E’ FINITA LA PACCHIA PER CHI HA MANGIATO A SBAFO CAMPANDO DI ANTIFASCISMO E ORA TEME DI PERDERE I PRIVILEGI. PER CUI LA PAROLA D’ORDINE E’, ATTACCARE LA MELONI, E ANCHE MEDIASET FA LA SUA PARTE

| 27 Ottobre 2022 | 1 Comment

di Valerio Melcore_______

Io so già che per quello che scriverò il direttore di Leccecronaca.it mi rimprovererà aspramente, mi dirà che sono il solito rompi balle e che lui non riesce a comprendermi e si chiederà come mai uno come me che della Libertà ne ha fatto una religione, che spesso ha pagato di persona per poterla difendere poi si fissa su due regimi autoritari, uno politico e l’altro culturale, come il Fascismo e l’Antifascismo. Temi che nulla hanno a che vedere con l’attualità e che servono unicamente a qualche forza poitica per fare campagna elettorale, tra l’altro perdendola, il che se ce ne fosse bisogno dimostra l’inattualità di certe tematiche o a qualche associazione, fondazione o centro studi storici come quello a cui ha dato vita l’ex Segretario del PD Bersani, che con la giustificazione di voler continuare ad indare la storia riceveranno finanziamenti da parte dello Stato, protranno dare alle stampe l’ennesimo banalissimo libercolo che gli procurerà notorietà il titolo di storico e di intellettuale conqualche ospitata in televisione.

Del resto grazie all’antifascismo in Italia ci sono associazioni che hanno intascato dallo Stato italiano milioni di euro. Per cui prima che mi ponga la domanda gli darò la risposta che io passando un sacco di tempo davanti alla tv, a diferenza di lui che giustamente se ne guarda bene, passo, sono solito sentire le solite cazzate senza che ci sia uno, dico uno, che abbia il coraggio di dire come stanno le cose, e questo mi procura un fastidio indicibile. Per cui Direttore cui non me ne volere e porta pazienza.

Torniamo a noi.

Quando Giorgia Meloni si rifiutò di accettare come ministri alcuni nomi proposti da Berlusconi, questi vergò una lista di aggettivi con cui definì il premier: presuntuosa, arrogante e via dicendo. Quando i giornalisti chiesero a Meloni cosa ne pensasse lei si limitò a dire: “Alla lista si aggiunga anche che non sono ricattabile”.
Cosa intendeva dire? Forse c’erano altri che erano ricattabili? Per esempio Berlusconi?

Si, è proprio così, o meglio, è ciò che pensai quando ascoltai quella dichiarazione.

Vi ricordate come per anni il PD abbia ripetuto la litania del conflitto di interessi di Berlusconi.

Che non poteva avere tre reti televisive, che Rete 4 gli doveva essere tolta, che c’era un conflitto di interessi grande come una casa?

Per anni hanno ripetuto questo tormentone, senza mai risolvere il problema pur potendolo fare dato che sono stati per oltre 10 anni al Governo.


Per cui con questa spada di Damocle sulla testa Berlusconi è stato ricattabile ed il risultato è stato che per tenere buono il PD Mediaset ha assunto giornalisti dell’area della sinistra, tra questi quella che più salta agli occhi è stata l’assunzione di Veronica Gentili.

Una giornalista che per anni ha vomitato veleno contro Berlusconi e Mediaset, osannata dalla sinistra, e da Travaglio in particolare, assunta da Mediaset promossa co-conduttrice di Stasera Italia, Rete4, prima e oggi conduttrice del programma di approfondimento politico Controcorrente.

Proprio lei che disprezzava e derideva quelle che chiamava derideva i suoi colleghi definendoli i «dipendenti di Berlusconi».


Ecco, “la dipendente di Berlusconi” ieri sera ha condotto per ore il programma alternando ospiti quasi tutti provenienti dal mondo della sinistra, una trasmissione che ha avuto un unico filo conduttore quello di “Criticare la Meloni”. Agli attacchi feroci si contrapponeva qualche timido invito alla prudenza e ad attendere per giudicarla dai fatti oltre che dalle parole.

I primi due ospiti sono stati la giornalista Daniela Preziosi, che come lei stessa ha ricordato ha militato nei gruppi dell’estrema sinistra, che fa un giornalismo militante si diceva una volta, o se preferite fazioso, e il professore Ernesto Galli della Loggia uno storico di sinistra, che come egli stesso ricorda in un’intervista del 2012 votava per il Partito Comunista Italiano.

Quindi per la Gentili, e di conseguenza per Mediaset per parlare, ma sarebbe più corretto dire per sparlare, della Meloni invita due personaggi che si sono formati in quella cultura della sinistra degli anni ’70, che si annidava soprattutto nelle università, i cui valori erano l’antifascismo che in tante occasione si concretizzava nello sprangare, mandare in ospedale e qualche volta al cimitero, i giovani che rifiutavano l’ideologia comunista.
Il tema che la Gentili ha messo in campo è stato, per l’ennesima volta, quello che è stato il leitmotiv della campagna elettorale del PD, ossia il fascismo e l’antifascismo.
Galli della Loggia, tutto sommato ha dato un giudizio positivo delle parole pronunciate dalla Meloni in Parlamento l’abiura per tutti  i regimi totalitari, Fascismo compreso.

