MODA / MODE – PROFESSIONE Personal Stylist

di Elena Vada ______

Vuoi vestirti in modo appropriato ed elegante,  ma sei un po’ confusa da tutte le nuove proposte  della moda?! Allora, devi ricorrere al Personal Stylist.

Questa figura professionale è di gran moda. Non confondetelo con lo stilista che è  un creatore di abiti,  il Personal Stylist sceglie i vestiti giusti, proprio PER TE!
Infatti, per questo motivo, studia il tuo personale: età, fisico (altezza/peso), personalità, occasioni di utilizzo degli outfit.

 

Oggi ero in un centro commerciale dedicato alla moda. Molte griffe importanti espongono alla Rinascente di Torino, dove la commessa più  brutta assomiglia a Scarlett Johansson e la più anziana a Monica Bellucci.

Imbarazzata da codeste bellezze, che mi guardavano con aria sconsolata, proponendomi i capi più modesti, ho deciso di seguire una “Signora con Stylist appresso”.

Come ero combinata io?: anonimi jeans e t-shirt. Forse apparivo trasandata.

Vabbè, ogni tanto è distensivo, ciabattare sciatti per il centro, con il naso per aria… (‘svaccata’ si dice da noi, con poca eleganza).
Poi, lo shopping non era previsto, ma la curiosità mi ha  catturato e portato nei soliti negozi di tendenza, per verificare novità e cambiamenti…

 

Tornando alla signora di cui vi ho accennato in precedenza, devo dire che ho imparato molto, seguendola.
Il suo Stylist era un bellissimo ragazzo, con un impareggiabile charme. Vestito, pettinato, agghindato,  in modo favoloso. Leggermente abbronzato. Una quarantina d’anni. Non vistoso o appariscente, ma,  comunque, da guardare, osservare, per l’elegante disinvoltura con la quale si muoveva e destreggiava tra abiti, monili e trucchi femminili. Una persona affascinante anche nei modi. Proponeva con grazia e competenza.

 

Tallonandoli, ho capito come si fanno a mettere insieme cose anonime ed altre significative, creando completi, intercambiabili, di sicuro effetto e spesa limitata, già, perché lo Stylist deve pure rispettare un budget.

 

Li ho seguiti da un bancone all’altro, da una commessa all’altra. Tutte le fanciulle, addette alla vendita, lo assecondavano, compiacenti, senza batter ciglio.

 

Ad un certo punto, il bel ragazzo mi guarda fisso, con due occhioni azzurri da sballo e mi dice con voce compassionevole: “Forse posso aiutarla? Posso essere utile…? Questo è  il mio biglietto da visita”. 
Un bel modo per farmi capire che si era accorto della mia insistente presenza dietro di loro, del mio assillante inseguimento. Ma non era seccato.

 

Leggo il biglietto. Nome e cognome francesi, poi il mestiere: “Consulente d’immagine”.
WOW! Mi trattengo e non fiato per qualche secondo… poi, con sperimentata faccia tosta, rispondo: “Scrivo di moda, qualche volta e le faccio i complimenti per buon gusto e savoir-faire…”

 

Michel (così si chiama il tipo) allora,  dopo la mia battuta, mi ha squadrato da capo a piedi. Mi sono sentita indagata.

 

Che momento… Sarei voluta  sprofondare. Nella mia testa sono sfilati i tanti bei vestiti stipati nel guardaroba di casa, non indossati, quel pomeriggio, per indolenza e pigrizia.

 

“Michel, lei è  francese di dove esattamente?” chiedo mestamente
“Di Napoli” mi risponde
“Non proprio Francia, allora … a che si devono questi nomi che leggo… “
“Mamma è francese. Scusi  ma sono  in servizio… mi telefoni“
“Lo farò” rispondo. Ma, di sicuro, non lo farò.
Non me lo posso permettere. Credo che, i consigli per gli acquisti, costino, in questo  caso, più degli acquisti stessi.
Saluto e mi allontano con rammarico, lasciando il bel Michel alla Signora “che può “.

La mia consolazione di oggi? Un enorme gelato al gianduia  e zabaione, alla faccia della  dieta e di quel po’ di pancetta che m’impedisce di indossare qualsiasi  capo.
Per questo non chiamerò lo Stylist… per la pancetta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Category: Costume e società, Cronaca