PERCHÉ SIAMO NEI GUAI
di Antonio Mazzotta _______ Il guaio di questo paese e dell’Occidente, è questo pelosissimo “politicamente corretto”. La sola idea che ci sia una linea di pensiero “disallineato” rispetto al comune PENSARE è foriero di grandi catastrofi.
Salvo poi rendersi conto che finiamo per essere ugualmente travolti.
E non abbiamo scuse perché non abbiamo saputo ribellarci. Perché la ribellione ha anche un valore catartico, di sollievo, di purificazione. Ci si ribella anche al più tristo dei tiranni, al più bieco dei cattivi. È attraverso la ribellione che ci si purifica e si giunge ad una nuova fase. Sovente migliore. Non sempre ma sovente.
La ribellione, intesa come volontà di cambiamento, in Democrazia si esercita attraverso il voto.
L’Italia è un paese che ha perso gli elettori prima ancora di perdere il diritto al voto. Pronunciare questo termine a livello nazionale ormai equivale al lancio di una bestemmia in Vaticano (non sia mai, per carità divina). Eppure si dice “la sovranità appartiene al popolo”. E come il popolo può decidere se non solo con il voto?
In tutti i paesi (a prescindere dalla condizione sanitaria) si è votato e si è giunti a formazione di governi, più o meno stabili, con Premier più o meno granitici o deboli come budini: Francia, Inghilterra, Germania. In Italia no! Eppure ci si appella agli “italiani”. Hai diritto di farlo sempre ma sei legittimato se gli italiani ti votano. Allora si voti! Punto e basta. Accettiamone i rischi. Altrimenti non ci resta che arrenderci ai tecnici che, oggi, piacciono ad alcuni potenti, domani piaceranno ad altri, ma PER GRAZIA DI DIO facciamola finita con la storia della democrazia parlamentare! Perché quest’ultima esiste sempre e non solo quando piace ad alcuni.
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