CASO EMANUELA ORLANDI / ANCORA NOVITA’

| 10 Gennaio 2023 | 0 Comments

ORA IL VATICANO RIAPRE UFFICIALMENTE LE INDAGINI

di Flora Fina ______

Tante sono state le pressioni in questi anni, come anche le speranze riposte per trovare la verità, la verità di una scomparsa in un primo momento inspiegabile quanto misteriosa, la scomparsa di Emanuela Orlandi, la “ragazza con la fascetta”, che attende giustizia da quel fatidico 22 giugno 1983.

Ieri finalmente, dopo quasi quarant’anni di ricerche, depistaggi, ed una fitta nebbia aleggiante all’ombra del Cupolone – che nel frattempo svetta imperante in Piazza San Pietro – arriva la svolta, una svolta desiderata incessantemente, e che potrebbe portare, infine, ad una sperata conclusione: una prima battaglia è stata vinta proprio nelle scorse ore, quando, per decisione del promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi (nella foto sotto con Papa Francesco) la Santa Sede ha deciso di riaprire le indagini da tempo archiviate, e che negli ultimi anni, erano divenute il vessillo di una battaglia – condotta dal fratello di Emanuela, Pietro – già persa in partenza, e che invece, inaspettatamente, continua al ritmo incessante di richieste e di chiarimenti, per dipanare la fitta nebbia di misteri ed incertezze perpetrati per quasi un intero quarantennio di cronaca nera italiana.

La notizia, è filtrata proprio ieri, in particolare a metà pomeriggio del 9 gennaio 2022, salvo essere poi confermata ufficialmente dopo appena un paio d’ore: Diddi e la Gendarmeria infatti, hanno deciso di «aprire un fascicolo»  su una vicenda che ha scosso parimenti il Vaticano e le sue massime istituzioni, in un percorso investigativo e giudiziario che ha sfiorato finanche ipotesi inquietanti di qualsivoglia genere, sino a coinvolgere servizi segreti e cancellerie di mezzo mondo, probabilmente, a questo punto, tutti protagonisti principali del complesso intrigo.

Attualmente dunque, l’obiettivo degli inquirenti è quello di scandagliare in maniera approfondita, e daccapo,  tutti i fascicoli, i documenti, le segnalazioni, le informative, interrogare nuovamente i testimoni dell’epoca ancora in vita, così che questi ultimi possano fornire elementi utili.

Insomma, un lavoro a 360 gradi affinché nulla possa rimanere intentato, per provare a chiarire ombre e interrogativi, e per mettere definitivamente la parola fine al più torbido giallo lasciato in eredità dal secolo scorso.

Non solo: stando al dettagliato piano di lavoro – messo a punto dall’ufficio del promotore di giustizia –  si ripartirà dai dati processualmente acquisiti, si seguiranno nuove piste e vecchie indicazioni all’epoca non troppo approfondite: l’investigazione, dunque, riprenderà piede dall’esame di ogni singolo dettaglio, come ad esempio prove dimenticate o sottovalutate, a cominciare da quel pomeriggio in cui la penultima nata – figlia del messo pontificio Ercole –  scomparve inspiegabilmente nel nulla.

È bene ricordare infatti che Emanuela si era chiusa alle spalle la porta della sua abitazione dentro la Sacre Mura alle 16 del 22 giugno 1983 per andare a lezione di musica in piazza Sant’Apollinare, nello stesso complesso dell’omonima basilica dove, anni dopo, si scoprirà, in maniera insolita nonché sospetta, che era stato seppellito uno dei capi della Banda della Magliana, “Renatino” Enrico De Pedis, secondo diversi testimoni esecutore materiale del sequestro «per conto di alti prelati», come spiega Repubblica.it.

Ma non è tutto: l’ importantissima iniziativa da parte della magistratura vaticana si muove, secondo altre indiscrezioni – sempre rese note da Repubblica –  pienamente nel solco della ricerca della verità e della trasparenza voluta da Papa Francesco.  Per quanto riguarda infatti il caso Orlandi, quest’ultimo si inserisce sulla scia dell’attenzione mostrata al caso da altri pontefici, a partire già da Giovanni Paolo II, e che fu il primo, nel suo appello durante l’Angelus del 3 luglio 1983, a ufficializzare l’ipotesi del sequestro.

Come se non bastasse poi, le nuove indagini su Emanuela potrebbero gettare uno squarcio di luce anche sulla vicenda della coetanea Mirella Gregori, scomparsa pure lei quell’anno, incomprensibilmente soltanto quarantasei giorni prima, dopo aver detto alla mamma che doveva incontrare un amico.

Tabula rasa dunque. Si riparte.

In tempi recenti, le novità messe in evidenza da leccecronaca.it sono state tuttavia numerose: come dimenticare infatti, in primo luogo che, la scorsa estate, il pm romano Erminio Amelio ha aperto una nuova inchiesta giudiziaria sul giallo collegato di Katy Skerl, la diciassettenne uccisa nel 1984 a Grottaferrata la cui bara – come anticipato da Marco Accetti, superteste e reo confesso del sequestro Orlandi-Gregori – è stata incredibilmente rubata. Poi, qualche settimana fa, i verbali di Marco Accetti ed il mistero, per il momento irrisolto, delle fasi del sequestro della povera Emanuela, ricostruite per filo e per segno in un nostro approfondimento.

Come non prendere poi in considerazione le dichiarazioni rese note su Facebook, da Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, soddisfatto per questa straordinaria svolta, e che si esprime così a riguardo:

L’apertura di un’inchiesta in Vaticano sul rapimento di Emanuela , dopo 40 anni, se fatta veramente con la volontà e l’onestà di fare chiarezza una volta per tutte e dare finalmente giustizia ad Emanuela , potrebbe durare pochissimo. Non sarebbe necessario fare lunghissime indagini perché la Verità già la conoscono, basta raccontarla. Altrimenti spero mi convochino prima possibile per poter verbalizzare.

Comunque non posso non essere contento e come sempre, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e pensare positivo.

Ci vediamo , con chi vorrà e potrà’, sabato alle 16.30 a Largo Giovanni XXIII , per ricordare Emanuela e per ricordare che noi non cederemo mai di un passo fino alla Verità .

Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e pensare positivo”: sono queste le parole che accompagneranno sicuramente le scoperte eclatanti delle prossime ore, dei prossimi giorni, dei prossimi mesi, dei prossimi anni.

La verità, evidentemente, c’è sempre stata, bastava squarciare quel velo di Maya fatto di depistaggi, ignavia e menzogna: la speranza diventa finalmente un fatto concreto, tangibile, vicino più che mai alla giustizia, che non è più giustizia per la sola Emanuela, ma è ormai giustizia collettiva, giustizia per coloro che hanno sempre fatto della verità, un vessillo ed una battaglia per l’intera vita.

LA RICERCA nei nostri articoli dell’ 8 dicembre e del 10 agosto 2022.______

https://www.leccecronaca.it/index.php/2022/12/08/caso-emanuela-orlandi-spunta-un-audio-in-cui-lex-socio-di-de-pedis-fa-nomi-e-cognomi-in-un-verbale-di-accetti-emergono-invece-le-fasi-del-sequestro/

https://www.leccecronaca.it/index.php/2022/08/10/caso-emanuela-orlandi-la-confessione-del-presunto-rapitore-apre-lennesimo-scenario/

Category: Cronaca

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