LE SPOGLIE DI SAN NICETA A MELENDUGNO
di Raffaele Polo ______
La visita delle spoglie di San Niceta, martire cristiano di nazionalità gota, a Melendugno, si veste di profondi significati: anzitutto, si conferma che è il centro salentino l’ unico al mondo, a venerare il santo, eletto patrono della città.
Poi, la profonda devozione per questo martire ‘combattente’ (come indica il suo nome) si vivacizza, oltre al dono fatto dalla Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli, a Venezia, dove è custodito il corpo, del braccio del Santo, con la presenza saltuaria proprio nel luogo dove Niceta è festeggiato e tanti cittadini e cittadine portano il suo nome…
Può essere indicativo che, in un periodo storico come quello contemporaneo, pieno di razzismi e xenofobie, proprio un santo ‘extracomunitario’ che viene dall’Est europeo, sia scelto e venerato come portatore di pace e di Amore universale. Dal Quarto secolo dopo Cristo a oggi, in effetti, la Storia ci insegna che non molto è cambiato, l’uomo combatte sempre i suoi simili e Niceta viene bruciato vivo dagli stessi Goti che non sopportano la sua adesione al Cristianesimo…
Naturalmente, il programma di accoglienza per le spoglie del Santo, è ricco di interventi e manifestazioni che vogliono coinvolgere, nei giorni di sosta previsti per l’evento (circa un mese) tutta la cittadinanza e tutti i fedeli. Tante la celebrazioni religiose e molte quelle civili, a cominciare dal Concerto del Coro ‘Ars Nova’ previsto per il 3 settembre.
Senza tralasciare l’ingresso trionfale del 1° settembre, con sfilata storica e grande fasto, che sottolinea l’importanza dell’evento. Che, si noti, non capita tutti i giorni: è, anzi, uno dei momenti più importanti e sentiti per i fedeli ma anche per le testimonianze della nostra Società che pare essersi completamente dimenticata delle Tradizioni e del Culto dei Martiri.
Ce lo ricorda il santo Goto, patrono di Melendugno e orgoglioso cristiano, pronto a morire per la sua Fede.
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