COME ERAVAMO / CRICELLI, BISANTI E CARDUCCI
di Raffaele Polo ______
Alcuni nomi, li ricordo ancora. Frequentavo il Liceo Classico Palmieri, a Lecce, e i capi carismatici delle contestazioni e degli scioperi sessantottini (che da noi arrivarono con qualche ritardo) erano Cricelli e Bisanti. Le loro lunghissime, appassionate diatribe, interrotte spesso dagli applausi degli studenti assiepati nell’Aula Magna occupata dell’Università, ci appaiono come in sogno, mescolate alle nubi di fumo rappreso, perché fumavano tutti, in quei luoghi e in quei frangenti, soprattutto le ragazze, per darsi un atteggiamento e certificare la patente di rivoluzionaria.
Ora noi, eravamo in tanti a non avere una vera opinione politica, ci facevamo influenzare da amici e trascurabili interessi; un coetaneo, simpatizzante del Msi, mi portò a giocare a ping pong nella sede leccese di via Vignes, onestamente non sapevo neanche cosa fosse il Msi, alle mie scelte influì moltissimo il professore di italiano, Nicola Carducci.
Lui sì che aveva le idee chiare, chiarissime: ci apostrofava con tono possente, redarguendoci perché non ‘avevamo senso storico’ e non avevamo partecipato all’ultimo sciopero indetto dalla sinistra. Ci accusava di prediligere il fascismo, io mi difesi dichiarando il mio disinteresse per la politica e fui definito ‘qualunquista’.
Dopo qualche giorno, allo sciopero successivo (in quel periodo c’era uno sciopero alla settimana, in media) decidemmo di non entrare in aula, sicuri di essere lodati e giudicati ‘maturi’ dall’ottimo Carducci,
Che invece ci rimbrottò e ci disse che avevamo confermato la nostra propensione al fascismo perché avevamo partecipato ad uno sciopero studentesco organizzato dal Fuan che, scoprimmo poi, era decisamente di destra.
E così, grazie a questi equivoci, grazie alla inimicizia col professore Carducci, finimmo con i simpatizzanti della destra per parecchio tempo, fino a quando non fummo in grado di decidere senza pressioni…
Ora, la scuola era fondamentale per la nostra vita: ce ne rendiamo conto anche adesso, che ci vengono in mente, all’improvviso, visioni apocalittiche che vanno dall’aoristo di ‘oida’ alla coniugazione di ‘fero’, passando per le filosofiche ‘tappe dei vittorini’ e approdando all’anidride solforica che era l’unica formula che avessi mandato a mente…
Ma la scuola era fondamentale anche per i rapporti con l’altro sesso: le compagne di classe non ci degnavano di nessuna attenzione, erano protese ai ragazzi più grandi, possibilmente motorizzati. E con le ragazzine del Ginnasio eravamo noi a vergognarci un po’ a frequentarle, io ci ho provato con Lella, faceva il quinto ginnasio in una classe affianco alla mia di secondo liceo, al cambio tra un’ora e l’altra, ci guardavamo di sottecchi, tutto lì…
Poi, dopo gli esami di maturità, tanto temuti, è scomparso un mondo incredibile, un pezzo della nostra vita che, però, continuo a sognare anche adesso, che ho settant’anni. E rivedo il professore Serra che mi chiede ‘gnoseologia ed etica del Bruno’, un incubo, credetemi, vorrei rispondergli e dirgli che la vita è bella, che il mondo sta cambiando, che tante esperienze ci aspettano. Ma no, devo snocciolare la paginetta imparaticcia che vuole sentire proprio come è sul libro, sennò addio sufficienza.
E mi sveglio, sconvolto ma rassicurato: quegli esami, quelle interrogazioni, sono solo un ricordo.
Category: Costume e società, Cultura
E’ vero, è proprio vero, fummo in tanti a trovarci a frequentare ambienti di destra sospinti dai comportamenti ostili e spesso stupidi di professori e attivisti di sinistra.
Io andai di proposito a frequentare ambienti di destra estrema e dopo 52 sono ancora da quelle parti almeno idealmente. Ne fui rafforzato giorno per giorno dall’ostilità e dalla prevaricazione crescente del cosiddetto “arco costituzionale” e dall’impedimento tentato nei nostri confronti di impedirci il diritto di parlare e manifestare. Anni tremendi cui mi legano ricordi indimenticabili di ardimento e sfida contro tutto e tutti
Ricordi simili… Bello
Durante gli anni del liceo, cercavo di estranearmi dalle contestazioni urlate che creavano una confusione mentale che non aiutava ad elaborare una vera opinione politica… Io amavo troppo la vita e mi perdevo nei sogni e nelle speranze di trovare la mia strada in un futuro che ancora non conoscevo…Oggi, un sorriso e una dolce emozione nel ricordo di quegli anni, gli anni più belli…!