PIER PAOLO PASOLINI “L’OSSIMORO VIVENTE”: IERI SERA A SANNICOLA L’EVENTO CULTURALE DEDICATO ALLO “SCANDALO DI UN UOMO LIBERO”
di Chiara Evangelista______
In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, anche il comune di Sannicola, in provincia di Lecce, ha reso omaggio al “ragazzo di vita dall’estetica passione”. Ieri sera presso la Casa del Sole di Paola Scialpi in via San Simone si è tenuto l’incontro poetico culturale “Pier Paolo Pasolini: l’ossimoro vivente” che deve il suo nome al titolo dell’ultimo libro del poeta Donato Di Poce, guest star della serata, pubblicato da “I Quaderni del Bardo Edizioni” di Stefano Donno, organizzatore dell’evento.
“L’attualità del pensiero di Pasolini si deve al suo definire le cose per opposizione, al persistere dell’oxymoron. Si può affermare che il suo conoscere, non dialettico, è dovuto proprio all’eterna coesistenza degli opposti” ha detto Di Poce, introducendo la sua ultima fatica e andando a radiografare la spina dorsale del pensiero pasoliniano di cui, come afferma l’autore di Sora, molto si è scritto ma poco si è letto. E proprio la lettura dei testi pasoliniani, passando dalle poesie ai romanzi, dagli articoli di giornale agli interventi critici, è stato l’intento dell’incontro culturale, al fine di non ridurre la biografia di uno tra i più grandi intellettuali del Novecento ad “una storia sbagliata”, come canta Fabrizio De Andrè. L’evento ha visto la partecipazione di: Francesco Aprile, Francesco Pasca, Giuseppe Zilli, Annibale Gagliani, Simone Franco, Fabio Siciliani, Vito Antonio Conte, Marcello Buttazzo, Marilena Cataldini, Maria Grazia Palazzo, Maddalena Castegnaro e Maurizio Nocera.
La serata è stata anche motivo per “abbattere il legno nuovo” e “inciderlo”: Maria Antonietta Vacca, riprendendo i versi citati che Pasolini dedicò a Pound durante un’intervista riconciliatrice, ha introdotto lo spettacolo teatrale, di cui ha curato la regia, “Sono abbastanza grande adesso per diventarti amico”, testi di Giuseppe Puppo, che debutterà la sera del 14 agosto nel chiostro dei Teatini di Lecce e che si concentrerà proprio sul valore culturale di quell’intervista trasmessa nel 1967 tra i due intellettuali. Dall’incontro di Sannicola è emersa la figura di un Pasolini profetico, corsaro ed eretico. “Lo definirei anche ‘rinascimentale’ per la sua ricerca di contaminazione dei generi, necessaria per il raggiungimento della verità poiché, come affermava Pasolini stesso, ‘la verità non sta in un sogno solo ma in più sogni” ha detto Di Poce, in chiusura di serata, che per l’evento ha composto una poesia visiva a forma di croce, simbolo caro al “ragazzo di borgata”.
Attraverso, dunque, l’interferenza di forme artistiche differenti e di angolazioni caleidoscopiche di visione del pensiero pasoliniano, l’incontro organizzato da Stefano Donno è stato un modo per intendere Pasolini come un diamante: indipendentemente dalla prospettiva che si adotta, emana luce.
Grazie Chiara e a Giuseppe Puppo e a tutti gli amici poeti che ha impreziosito l’incontro su Pasolini.
Grazie infinite.