ELODIE, QUALCOSA E’ ANDATO STORTO A SAN CATALDO
(g.p.) ______ “Non sono solita fare queste cose, ma sull’evento che oggi si è tenuto a San Cataldo voglio postare qualche breve considerazione”.
Comincia così il post che poco fa la collega giornalista di Telerama Erica Fiore ha pubblicato sul proprio profilo privato di Facebook e che, oltre a trovare conferme di altri partecipanti alla manifestazione, sta suscitando molte reazioni.
Ecco il suo racconto, di un pomeriggio che da privata cittadina avrebbe voluto trascorrere partecipando ad un’iniziativa che sembrava carina e si è rivelata invece allucinante.
1) al varco di ingresso personale non qualificato costringeva ad aprire borse e zainetti. NON è legale.
2) all’ingresso offerta benefica volontaria, dentro invece la mazzata.
3) al varco “la bottiglietta d’acqua va lasciata qui, poi quando andate via la potete riprendere”. Una volta entrato, una sola opzione:spendere 15 euro obbligatorie, anche solo per acquistare l’acqua. Cinque ticket. Con uno compri il bicchiere obbligatorio. Con mezzo compri l’acqua che ti versano nel bicchiere da un boccione, con due una birra piccola, con due e mezzo (badate bene) panino con hamburger. Conseguenza: con 15 euro non riuscivi a sfamarti e bere insieme.
4) se con quei 15 euro una coppia avesse voluto solo bere, niente da fare. Un solo bicchiere di diritto. Altri tre euro per acquistarne un secondo
5) tra stand e casse nessuna comunicazione: confusione e imbarazzo.
N.B: al rientro un’ora e 45 minuti di incolonnamento in strada. Ho visto gente, disperata, fare pipì dietro alle auto parcheggiate.
Buone le intenzioni, ma si può fare di più.
Già, forse si poteva fare di meglio, di sicuro qualcosa è andato storto.
L’evento in questione è il Beach Sensation Festival, nella marina di San Cataldo (nella foto), ed era stato preannunciato così dagli organizzatori: “Sin dalla mattina si alterneranno, tra live e dj set, tanti ospiti. Parte del ricavato (ingresso con sottoscrizione minima di 2 euro) sarà devoluto all’associazione Tria Corda onlus, associazione nata per creare il Polo Pediatrico del Salento, aiutando così i piccoli malati e le loro famiglie evitando viaggi della speranza. L’ospite più atteso della giornata sarà la cantante romana Elodie”.
Organizzazione della associazione CAL COMMUNITY A LECCE con il Patrocinio del Comune di Lecce, che ha collaborato alla realizzazione.
In particolare, la società organizzatrice ha ottenuto l’esenzione dal pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico, ed ha inoltre ottenuto dal Comune anche un contributo di 3.000 euro. Infine, a carico dell’amministrazione, un servizio di bus navetta gratuito.
Diventano quindi ancora maggiori le perplessità riguardo allo svolgimento dell’intera serata, con particolare riferimento alle somme sborsate praticamente a forza dai partecipanti.
Category: Cronaca
Devo dire che in effetti poteva essere organizzato meglio, inoltre non mi sembra di aver letto che non si potevano entrare alimenti e bevande da fuori…e 15 euro di ticket non sono tanti per una persona ma per chi era con famiglia si…la prossima volta che sia organizzato da chi è capace!
Siete dei pagliacci acchiappa like, i soliti adulti rosiconi che non sanno fare altro che criticare, partiamo dall’inizio, se aveste un minimo di esperienza nell’organizzazione di un evento sapreste che le spese per tirare su un concerto del genere sono molto elevate, essendo un free entry (con donazione minima di due euro che veniva devoluta interamente in beneficenza) secondo voi da dove avrebbero dovuto tirar fuori i soldi per pagare Elodie, i presentatori, i restanti artisti, il palco, l’impianto, i tecnici, i bodyguard, le forze dell’ordine, le ambulanze, le sponsorizzazioni, i bicchieri per rendere l’evento libero dalla plastica usa e getta , lo staff , se non dalle consumazioni degli spettatori( ovviamente non obbligatorie perché nessuno era lì con il fucile puntato a dirvi di mangiare il panino o comprare la birra). La prossima volta lasciate spazio a chi apprezza dei giovani che si fanno da fare, che rivalutano le marine dimenticate ormai da VOI adulti, e a chi con 15 € riesce a mangiare un panino comprare l’acqua e sentire il live di una delle artiste italiane di maggior successo in questo momento
Eh no, caro Alfredo, no. A lei l’articolo può piacere, o non piacere, è liberissimo di criticarlo, integrarlo, chiosarlo, ma dando motivazioni, spiegazioni, argomentazioni, non insulti.
Faccio il giornalista, non il pagliaccio, con tutto il rispetto per la nobile arte dei clown. E, mi creda, i like sui social sono l’ultimo dei miei problemi di lavoro.
Lei insulta, oltre a non dare spiegazioni, anzi, senza chiedere scusa per tutto quello che è successo, a nome dell’organizzazione, di cui – credo – lei faccia parte, o comunque ne è amico, come sarebbe stato doveroso nei confronti di tutto quello che è capitato. Poi del tutto a sproposito, ne fa una questione generazionale. Rispondo per quanto di mia competenza, ma la informo che ho deciso di riprendere il post della collega – giovane, fra l’altro, oltre che seria e preparata – Erica Fiore quando ho visto che nel giro di un’ora aveva avuto tramite social decine e decine di conferme, a quanto aveva privatamente raccontato. Le modalità digestione dell’evento non sono state chiare, come avrebbero dovuto essere dall’inizio. La beneficenza si chiede umilmente a margine, non si estorce. Lei o chi per Lei ha preso soldi pubblici, contributi del Comune a parte, quelli di sostegno della Regione Puglia, e quando si prendono soldi pubblici si ha il dovere della massima trasparenza. Aspetto di poter leggere il bilancio completo dell’evento, entrate, uscite e quant’altro vorrà rendere noto. Nel frattempo, la prossima volta che va a San Cataldo, faccia un bagno di umiltà.
Cara signora o Signorina giornalista, quando si fanno delle accuse, vanno fatte con la certezza di avere ragione, non con l’idea…Da competente in materia di sicurezza privata, e quando dico competente vuol dire con tanto di brevetti ed iscrizione ad albo prefettizio come da Legge Maroni del 2009… Le dico che, gli operatori che si trovano al varco o accesso di un concerto o manifestazione, operano da supporto alle forze dell’ordine, se autorizzati possono anche perquisito. Ma nel caso della Sua contestazione, non le hanno messo le mani nella borsa, hanno chiesto di aprire la borsa e visionare all’interno il contenuto, che è ben diverso da come lo espone Lei. Nei concerti e/o manifestazioni quasi sempre è vietato introdurre bottiglie…
Poi, che i costi all’interno siano più alti per la stessa bottiglietta di acqua, si sa, ma non si sa quanto è costretto a versare all’ente organizzatore dell’evento, che sia comune, provincia, regione o altro….il titolare del banchetto o camioncino del paninaro di turno oltre ad una lauta percentuale sulle vendite…. quindi, prima di scrivere stupidate, provi a prendere tutte le informazioni in merito… Buon lavoro