Per quanto riguarda il suo governo si è dichiarato attendista, dandogli il beneficio di inventario. “vediamo quello che fa – ha detto – e poi diamo un giudizio”.
Poi ha ricordato che quando venti anni fa D’Alema divenne capo del Governo nessuno gli chiese cosa ne pensasse di Togliatti o dei tanti comunisti che erano nel suo partito che pure avevano condiviso le politiche di Stalin fatte di epurazioni con milioni di vittime innocenti, o dei crimini commessi dai comunisti durante la Resistenza, per cui gli sembrava assolutamente fuori luogo continuare con questa storia del pretendere dichiarazioni antifasciste da parte della Meloni.
La Giornalista Daniela Preziosi che ricordiamolo, lavora per il quotidiano Domani di proprietà del miliardario Carlo De Benedetti i cui rapporti col PD sono noti, si è inviperita a queste parole sostenendo che il Fascismo e il Comunismo non potevano essere messi sullo stesso piano.

Ha poi criticato aspramente la Meloni, per quello che ha detto e sopratutto per quello che non ha detto.
Soprattutto per non aver detto nulla sulla Resistenza.
Ecco alla Preziosi andrebbe ricordato che è vero che in Italia non si può parlare bene del Fascismo, perché c’è una legge che lo impedisce, per cui siamo ancora lontani dal momento in cui si potrà scrivere una storia che non sia la solita banlizzazione di un fenomeno storico complesso come il Fascismo che nato in Italia si diffuse in tutto il mondo, che cambiò il volto dell’Italia, anche architettonicamente e di cui si dovrebbe parlare delle luci e delle ombre senza preconcetti o interesse di parte. Del resto il più grande storico del Fascismo il soialista Renzo De Felice, abbandonò l’Italia dichiarando che in questo paese non si poteva parlare della storia recente perchè c’erano forze politiche che strumetalizzavano la storia per il proprio piccolo tornaconto elettorale.

Ma se del Fascismo è vietato parlare, quanto meno si può dire la verità sul Comunismo.
Per prima cosa andrebbe ricordato, visto che stranamente in tv non lo fa nessuno, che la Resistenza fu fatta da forze politiche diversissime, e che se tutte erano antifasciste monarchici compresi, non tutte erano democratiche. Per esempio il Partito Comunista, ma anche quella parte del Partito Socialista che guardava all’Unione Sovietica come modello da seguire, non erano democratici e sognavano per l’Italia la Dittatura del Proletariato, il verbo Marxista, il mito dell’uguaglianza e del Comunismo, che nel mondo ha prodotto oltre 100 milioni di morti, fame e miseria, campi di concentramento, e manicomi criminali, dove internare i dissidenti.
Alla Preziosi andrebbe ricordato, che se durante la Resistenza ci sono state tante persone, uomini e donne che hanno combattuto per la libertà, tanti altri hanno combattuto per nome e per conto di potenze nemiche ed erano al soldo di Giuseppe Stalin. Oramai è storia docuemntata quella che dimostra come i Partigiani rossi ammazzavano i partigiani bianchi, (allla cronista del Domani consigliamo la lettura del volume edito dalal Rizzoli – Uccidete il Comandante Bianco) questo al fine di eliminare quelli che sarebbero stati gli avversari politici a guerra finita. Per non parlare di quei partigiani che dopo il 25 aprile del 1945, ossia dopo che rano state deposte le armi, continuaronoi a massacrare degli innocenti solo per poterli derubare dei loro beni o perchè indossavano un abito talare, o perché avevano proferito frasi del tipo: “speriamo che arrivino presto gli americani così la smettete di fare i prepotenti”, frase che costo la vità ai nove fratelli Govoni.
E se bene ha fatto la Meloni a ricordare la vergogna di quando a Roma i tedeschi con l’aiuto dei fascisti deportarono in Germania 1000 ebrei, la Preziosi e i suoi compari di merenda, perché grazie alla tavola dell’antifascismo tanta gente si è ingrassata, farebbe bene ricordare che i Partigiani italiani diedero manforte ai comunisti di Tito nell’infoibare una popolazione la cui unica colpa era quelal di essere italiana. 30 mila italiani innocenti furono massacrati nelle Foibe, e 300mila furono costretti a scappare lasciando le loro case e tutti i loro beni.
E quando questi italiani giunsero alla stazione di Bologna trovarono i comunisti e la CGIL che impedì alla Croce Rossa Italiana di rifocillare i profughi, inpedendole di dare i beni di prima necessità come acqua e pane, e versarono sui binari il latte destinato ai bambini degli sfollati che venivano dal Friuli e Venezia Giulia, perché a loro dire erano fascisti in quanto scappavano dal Paradiso Comunista del compagno Maresciallo Tito.
Vogliamo poi parlare dell’antifascismo militante, l’unico fascismo che la mia generazione ha conosciuto.
Ebbene ricordiamo alla giornalista Preziosi, che negli anni Settanta quando lei militava nell’estrema sinistra, non è stato ammazzato solo un ragazzo di destra, la Meloni ha citato solo a mo’ di esempio il 17enne Sergio Ramelli, ma sono decine i giovani che l’odio comunista ha prodotto in Italia, un odio a cui  si sono abbeverati e da quella cultura fanno fatica a prendere le distanze.

