LA TRAGICA MORTE A MASSAFRA DI MARTINA ZECCHINO, LA RAGAZZA ALLA QUALE FACEVA MALE L’ANIMA
di Giuseppe Puppo ______
“Ti meriti di essere trattato bene, soprattutto in quei giorni che ti fa male l’anima e non hai voglia di esistere”, scriveva la scorsa settimana, l’altra, sul proprio profilo di Facebook, ricco di foto, citazioni, pensieri e parole, di una ragazza incredibile romantica, e fragile, che nei ‘selfie’ cercava un antidoto alla solitudine, nelle ‘storie’ di dare un senso alla sua.
Giovedì 12 maggio è stato l’ultimo giorno di vita di Martina Zecchino, 23 anni, di Massafra. Le faceva male l’anima, ed è caduta di nuovo nella trappola micidiale della droga, che continua a distruggere giovani e a rovinare le loro famiglie, oltre che ad arricchire i criminali che la spacciano.
L’hanno pianta il figlioletto di tenera età, i genitori, le sorelle, i nonni, gli zii e le zie, e tanti amici.
Qualcuno di loro ha scritto di lei e per lei sui social, brevi frammenti di eternità, tipo ‘mi ricordo quando venivi alle mie serate a divertiti con le mie canzoni e mi chiedevi sempre la tua canzone preferita che ogni volta mi rompevi che la volevi che la mettevo subito’, oppure tipo ‘non doveva succedere…Una ragazza allegra ,solare bella, mamma di un bellissimo bimbo ora non c’è più ma perché le persone come te se ne vanno e la gente cattiva è ancora qui. Non ti dimenticheremo mai’.
Non doveva succedere, ma non ci saranno altri giorni per Martina Zecchino. Scusa i mancati giorni che la vita le ha negato, tanti, troppi, quando si hanno 23 anni, e un disperato bisogno di amore.
L’hanno trovata morta in una grotta abbandonata nella gravina del suo paese, stroncata dalla droga, i Carabinieri del locale Comando Stazione, allertati da un giovane che – stando alle prime ricostruzioni – era con lei insieme ad un altro amico.
Ieri il pm della Procura della Repubblica di Taranto Antonio Natale ha aperto un’ indagine e ha disposto l’autopsia.
Gli inquirenti ipotizzano l’assunzione di un mix letale di sostanze stupefacenti e vogliono chiarire le eventuali responsabilità delle due persone, le ultime ad averla vista ancora in vita.
Fondamentali in tal senso saranno i risultati dell’autopsia.
Comunque sia, un’altra vittima della maledetta droga, che l’ha colpita nelle sue debolezze giovanili, nelle sue fragilità emotive, e le ha tolto d’un colpo tutto quanto, a cominciare dal futuro, lasciando dietro solamente una scia di dolore ormai più senza rimedio.
Category: Cronaca