LA GOMORRA DI SAN GIORGIO JONICO DI TARANTO. COME A SECONDIGLIANO A NAPOLI, NON SI FACEVANO MANCARE NIENTE QUELLI DEL CLAN MAFIOSO SGOMINATO OGGI: CONTROLLO DEL TERRITORIO, SOLDI FACILI ANCHE SE MALEDETTI CON LA DROGA, INTIMIDAZIONI, PROTEZIONI ANCHE POLITICHE. I NOMI DEI QUINDICI ARRESTATI
(g.p.) _____ Importante operazione contro la criminalità organizzata nella provincia di Taranto. Sgominato un sodalizio ritenuto legato al clan dei Lucchese, capeggiato dal presunto boss Marcello Lucchese, 48 anni, con numerosi precedenti, egemone a San Giorgio Jonico e nel comuni limitrofi.
Su ordinanza del gip Mario Tosi del Tribunale di Lecce, richiesta dal pm Stefano De Nozza della Direzione distrettuale antimafia, i Carabnieri dei reparti speciali questa mattina hanno arrestato e portato in carcere quindici persone, con le accuse a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, e di detenzione e porto illegale di armi e munizioni.
Si tratta di Antonio “Tonino” Bicchierri, 58 anni, di San Giorgio Jonico; Gianni Carella, 21 anni, di San Giorgio Jonico; Cristian Cervino, 39 anni di San Giorgio Jonico; Alessandro Cuppone, 48 anni di Carosino; Cosimo “Adimmo” D’Ambrogio, 58 anni di Faggiano; Daniele “Centrone” De Marco, 33 anni di San Giorgio Jonico; Vincenzo Fonseca, 49 anni di Carosino; Marcello “Pupetta” Lucchese, 48 anni di San Giorgio Jonico; Giuseppe Merletto, 51 anni di Taranto; Teo Nigro, 53 anni nato a Grottaglie e residente a Lecce; Daniele Antonio Pappadà, 44 anni di Carosino; Antonio “Papadoro” Parisi, 66 anni di Francavilla Fontana; Eugenio Romano, 30 anni di San Giorgio Jonico; Luigi “Manina” Romano, 54 anni di San Giorgio Jonico; Pier Antonio “Piero” Scarciglia, 52 anni di San Giorgio Jonico.
Tra gli arrestati, come detto, Vincenzo Fonseca, che è agente della Polizia Penitenziaria, e c’è un suo collega indagato a piede libero; i due, secondo i magistrati inquirenti, “hanno garantito l’indebito invio o ricezione di comunicazioni tra soggetti detenuti all’interno della casa circondariale e terzi al di fuori dell’istituto penitenziario e hanno allertato anticipatamente i sodali dell’eventuale esecuzione di provvedimenti di cattura da parte delle diverse forze di polizia nella provincia di Taranto“, e inoltre
“non hanno dimostrato alcuna remora a sfruttare indebitamente il ruolo e la funzione istituzionale per agevolare gli interessi del sodalizio fornendo supporto materiale al gruppo e mettendo a disposizione i primi automezzi“, non basta, infatti, sempre seconfdo il gip che ha formato l’ordonanza “hanno partecipato personalmente ai summit con gli altri sodali nel corso dei quali venivano pianificate le attività di spaccio di stupefacenti e/o le altre progettualità illecite, come, a titolo esemplificativo l’attentato dinamitardo in danno di uno stabilimento balneare ubicato nella Marina di Lizzano“
Si parla anche del “condizionamento delle consultazioni elettorali amministrative del Comune di San Giorgio Jonico“. Il sodalizio aveva procacciato voti a favore di due candidati consiglieri comunali della coalizione di centrosinistra, entrambi eletti e uno poi nominato assessore.
Insomma, “un patto illecito di natura tipicamente mafiosa“, che a fronte “del sostegno elettorale ricevuto, avrebbe garantito la propria disponibilità a soddisfare consapevolmente gli interessi del sodalizio, in via continuativa e del tutto volontaria“. _____
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Category: Cronaca