COME ERAVAMO / E DOPO CAROSELLO TUTTI A NANNA
di Raffaele Polo ______
All’inizio, c’era solo un canale.
Le trasmissioni comiciavano ad una certa ora, se accendevi prima, un avveniristico ‘monoscopio’ ti aiutava a regolare chiari e scuri del grosso televisore rigorosamente in bianco e nero.
Noi avevamo un ‘Radiomarelli’, uno dei primi apparecchi diffusi su larga scala, i primi programmi che ricordo sono le Olimpiadi del 1960, sembra ieri che Berruti stacca tutti e vince l’oro nei 200 metri.
Seguivamo entusiasti le immagini olimpiche e ci piaceva che, tra un collegamento e l’altro, andassero in onda telefilm di vario genere che ci affascinavano, tutti di produzione americana, avremmo ben presto imparato ad apprezzare Lassie, Rin Tin tin, Zorro, Bonanza; la TV dei ragazzi (si chiamava proprio così) iniziava verso le 17, la sigla era un trenino che trasportava tanti bambini festosi, i primi cartoni animati ci hanno fatto conoscere l’indiano Pow How (bellissima la musichetta che, a ritmo di danza apaches, compitava ‘pau uau’ ) e poi, via via, tutti gli eroi che si sommavano ai personaggi di ‘Carosello’ che hanno fatto la storia, da Angelino e Caio Gregorio, dal Vigile a Mammut, babbut e figliut…
Dopo qualche tempo, il ‘secondo canale’ è arrivato, sia pur a orari limitati. Nel frattempo, ai primi di settembre, in occasione della Fiera del Levante, veniva trasmesso, per la nostra regione, un film che, verso le 11, attirava tantissimi spettatori. Ricordo ancora alcuni titoli: ‘Come era verde la mia valle’, ‘Addio Mister Chips’ e gli immancabili film di cappa e spada.
Poi… i programmi sono diventati affascinanti, anche grazie a Sandro Bolchi, che ha inventato il ‘teatro per la Tv’, abbiamo sospirato e apprezzato le storie de ‘I promessi sposi’, ‘La pisana’, ‘Tom Jones’ e tanti, indimenticabili lavori che riempivano le serate e la fantasia.
Gli orari delle trasmissioni hanno scandito le nostre giornate. Dovevamo andare a dormire ‘dopo Carosello’ e solo il sabato sera ci era consentito aspettare fino alla fine delle trasmissioni, per attendere il breve inserto di ‘Disneyland’ che, a volte, ci offriva i cartoni animati di Paperino. Ma la delusione era grande se, dopo aver atteso fino alle 23, ci propinavano un documentario sui castori…
In tempi più recenti, ci entusiasmava ‘La biblioteca di Studio Uno’ (abbiamo ancora in mente le più belle performance del Quartetto Cetra, ovvero ‘Il conte di Montecristo’, ‘I tre moschettieri’ e Cesare e Cleopatra, dove venivano parafrasate le melodie più diffuse) ma come non ricordare ‘Giovanna la nonna del corsaro nero’ e ‘Gian Burrasca’ con Rita Pavone?
Infine, la musica: da Settevoci a Studio Uno, passando per il Festival che ci presentava i più apprezzati dei nostri beniamini: chi può dimenticare l’antagonismo tra Villa e Modugno?
Il Rischiatutto e i vari quiz di Mike Bongiorno ci lasciavano abbastanza indifferenti: ricordiamo, di tutto, solo la frase ‘Ahi ahi, signora Longari, mi è caduta sull’uccello’ e la frase di Enzo Tortora, dopo la liberazione: ‘Dunque, dove eravamo rimasti’…
Altri tempi, altri tempi veramente.
Category: Costume e società, Cultura
La televisione di una volta è come un sogno ormai lontano che ci ribalta in una realtà tanto diversa da oggi. Allora c’era la televisione in bianco e nero;io guardavo nel pomeriggio, la tv dei ragazzi, dopo o prima di fare i compiti di scuola…”Giovanna la nonna del corsaro nero”, “Gianburrasca”, erano i nostri mitici personaggi… adoravo gli sceneggiati tratti dagli omonimi romanzi della letteratura italiana e straniera, quali “I promessi sposi”, I “miserabili”… e poi c’era il mitico Carosello, una vetrina di simpatiche pubblicità con attori famosi:Virna Lisi, Ugo Tognazzi, Tino Scotti…Fino all’adolescenza, Carosello mi accompagnava a dormire poiché all’indomani si tornava a scuola…La televisione era in fondo un piacevole svago condiviso fra le mura domestiche ed eravamo felici…!