INCIDENTE SUL LAVORO, MUORE OPERAIO DI 53 ANNI
(e.l.) ______ Un uomo di 53 anni, Oronzo Pisanò, operaio, titolare di una ditta individuale edile, è morto questa mattina a Salve in un incidente sul lavoro avvenuto in un stabile dove stava effettuando dei lavori di ristrutturazione.
Per cause ancora da accertare, è precipitato da un’impalcatura dall’altezza di sei metri. L’impatto rovinoso al suolo gli è stato fatale. E’ morto sul colpo, come accertato dai sanitari dell 188 immediatamente accorsi sul posto. Indagini dei Crabinieri in corso di svolgimento, per accertare l’esatta dinamica di quanto accaduto e stabilirne eventuali responsabilità.
Il corpo dello sfortunato operaio è stato trasferito nella camera mortuaria dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, a disposizione dell’ autorità giudiziaria.
Category: Cronaca
“Siamo di fronte ad un bollettino di guerra inverosimile. Anche oggi due vittime sul lavoro, un uomo di 53 anni caduto da un’impalcatura di 6 metri nel Leccese e uno di 60 anni, annegato all’interno di un piccolo canale a Vicenza. A nome dell’UGL esprimo il cordoglio alle famiglie delle vittime, si tratta di una strage quotidiana che non possiamo più tollerare. Pertanto, come sindacato UGL, chiediamo al Presidente Draghi e al Ministro Orlando di convocare un tavolo di confronto con le parti sociali per discutere delle misure volte a potenziare e a garantire un maggior coordinamento dei controlli. Inoltre risulta necessario incentivare la cultura in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro al fine di prevenire simili tragedie. Con la manifestazione ‘Lavorare per vivere’, l’UGL vuole sensibilizzare il Governo e l’opinione pubblica sul fenomeno delle morti bianche e ribadire, ancora una volta, basta stragi sul lavoro.”
Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, Giuseppe Sanzò, Segretario Regionale UGL Puglia e Leonardo De Marzo, Segretario Regionale UGL Veneto, in merito agli incidenti avvenuti oggi nel Leccese e a Vicenza, dove hanno perso la vita due lavoratori.
Ancora una morte sul lavoro in provincia di Lecce. Lo scorso anno furono 24 le vite spezzate sul lavoro per colpa di incuria, stanchezza, spesso per assenza di adeguate misure di sicurezza. L’incidente mortale di oggi, in un cantiere di Salve (Lecce), è il secondo del 2022 nel Salento. Purtroppo nel giro di poco più di un mese, dopo la morte del ragazzo folgorato a San Donato, ci ritroviamo di fronte al dramma di un’altra vittima sul lavoro. Fatto grave che ci colpisce a prescindere da età, qualificazione contrattuale e provenienza geografica della vittima. Ai familiari di Oronzo Pisanò, 53enne titolare di una piccola impresa edile, giunga il più profondo cordoglio della Fillea Cgil Lecce.
Un evento tragico, quello odierno, che per ironia della sorte giunge pochi giorni dopo la giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro (28 aprile), alla vigilia della sottoscrizione di un importante accordo in Prefettura (che vedrà tra l’altro l’istituzione di un Osservatorio provinciale sulla sicurezza) e all’indomani di un’altra intesa particolarmente significativa, quella raggiunta dai sindacati confederali e della categoria dell’edilizia con Arca Sud Salento per la legalità e la sicurezza.
Accordi, questi, che testimoniano l’impegno delle organizzazioni sindacali per l’innalzamento del livello di attenzione e di cultura sul tema della sicurezza sul lavoro. Una delle tante azioni, unitamente alle clausole del rinnovo del contratto nazionale e all’opera degli enti bilaterali, che il sindacato degli edili sta promuovendo in questi anni. Azioni che da sole non bastano, senza la consapevolezza che la cultura passa dalla qualificazione delle imprese e dal rispetto del contratto nazionale di lavoro (ad esempio con la previsione dell’obbligo delle 16 ore di formazione presso l’ente bilaterale per i neo assunti in edilizia; o la previsione della formazione gratuita per le imprese che applicano il Ccnl anche per i datori di lavoro).
I dati purtroppo ci indicano che la strada da percorrere è ancora molto lunga. Il numero di infortuni sul posto di lavoro, infatti, è sensibilmente cresciuto. Gli ultimi dati dell’Inail in tal senso sono allarmanti: nel primo trimestre dell’anno sono stati denunciati 1.325 infortuni in provincia di Lecce. Nello stesso periodo del 2021 se ne contavano “appena” 964. L’incremento è del 37,45%. Il sospetto che abbiamo avuto lo scorso anno, ossia che sulle spalle dei lavoratori si sarebbe scaricato il costo della ripresa post-Covid, soprattutto in termini di salute e sicurezza, sta diventando purtroppo realtà. E allora, affianco all’indifferibile azione su cultura e formazione, non si può più rinviare una capillare operazione in termini di controllo e responsabilizzazione di istituzioni e associazioni di categoria. Perché continua ad essere inaccettabile uscire da casa al mattino per lavorare e non fare più ritorno.
Fillea Cgil, la segretaria generale Simona Cancelli