“Enitu a ddu l’Ucciu ca bu lu face cu llu cappuccio”
(v.m.) ______
E’ morto ieri a 92 anni un personaggio che ha accompagnato e addolcito i nostri anni giovanili.
Uccio il gelataio, che a bordo di uno speciale mezzo di trasporto una sorta di motorino corazzato a tre ruote, ritrovavamo nei posti solitamente affollati.
Al mercato il lunedì e il venerdì, davanti alla stazione delle corriere, e ovviamente a tutte le feste compresa quella di Sant’Oronzo, sempre in competizione “cu llu Francu” a chi faceva i gelati migliori.
“Enitu a ddu l’Ucciu ca bu lu face cu llu cappuccio“, una voce tonante richiamava i clienti, che non avevano età, gli adulti con la scusa di comprarlo per i bambini prendevano il gelato anche per loro.
Dalla parte superiore del misterioso carretto spuntavano dei coperchi dalla foggia vagamente arabesca, tutti cromati, con un pomo al vertice, credo che fossero non più di un paio, forse tre, erano i coperchi dei contenitori dei gelati, uno, l’immancabile gusto al limone e l’altro alla nocciola o al pistacchio.
Uccio con impareggiabile maestria col la sua paletta in mano, in men che non si dica dopo aver arringato la folla di grandi e piccini con i suoi “culacchi”, riempiva i coni di gelato regalando sorriso con le sue parole e gusto col suo gelato fatto in casa.
Vogliamo pensare che “Ucciu te li gelati”, questo sconosciuto che ci ha deliziato con i suoi prodotti e rinfrescato in tante giornate estive, oggi anche lassù rivolto San Pietro possa gridargli “Aprime ca suntu l’Ucciu ca puru a Signuria te lu fazzu cu lu cappucciu.”
Le più sentite condoglianze alla famiglia di Antonio Sergio da parte della redazione di Leccecronaca.it
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