SARA’ PURE COMPATIBILE, E A POSTO, MA UN MINISTRO DELLA DIFESA MERCANTE DI ARMI NON SI PUO’ VEDERE
(g.p.) ______ A sei giorni dal suo insediamento, questa mattina il ministro della Difesa Guido Crosetto (nella foto), 59 anni, di Marene, in provincia di Cuneo, imprenditore, ex della Democrazia Cristiana, poi di Forza Italia, in seguito fondatore e deputato di Fratelli d’Italia, già sottosegrtario sempre alla Difesa nell’ultimo governo Berlusconi nel 2008, per lunghi periodi dirigente di enti, aziende e associazioni che operano nel campo delle forniture militari, anche di armi, come pure per esse consulente e lobbysta, ha fatto diffondere la seguente nota ufficiale, come si vedrà in aperta smetita sulle illazioni riguardanti la sua presunta impatibilità al nuovo incarico.
Lo riporto qui di seguito integralmente. Prendo e do atto che legalmente il neo ministro NON si trova in posizione di conflitto di interessi, e che dal punto di vista legale è tutto a posto.
Rimango tuttavia della mia idea, che la sua sia stata una nomina sbagliata. Provo a spiegarmi in sintesi estrema.
So per antica scuola che chi fa politica debba essere al di sopra di ogni sospetto, e che per un politico non contino solo gli aspetti legali, ma pure quelli morali, e di opportunità etica.
Se la sua, chiamiamola così, ‘ideologia’ neo liberista e imprenditoriale si sposa perfettamente con il nuovo partito ‘conservatore’ di Giorgia Meloni, della quale egli è apprezzato consigliere, rimane la questione dirimente dell’attività imprenditoriale passata, va bene, ma di un passato troppo recente, per essere cancellato di colpo, in ossequio agli interessi nazionali, d’accordo, quello che volete, però, ecco, è una nomina che stride proprio con l’attualità, con gli enormi interessi geopolitici in gioco con la crisi della guerra in corso, e pure con i tentativi, per ora timidi, di intesa pacifica, sotto l’egida del Papa.
Papa Francesco ha più volte spiegato negli ultiumi tempi – ed è stata una significativa novità per la Santa Sede – che le guerre sono sempre provocate dai mercanti di armi e che rispondono a questi precisi interessi, e certamente Guido Crosetto conoscerà le idee del Pontefice.
C’è stato poi il sommo poeta, da sempre icona della destra italiana, Ezra Pound, che a lungo spiegò le guerre con i suoi ragionamente sull’usura degli speculatori finanziari e sulle attività, magari legalmente lecite, dei mercanti di armi. Ma dubito che Guido Crosetto conosca Ezra Pound. ______
Difesa: precisazione del Ministro della Difesa rispetto alla normativa riguardante il conflitto di interessi – n. 70
di: Ministero della Difesa
Roma, 29 ottobre 2022.
In merito all’ipotizzato conflitto di interessi fra l’incarico del Ministro Crosetto e le sue precedenti funzioni di presidente dell’AIAD, oggetto di recenti trasmissioni televisive e articoli di stampa, il Ministero della difesa sottolinea che a mente degli articoli 2 e 3 della legge n. 215 del 2004 e delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo attribuite al Ministro dagli articoli 4 e 14 del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dal 10 al 13 del codice dell’ordinamento militare, non si ravvisa sul piano tecnico-giuridico alcuna ipotesi di conflitto di interessi o di incompatibilità.
Infatti, per espressa previsione di legge, anche eventuali situazioni di conflitto antecedenti all’assunzione della carica non assumono alcun rilievo in quanto cessate all’atto dell’assunzione della carica stessa.
Nessuno status di incompatibilità o di conflitto di interessi è giuridicamente ipotizzabile nel momento in cui il Ministro non ha più cariche, proprietà aziendali o patrimoni personali che in qualsiasi modo possano entrare in rapporto con le attività di Ministero della difesa.
Peraltro, il Ministro della difesa non partecipa in alcun caso all’adozione di atti idonei ad incidere sul suo patrimonio o su quello del coniuge o dei parenti, in quanto del tutto privo di poteri e funzioni negoziali.
Nel settore del procurement degli armamenti, a mente dell’articolo 26 del citato codice, è il Capo di Stato maggiore della difesa che definisce i requisiti operativi dei sistemi d’arma da approvvigionare e [ex articolo 41 del medesimo codice] il Segretario generale della Difesa che avvia le attività di ricerca di carattere tecnologico e industriale e che presiede alle procedure di acquisizione attraverso le competenti Direzioni tecniche.
Cionondimeno, nel pregresso incarico di presidente di AIAD, per la natura dei settori industriali rappresentati, di chiaro interesse strategico nazionale, l’attuale Ministro ha perseguito obiettivi del tutto convergenti con quelli pubblici, rafforzando le capacità delle imprese e la conseguente competitività internazionale mediante la promozione dell’industria italiana della Difesa all’estero. Infine, il Ministero della difesa non ha mai detenuto né detiene alcuna partecipazione nei gruppi industriali di riferimento.
Ad ogni buon conto sarà cura della Difesa trasmettere le dichiarazione sull’insussistenza di situazioni di conflitto previste dall’articolo 5 della legge 215 del 2004, confermando che non sussistono nella fattispecie motivi di inconferibilità o incompatibilità.
Se Crosetto è persona che grazie alla sua esperienza può essere un buon Ministro della Difesa, per quale motivo non avrebbe dovuto ricoprire quell’incarico? Perchè ha conoscenze tra le industrie che costruiscono armi? Domanda se invece di Crosetto alla Difesa fosse andato un pinco pallino qualsiasi, questo non poteva essere avvicinato e comprato dalle lobby che vendono armi? Per cui l’unica domanda da porsi è se CROSETTO è UNA PERSONA ONESTA OPPURE NO.