni, di Lecce, in precedenza direttore generale dell’Asl di Taranto, in carica dal luglio scorso al posto del dimissionario direttore generale Rodolfo Rollo, dimissionario in quanto travolto da recenti altre vicende giudiziarie, ha nominato Rossana Indiveri, già dirigente in servizio amministrativo dell’Asl, responsabile dell’Ufficio Gare Territoriali al “Coordinamento servizi amministrativi distrettuali per l’espletamento delle procedure d’acquisto sotto la soglia comunitaria di beni e attrezzature sanitarie da destinare alle unità operative dei distretti sociosanitari della Asl di Lecce”, insomma quello che decide a fa gli appalti.
Il mese scorso la nomina è diventata operativa.
Ma qualcuno ha avuto da accepire prima e dopo.
Nei giorni scorsi, infatti, il sindacato Cisal, che subito aveva espresso dubbi sulla legittimità di questa nomina, presentando un esposto al ministero della Salute e all’Autorità Nazionale Anticorruzione, è ritornato alla carica e la nomina burocratica è diventata un caso politico, con relativa bufera mediatica.
Giustamente, direi, dal momento che Rossana Indiveri (nella foto) è la moglie di Stefano Rossi.
In molti si sono chiesto, si stanno chiedendo e si chiederanno, se sia legittimo o quanto meno opportuno che gli appalti milionari di un ente pbblico importante quale l’Asl di Lecce siano decisi e gestiti…in famiglia.
Il commissario si è ‘difeso’ pubblicamente, mandando una nota ai mass media in cui, traducendo dal burocratichese stretto in cui è scritta, sostanzialmente dice, se ho capito bene, che la Indiveri era già prima del suo insediamento l’unica dirigente della struttura e che quindi la nomina da lui effettuata è legittima.
Tutto a posto?
Macchè…
Intanto ho trovato un riferimento preciso al fatto che non è la prima volta che Rossana Indiveri finisce nelle polemiche politiche. Il 22 novembre 2018 i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia, Marco Galante e Gianluca Bozzetti – è appena il caso di rricordare che all’epoca il M5S era all’opposizione, mentre oggi è nella maggioranza di Emiliano, e infatti oggi non ha esternato nulla-
presentano un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio regionale e al presidente della Giunta in cui espongono fatti relativi a quelli che essi definiscono ‘presunta parentopoli della sanità pugliese’, daje…
Fra i numerosi fatti esposti che hanno per protagonisti altri, viene ricordato che un concorso per dirigenti amministrativi bandito dalla Regione nel 2010 è stato chiuso solo nel 2014, e in particolare che
– “Dopo soli tre mesi, con delibera n° 1456, una dirigente neo-assunta, Rossana Indiveri, moglie del direttore generale dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi, viene ‘comandata’ all’Asl di Lecce che, nel frattempo, non aveva compiuto alcuna richiesta formale “.
I fatti da un’ulteriore verifica compiuta da leccecronaca.it corrispondono, anzi, il lasso di tempo che passa da nomina a comando, è ancora più breve.
Rossana Indiveri, che prima lavorava al Comune di Lecce, da funzionario amministrativo, viene assunta il 1. novembre 2014 all’azienda ospedaliera Policlinico di Bari quale dirigente amministrativo e il 17 novembre 2014, quindi dopo appena due settimane, va a lavorare ‘in comando’ a Lecce, all’Asl di Lecce, con comandi rinnovati di sei mesi in sei mesi, per due volte, fino all’assunzione definitiva sempre a Lecce un anno dopo.
Comunque sia, per ritornare a oggi, a stretto giro di posta, qesto pomeriggio è arrivata una nota politica del gruppo Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, questa scritta in maniera criptica e che tira direttamente in ballo altre due persone: Michele Emiliano e il neo deputato del Pd da lui imposto in lista alla Camera alle ultime elezioni politiche Claudio Stefanazzi, 53 anni, di Tricase, ex braccio destro del presidente.
Siccome, se a tradurre dal burocratichese ho difficioltà, a fare l’indovino delle frasi sibilline proprio non sono capace, lo riporto qui di seguito, grassetti compresi, lasciando ai nostri lettori che ne abbiano voglia l’ardua impresa di cimentarsi con gli oracoli di Bari.
“Mai citazione appare più azzeccata: la moglie di Cesare non deve essere solo onesta, ma deve sembrare onesta. Il senso è evidente: l’opportunità in certi contesti è più importante della verità stessa.
Per questo non entreremo nel merito della nomina che il marito commissario generale della ASL di Lecce, Stefano Rossi, assegna a sua moglie, ‘unica’ dirigente della ASL di Lecce, Rosanna Indiveri non solo un incarico, ma proprio un ufficio ad hoc, Ufficio Gare territoriali all’interno dell’Unità di Coordinamento servizi amministrativi.
Certo, il fatto di essere ‘unica’ dirigente della Asl a cui assegnare l’incarico fa porre tante domande, alcune anche ‘cattive’, ma come dice un altro detto: a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca… Sembra quasi che si sia volutamente fatto fare carriera per ottenere questo risultato, ma non è questo il punto.
Il punto è l’opportunità che un marito direttore faccia fare carriera alla moglie dirigente in un ente pubblico. Il presidente Emiliano rispolveri ogni tanto anche la toga da PM che ha solo ‘congelato’, visto che è in aspettativa, e si ponga la domanda, soprattutto, sul piano etico e deontologico: quanto è opportuno tutto questo. Chiaramente parliamo di un’opportunità politica, quella che come richiamava l’imperatore Cesare deve essere anche un elemento di ‘apparenza’ non solo di sostanza. A meno che nel Salento dove l’ ’imperatore’ non si chiama Cesare, ma Claudio (al secolo Stefanazzi) l’opportunità ha un sapore diverso da quello politico, ma è un’opportunità personale e di amicizia.”
E lui, Michele Emiliano, cosa ha da dire al riguardo?
Pare niente, non ha detto niente.
Eppure è un esperto della materia. Dico, di nomine di amici e sodali, in tutti questi anni, ma pure all’inizio esperto di nomine particolari, quando, appena eletto la prima volta a presidente della Regione Puglia, nel giugno 2016, nominò a capo ufficio stampa della Regione Elena Laterza, la sua compagna convivente
“La mia scelta è conforme alle regole di legge che sono state rispettate – disse in quell’occasione sette anni fa, ma ci viene buono adesso – Dal punto di vista dell’opportunità escludo che un’amicizia protratta nel tempo, la comune militanza politica, la stima e la fiducia reciproca siano più o meno opportune di altri sentimenti umani non caratterizzati da vincoli giuridico-patrimoniali. La mia scelta non è dunque motivata da ragioni private, bensì esclusivamente professionali, come è avvenuto nel 2004 e nel 2009. I sentimenti nascono e muoiono in modo imprevedibile e inaspettato, e non dovrebbero essere utilizzati nella polemica politica. È infatti la legge che stabilisce i confini dell’opportuno e dell’inopportuno, soprattutto con riferimento a nomine fiduciarie di componenti dello staff”.
Ah…L’amor, che move il sole e le altre stelle…
Infinitamente grato !!!!