ANNINO GARGANO E’ IL NUOVO QUESTORE DI BRINDISI
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” Massima attenzione sui fondi che giungeranno dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, affinché nel territorio brindisino non diventino preda della criminalità”.
Sono queste le prime parole e dichiarazioni con cui, questa mattina, presso la sala conferenze della Questura di Brindisi, si è insediato il nuovo Questore Annino Gargano, 55 anni, originario di Amalfi. Subentra, dopo tre anni, al suo predecessore Ferdinando Rossi, che nella stessa mattinata ha raggiunto invece la Questura di Foggia per prenderne ufficialmente le redini.
Precedentemente questore a Chieti, Gargano ha diretto per ben dieci anni la Divisione Immigrazione del capoluogo salentino unitamente alla Squadra Mobile di Lecce e di Bari, tornando nuovamente in Puglia nella giornata odierna.
In servizio dal 1990, ha frequentato il corso quadriennale di formazione per Commissari presso l’Istituto Superiore di Polizia di Roma, e dopo aver ricoperto gli incarichi di vice dirigente della Squadra Mobile e di dirigente dell’Ufficio Prevenzione della Questura di Parma, ha diretto la Squadra Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Viareggio – Versilia” nonché la Squadra Mobile della Questura di Lucca.
Nominato nel 2018 Dirigente Superiore, ha svolto servizio a Roma presso l’Ufficio Centrale Ispettivo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ricoprendo anche l’incarico di Direttore del Servizio Ispettivo e di Controllo, per assurgere poi – dal 16 maggio 2019 al 30 settembre 2020 – alla carica di Questore di Vibo Valentia prima, e dal primo ottobre 2020 alla carica di Questore di Chieti poi.
Altresì, la già costellata carriera di successi di Gargano, si è arricchita di numerosi encomi ed attestati di lode, in relazione ai risultati ottenuti nel contrasto alla criminalità diffusa ed organizzata, in particolar modo, per ciò che concerne le associazioni a delinquere di stampo mafioso, un aspetto questo, di fondamentale importanza per il contrasto e la lotta alla malavita che fa del suo modus operandi – basato su canoni di omertà, segretezza, vendetta, e “onore” – un vessillo di terrore che da anni imperversa nei territori meridionali tutti, e non solo.
Docente di tecniche investigative, oltre che di nozioni di diritto e procedura penale presso Istituti d’Istruzione – nonché presso la Scuola Internazionale di Alta Formazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per la prevenzione ed il contrasto al crimine organizzato – ha inoltre svolto incarichi di docenza relativi alle tecniche investigative in master universitari di secondo livello, in “Scienze di Polizia” presso le Università degli Studi di Lecce e Genova, oltre ad essere relatore in convegni in Italia e all’estero, in ambiti riguardanti il crimine organizzato, la tratta di esseri umani e la violenza di genere.
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