“Sono abbastanza grande adesso per diventarti amico”
“Sono abbastanza grande adesso per diventarti amico”
di GIUSEPPE PUPPO
Regia di MARIA ANTONIETTA VACCA
CON – in ordine di apparizione –
Dalila Grandioso – Maurizio D’Anna – Sandra Maggio – Ivan Raganato – Raffaele Margiotta – Maria Antonietta Vacca – Patrizia Guido – Marzia Giagnorio – Pier Luigi Quarta
LECCE – CHIOSTRO DEI TEATINI – DOMENICA 14 AGOSTO 2022 – ORE 21.00
Una produzione Vito D’Agostino
per la Compagnia Scena Muta
INFO E BIGLIETTI – POSTO UNICO 10 EURO – AL NUMERO TELEFONICO
327 3773846
Con il patrocinio
CITTA’ DI LECCE
LECCE IN SCENA
CON IL CONTRIBUTO DI
PALAZZO BN, LECCE, PUGLIA
“Sono abbastanza grande adesso per diventarti amico”
GLI INCONTRI DECISIVI DI PIER PAOLO PASOLINI CON EZRA POUND, MARIA CALLAS E GLI STUDENTI DEL LICEO PALMIERI DI LECCE
Come mai, questo titolo?
E’ un verso della poesia che Ezra Pound, allora giovane di belle speranze, dedica al suo idolo e già ‘mostro sacro’ della poesia americana Walt Withman per chiedergli un incontro, A pact, che ad un certo punto dice appunto I am old enough now to make friends.
Più o meno mezzo secolo dopo, nel 1967, è la stessa poesia che Pier Paolo Pasolini, dopo averla recuperata, manda a Ezra Pound per chiedergli un’intervista, la memorabile intervista televisiva per un programma Rai che poi realizzò e che rimase fondamentale per l’intervistatore, l’intervistato e per l’intera cultura italiana.
E che viene rievocata nello spettacolo…
Già, per gli esiti incredibili per cui i due fanno un corto circuito destra-sinistra, un’esplosione di motivi e personaggi che si risolve in un abbraccio in nome della Cultura e della Bellezza.
Un incontro decisivo, di quelli che cambiano la vita. Come quello fra Pasolini e la Callas Callas, che viene anch’esso raccontato nello spettacolo…Ma davvero ci fu una storia d’amore fra i due?
Certo che sì. Anche questa scena, come le altre, tutte da me ricostruite sulla base di lunghe ricerche e di materiali inediti e verificati….
Ma Pasolini non era convinto omosessuale?
Certo che sì, convinto e sofferto. Lui amò la Divina a modo suo, per come poteva, per quello che poteva dargli e che infatti le chiese. Per lei invece fu un amore irresistibile, scaturito da tutta una serie di situazioni che, senza con ciò voler fare psicologia all’acqua di ciclamini, lo spiegano e anzi lo sostanziano.
C’è anche, alla fine, una storia d’amore giovanile, che l’autore così riassume
Come si diceva all’epoca, il personale è politico, e io, ‘fascista’ per forza e per reazione, personalmente, ma non politicamente, in quanto impossibile, nel clima dell’epoca, ero segretamente innamorato di una ragazza della scuola, che giocava a fare la rivoluzionaria extraparlamentare di sinistra, lei, figlia di una famiglia grandeborghese e importante, e non lo dissi mai a nessuno, nessuno mai lo seppe, solo lei, e però…
E però tanti anni dopo l’ho raccontato nel testo, solo, ovviamente, tacendo sul suo nome. Ho raccontato quel che mi ricordo, come mi è ritornato in mente solo da poco, da qualche anno, un giorno, all’improvviso, sia pur parzialmente, non ho potuto raccontare quel che devo aver nel frattempo del tutto rimosso, anche perché da allora non l’ho mai più rivista.
Fra le tante scene dello spettacolo, nella magia del Teatro, in quella finale ritorneremo giovani, io e lei. Una giovane attrice le darà voce e volto.
Dopo aver raccontato l’incontro di Pier Paolo Pasolini, con gli studenti del Liceo Classico Palmieri, fra i quali c’ero l’autore del testo, nel 1975, la sua ultima conversazione pubblica, pochi giorni prima che morisse, viene raccontato nell’ultima scena lo scontro fra i due giovani liceali.
Sempre amore sarà stato…
Certo che sì, vero amore, anzi, di più, un amore perfetto. Credo che la perfezione esista, che la perfezione esista anche in amore e che l’amore perfetto sia quello che non si consuma, che non si sporca, che rimane inespresso perché impedito…
E che evidentemente non ho dimenticato…
Non è difficile dimenticare quello che non hai avuto, è difficile dimenticare la tristezza che te ne rimane.
Comunque lo spettacolo è dedicato in memoriam a Giorgio Albertazzi, come racconta lo stesso autore così…
Scrissi il copione nel 2010, ne trassi una rappresentazione teatrale che da Torino, dove allora risiedevo, portai in giro in una dozzina di date in tutto il Piemonte in una riduzione limitata, se non raffazzonata, col titolo “SCENE DI INCONTRI DECISIVI”.
Fu notato inseguito e apprezzato dal Mastro Giorgio Albertazzi, che volle il copione integrale e decise di volerlo metterlo in scena, con egli stesso nei panni di Ezra Pound, o almeno lo programmò per le prossime sue produzioni e regie. Purtroppo aveva già impegni imminenti e numerosi per le sue condizioni di salute e la morte gli ha impedito di realizzarlo. Ma ho fatto in tempo a recepirne a voce le osservazioni e le modifiche, che sono venute buone adesso.
Questa di adesso è la versione integrale originaria?
Sì, con i consigli del Maestro applicati, e ci sono inoltre le interpretazioni live di testi poetici pasoliniani, che affidiamo ad un’attrice in scena, Sandra Maggio, in una scelta volutamente provocatoria.