LA LEGA PER IL LAVORO IN PUGLIA. DAVIDE BELLOMO PARLA DI IDROGENO E MICROCHIP, MA PURE DI GAS E NUCLEARE
(g.p.) ______ Davide Bellomo (nella foto), 52 anni, di Bari, avvocato, combattivo capogruppo della Lega nel consiglio regionale della Puglia, da anni un comunicato o una dichiarazione al giorno da mandare ai giornali, per questa o quella critica alla maggioranza di Michele Emiliano, per questa o quella proposta sua – nei mesi scorsi abbiamo seguito con interesse le sue proposte per l’uso dell’idrogeno quale fonte energetica, salvo accorgersi oggi che non erano alternative, bensì complementari al gas e al nucleare – è stato scelto quale candidato del centro destra alla Camera all’uninominale del collegio di Bari.
Adesso è anch’egli in campagna elettorale e ha dunque mandato un comunicato elettorale, sul tema del lavoro. Ecco lo svolgimento ______
“Costruire in Puglia un futuro per i nostri giovani. Ogni volta che un ragazzo pugliese, diplomato o laureato che sia, lascia la sua terra è una sconfitta cocente per l’intera classe politica. Aiutare le nuove generazioni a creare in casa occasioni di crescita e di sviluppo non solo è possibile, ma rappresenta l’unica via per scrivere finalmente una pagina di modernità e di vera svolta.
L’intelligenza, la creatività, lo spirito imprenditoriale dei nostri figli hanno bisogno di una politica che ne favorisca l’impegno, l’iniziativa, le inclinazioni, il genio. Non è con il reddito di cittadinanza, che ha fallito il suo obiettivo e va certamente rimodulato, che si aiutano i nostri ragazzi. Non è con la paghetta elargita dallo Stato che si pongono le basi per individuare un percorso di vita e professionale. Chi ha la forza e l’energia vitale della gioventù ha in sé risorse infinite, non può e non deve mai essere considerato all’ultima spiaggia.
Da tempo ho individuato diversi settori dove la Puglia può rappresentare un’eccellenza non solo in Italia, ma in Europa. La crisi energetica di questo tempo difficile deve imporre un’accelerazione, ad esempio, a quella Hydrogen Valley della quale mi occupo da anni, al raddoppio della Tap senza la quale saremmo messi anche peggio di quanto siamo, ma anche agli sviluppi in termini di sicurezza del nucleare di quarta generazione.
Non bisogna però dimenticare la battaglia che conduco da mesi per fare della nostra regione anche un polo della produzione europea di microchip. In questa partita sono in gioco 43 milioni di euro tra investimenti pubblici e privati, 11 dei quali messi a disposizione dalla Ue.
Non adottare strategie e non saper cogliere in anticipo determinate opportunità è un errore che non possiamo più consentirci. Per il nostro futuro, ma soprattutto per quello dei nostri figli”.
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