MICHELE EMILIANO SI ARRENDE A STALINGRADO
(g.p.) ______ Aveva usato un lessico vergogonoso, da odiatore seriale, fra l’altro evocando in maniera dolorosa la tragedia della guerra, che è sempre purtroppo lacrime, sudore e sangue, ma davvero, non nelle metafore inopportune assai della campagna elettorale, anche considerando che gli anni di piombo, dell’odio e della violenza della politica italiana sono passati, sì, ma lasciando ferite che non si sono del tutto rimargimnate.
Vedrete, aveva assicurato ai suoi, da qui non passeranno, in Puglia fermeremo i nostri nemici, come i Russi fecero a Stalingrado con i Tedeschi, da qui non passeranno, sputeranno sangue.
Non è andata così.
I’nemici’ del centro destra non hanno dovuto sputare sangue, per conquistare Stalingrado, nemmeno sudare, è stata una passeggiata trionfale.
In Puglia il centro destra ha vinto in tutti e cinque i collegi uninominali del Senato e in nove su dieci collegi uninominali della Camera, il decimo è andato ai Cinque Stelle.
Per il Pd è stata una disfatta epocale, anche considerando i collegi del proporzionale, in tutta la regione. Nonostante i proclami del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del Pd qui padre padrone, e il suo consolidato sistema di potere del clientelismo generalizzato, del trasformismo storico e del familismo amorale, nonostante uomini e mezzi di forza ingente di cui disponeva.
Per Michele Emiliano e il suo sistema di potere è l’inizio della fine, fine politica, intediamo, sia ben chiaro, ci mancherebbe altro, la lunga stagione della così detta ‘primavera pugliese’, finita dopo tanti anni in una lunga notte di fine settembre. ______
L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo del 12 settembre scorso
IL DOLCE STIL NOVO DI MICHELE EMILIANO – video
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LA RICERCA nel nostro precedente articolo di questa mattina
ELEZIONI 2022: CHI HA VINTO E CHI HA PERSO
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