LE IDEE / CONTRO I MERCANTI DI ARMI
(g.p.) ______ Nelle invocazioni papali per la pace nel mondo, che da sempre hanno accompagvnato gli esiti avversi della Storia, fu una sostanziale novità quando qualche anno fa Papa Francesco vi aggiunse il concetto fondamentale delle armi, della fabbricazione e vendita degli armamenti, del concorso anzi della prima ragione degli approfittatori e degli speculatori, sostanzianfo quindi con ciò quelle che fino ad allora erano state sterili condanne della guerra.
Ieri è tornato a spiegarli. Lo ha fatto durante l’ Udienza ai partecipanti all’Incontro promosso da Medici con l’Africa, dell’associazione di categoria CUAMM (nella foto).
Qui di seguito il passaggio specifico del suo discorso ______
Sono rimasto meravigliato della capacità intellettuale di questi giovani e di queste giovani. Per favore, che non si perdano; aiutiamoli a progredire, ad andare avanti perché l’Africa non va sfruttata, va promossa.
La vostra opera è un modo concreto di mettere in pratica una cosa che chiediamo ogni giorno nel “Padre nostro”. Noi domandiamo al Padre celeste: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. E questo “pane” è anche la salute. La salute è un bene primario, come il pane, come l’acqua, come la casa, come il lavoro.
Voi vi impegnate perché non manchi il pane quotidiano a tanti fratelli e sorelle che oggi, nel XXI secolo, non hanno accesso a un’assistenza sanitaria normale, di base. È vergognoso: l’umanità non è capace di risolvere questo problema, ma è capace di portare avanti l’industria delle armi che distruggono tutto. Si spendono miliardi per le armi, si bruciano altre enormi risorse nell’industria dell’effimero e dell’evasione – l’“industria del trucco”, per esempio…
Quando preghiamo “dacci oggi il nostro pane quotidiano”, dovremmo pensare bene a quello che diciamo, perché tanti, troppi uomini e donne, di questo pane, ricevono solo le briciole, o nemmeno quelle, semplicemente perché sono nati in certi luoghi del mondo. Penso a tante mamme, che non possono avere un parto sicuro e a volte perdono la vita; o a tanti bambini, che si spengono già nella prima infanzia.