Per quanto riguarda i giovani e i meno giovani assassinati dalla sinsitra potrei andare a memoria perché una ventina li ricordo, ma per avere un elenco completo consigliamo alla giornalista di leggere Cuori Neri, scritto da un suo collega, uno di sinistra come lei, Luca Telese.
Tra i tanti crimini commessi da i comunisti in nome dell’antifascismo ne voglio ricordare solo uno. Un crimine orrendo, quello di un bambino di 8 anni, morto abbracciato al fratello di venti, mi riferisco ai fratelli Mattei, al Rogo di Primavalle, a quella casa popolare dove in piena notte mentre tutti dormivano, dopo aver versato decine di litri di benzina tre comunisti di Potere Operaio appiccarono il fuoco.

 “Mario Mattei, un netturbino, colpevole solo di essere Segretario della Sezione del MSI  riuscì a scappare gettandosi dal balcone, la moglie Anna Maria e i due figli più piccoli, Antonella di 9 anni e Giampaolo di soli 3 anni, riuscirono a fuggire dalla porta principale quando il fuoco cominciò a diffondersi. Lucia di 15 anni grazie al padre si calò nel balconcino del secondo piano e da lì si buttò, presa al volo dal Mattei già a terra nonostante le ustioni sul suo corpo.Silvia, 19 anni, si gettò dalla veranda della cucina: batté la testa sulla ringhiera del secondo piano, la schiena sul tubo del gas, fu trattenuta per qualche istante dai fili del bucato e quindi finì sul marciapiede del cortile riportando la frattura di due costole e tre vertebre.

Gli altri due figli, Virgilio di 22 anni eil fratellino Stefano di 8 anni, morirono bruciati vivi non riuscendo a gettarsi dalla finestra per scampare alle fiamme. Il dramma avvenne davanti ad una folla che si era radunata nei pressi dell’abitazione e che assistette alla morte di Virgilio, rimasto appoggiato al davanzale a cercare aiuto,e di Stefano, scivolato all’indietro dopo che il fratello maggiore che lo teneva con sé perse le forze. I corpi carbonizzati vennero trovati dai vigili del fuoco vicino alla finestra stretti in un abbraccio.”
All’indomani della tragedia i giornali di sinistra si affrettarono a parlare di faide interne ai missini.
Il figlio di Dario Fo e Franca Rame, che facevano parte di Soccorso Rosso, l’associazione che dava aiuto ai terroristi in carcere, fece una vergognosa vignetta di cui non ha mai chiesto scusa.
I tre criminali furono individuati ma non scontarono neppure un giorno di pena.
Persino in pieno periodo fascista, quando dei fascisti uccisero Matteotti i colpevoli furono arrestati porocessati condannati e messi in galera, e a causa di quel delitto lo stesso fu chimatoa risponderne.
La sinistra dei suoi crimini non ne ha mai risposto.

E visto che la Preziosi dice di non essere una storica, anche se pretende di dare lezioni di storia, ma come afferma è una cronista, queste appena descritte sono cronache del suo tempo, cosa le è successo non le ricorda, o le ha rimosse, per non dover fare i conti con i crimini comemessi da chi aveva abbracciato la sua stessa ideologia?

Ovviamente tante cose potrebbero essere contestate a questi signori e signore che vorrebbero che la Meloni si inchinasse e rendesse omaggio ai tanti crimini compiuti dai comunisti durante e sopratutto a guerra finita.
Del resto la prova provata di quanto diciamo la si evince dalla premura che ebbe il capo del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti, che da Ministro di Grazia e Giustizia firmò l’amnistia per graziare tutti crimini di guerra avvenuti sino al 1948.
Non lo fece certo per pacificare gli italiani come sostiene la storiografia comunista, visto che dopo 80 anni i popst comunisti ancora seminao odio e creanio divisioni tra gli italiani. Togliatti firmo l’aministia per salvaguardare i criminali della sua parte politica.

Category: Politica

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  1. Franco Sartini ha detto:

    Interessante articolo che ho condiviso su fb. Bravo Valerio Melcore che spiega in modo chiaro situazioni e fatti che tanti, troppi giornalisti supini al potere e alle poltrone, non vogliono trattare.

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