BEPPE ALFANO, UN MORTO PER MAFIA CHE CI COSTRINGE AD INTERROGARCI SULLA RAI E LA SUA CONDUZIONE
di Valerio Melcore ______Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella scrive, riferendosi a coloro che hanno pagato con la vita la lotta alla mafia: “…questi sono dei modelli positivi di impegno civile e morale…ricordare significa anche non rassegnarsi mai nella ricerca della verità».
Come vi abbiamo raccontato in un precedente articolo, grazie alla Rete abbiamo scoperto che Beppe Fiorello stava realizzando per la RAI un film su Beppe Alfano, il giornalista ucciso dalla mafia e che questo film è stato stoppato dall’ intervento di un politico. A tutt’oggi non ci è dato di sapere chi sia questo solerte personaggio politico e per quale motivo lo abbia fatto. In Rai le bocche sono cucite.
Mentre questo film su una vittima di mafia veniva bloccato dalla politica, quella stessa politica evidentemente, ci ha permesso ieri l’altro di poter vedere sulla Rai un secondo film dedicato ad un’altra giovane vittima di mafia, Peppino Impastato.
Il primo film dedicato a Impastato è: “ I cento passi” realizzato nel 2000 da Marco Tullio Giordana con Luigi Lo Cascio, nelle vesti del protagonista della storia, poi vi sono i bravissimi Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo.
Il secondo film è “Felicia Impastato” la madre di Peppino, è stato diretto da Gianfranco Albano, si avvale della splendida interpretazione di Lunetta Savino e vede nel cast Carmelo Galati, Barbara Tabita, Antonio Catania, Gaetano Aronica, Giorgio Colangeli, Linda Caridi, Paride Benassai e Fabrizio Ferracane, è andato in onda sulla Rai due giorni fa, Primo Maggio 2022.
Ovviamente noi ci auguriamo che i fari sulla criminalità siano sempre accesi, che lo Stato non abbassi la guardia, e che la televisione specie quella di Stato, da una parte faccia una corretta informazione e dall’altra anche attraverso le fiction, ricordi la memoria dei caduti per mano dei mafiosi.
Quindi abbiamo seguito con interesse e commozione anche questo secondo film dedicato alla memoria di Impastato.
Poi però oggi, dopo due giorni a mente fredda ci domandiamo, che al di là di quanti film meriterebbe ogni vita spezzata, e cento film certo non basterebbero, ma perché mai la Rai, con alcuni è mamma e con altri matrigna, ma perché la televisione di Stato e quindi la politica, ha dato il nulla osta per un secondo film dedicato alla morte di Peppino e blocca quello su Beppe Alfano.
Credo che sia lecito interrogarsi su questo, come su tanti altri atteggiamenti strabici dei vertici RAI. Che ricordiamolo questi signori sono lì seduti su comodissime poltrone super pagati con nostri soldi, grazie alla politica, anzi grazie ad alcuni partiti. Che una volta si chiamavano Democrazia Cristian, Partito Comunista Italiano, Partito Socialista italiano, e che oggi si chiamano….
Eppure la storia di Beppe è molto interessante da un punto di vista narrativo, piena di intrecci che vedono coinvolta la mafia i servizi deviati e la massoneria, per non parlare del fatto che la sua era una morte annunciata, prima di lui un suo amico oltre che il suo editore venne ucciso dalla mafia e ancora oggi non si conoscono i mandanti.
Qual è la differenza?
Il fatto che Peppino faceva parte di una famiglia mafiosa, mentre Beppe era cresciuto in una famiglia normale?
Felicia Impastato questa donna forte, volitiva, che noi oggi giustamente indichiamo come una donna coraggiosa, un esempio da seguire, eppure fu quella che contro il volere della sua famiglia decide di sposarsi un mafioso, e ha continuato a stare in quella famiglia mafiosa convinta che al di là delle intemperanze giovanili del figlio, ci sarebbe sempre stato il marito mafioso e i suoi parenti a difendere il figlio dal quel boss che Peppino dalla radio metteva alla berlina, e che solo dopo la morte del figlio decide di rompere con la mafia. Noi la onoriamo nonostante si fosse scelto un uomo di mafia, per aver avuto il coraggio di rompere con quel mondo, mettendo contro i suoi stessi parenti.
E allora ci chiediamo come mai facciamo calare il sipario su Beppe Alfano che nonostante gli impegni legati all’insegnamento e alla famiglia, è padre di tre figli, trovava anche il tempo per fare quelle indagini, che poi serviranno agli inquirenti pere fare piazza pulita delle cosche del territorio, un uomo che senza supporto alcuno se non quello della famiglia denunciava pubblicamente tramite le due televisioni di cui era il principale animatore, mafiosi, politici e massoni, tanto che gli mandano un killer per eliminarlo?
E che dire della figlia, la giovane Sonia che alla morte del padre era poco più che ventenne, lo aiutava nelle indagini e a tener in ordine quell’archivio pieno zeppo di informazioni, non è forse stata una leonessa, che non si è mai arresa chiedendo giustizia per tutti i morti di mafia, tra l’altro rivestendo anche ruoli istituzionali importanti per la lotta alla criminalità organizzata.
Forse Sonia Alfano non meriterebbe che gli fosse dedicata una fiction?
Perché la RAI usa due pesi e due misure, forse perché Beppe Alfano non faceva parte all’estrema sinistra, di quell’estrema sinistra che negli anni ’70 diede vita agli anni di Piombo, agli assassini impuniti, al terrorismo e insanguinò le strade e le piazze di mezz’Italia? Forse perché molti di quei ragazzi di estrema sinistra che vestivano l’escomio, oggi sono uomini in doppio petto che oggi poggiano il loro riverito deretano su quelle poltrone su cui seguono i vertici della RAI?
Ebbene Beppe Alfano aveva militato a destra era stato attivista e iscritto ala Movimento Sociale Italiano Destra-Nazionale, sarà questo il motivo per cui la RAI non dedica un film come ha fatto per gli Impastato, perché se si realizzasse quel il film sulle pareti non sarebbe possibile mettere i manifesti di Che Guevara, di Gramsci, o altre icone comuniste come hanno fatto gli sceneggiatori nel film su Felicia Impastato?
Ecco Presidente Mattarella, se come lei dice «ricordare significa anche non rassegnarsi mai nella ricerca della verità» la verità va ricercata ovunque, ovunque ci siano comportamenti mafiosi, ovunque si perseguitano interessi personali o di partito o peggio ancora dove vi siano discriminazioni di qualsiasi genere, ecco Presidente noi di Leccecronaca.it siamo qui a ricordare, siamo qui a fare la nostra denuncia, giorno dopo giorno.
Category: Costume e società, Cultura, Politica