LA PARTITA / IL LECCE ALLUNGA NELLA VOLATA FINALE
(m.a.) ______ Il Lecce per piazzare la volata finale in vista del traguardo promozione, la Spal per trovare insieme alla salvezza anche qualche soddisfazione.
Ventidue gradi, sole caldo, un po’ di vento, tanto pubblico sugli spalti, ad occhio sicuramente più di diecimila, forse dodicimila, presenti nel pomeriggio gradevolissimo del Via del Mare.
Fatta di necessità virtù, Roberto Venturato manda in campo con modulo 4-3-2-1 Alfonso – Almici, Vicari, Peda, Celia – Zanellato, Esposito, Pinato – Mancosu – Vido, Colombo.
Sciolti i dubbi di abbondanza, Marco Baroni manda in campo con modulo 4-3-3 Gabriel – Calabresi, Lucioni, Tuia, Gallo – Blin, Hjulmand, Gargiulo – Strefezza, Coda, Di Mariano.
L’ex capitano Mancosu, lasciatosi male da Lecce e col Lecce la scorsa estate, viene accolto dai tifosi con applausi, lui ringrazia e va sotto la curva a ricambiare l’omaggio.
Il primo pericolo lo corre Gabriel, che vede il pallone sorvolare la traversa, su pericoloso colpo di testa da centro aerea di Vicari, a seguito di calcio d’angolo.
I primi dieci minuti sono frizzanti come il tempo atmosferico, le due squadre cercano entrambe la manovra brillante con convinzione, anche se, in questa fase, senza trovare la precisione.
Minuto 14, Coda di prima intenzione con un tiro insidioso cerca di sorprendere Alfonso, che sul suo palo chiude in angolo. Sul cross dalla bandierina, ancora Coda al tiro e questa volta il pallone entra, ma l’arbitro annulla per posizione irregolare, decisione confermata dal Var.
Ancora un colpo di testa – questa volta di Zanellato – su azione da calcio d’angolo per la Spal, Gabriel para in sicurezza.
Pericoli insistiti a seguire portati dai giallorossi nell’area avversaria, dove il portiere prima in uscita a valanga, e i difensori poi, si salvano in un modo o nell’altro, fino alla possibilità capitata a seguire sui piedi di Hjulmand, che conclude fuori.
Scocca la mezz’ora di gioco, e la partita è sempre come nei primi dieci minuti, frizzantina.
Al 35′, bella parata, decisiva, di Alfonso, su conclusione pericolosa di Coda, ancora lui due minuti dopo, questa volta murato da un difensore.
Lecce ancora in avanti, ma senza trovare il guizzo vincente, la Spal non sta a guardare, si difende senza concedere più di tanto, e appena può costruisce, pur mancando anch’essa le conclusioni a rete possibili..
La prima parte della gara si consuma così, nel finale di tempo, esattamente come era iniziata.
Subito dopo il rientro delle squadre in campo, ancora il portiere dei biancoazzurri in evidenza, che ci mette un’altra pezza, ancora su Coda a botta sicura.
Poi una doppia occasione, una dopo l’altra, per la Spal, Mancosu ad orchestrare, Colombo a concludere, prima di testa facile per Gabriel, poi di poco fuori sul palo della porta sguarnito.
Comincia la girandola delle sostituzioni e arriva
IL VANTAGGIO DEL LECCE! Helgason! 66′. Entrato in campo da tre minuti, viene servito alla perfezione da Coda dentro l’area, lui controlla e batte di piatto destro Alfonso che questa volta non ci può fare niente.
Ancora Helgason, gasato dalla marcatura, pericoloso in almeno due occasioni, a seguire, padroni di casa sempre pericolosi, la Spal cambia tutto quello che c’è da cambiare, ma gli ospiti, pur volenterosi, non trovano la porta, concludono sempre per una ragione o per l’altra senza efficacia, comunque non hanno più quella forza inaspettatamente messa in campo nella prima ora di gioco.
Sostituzioni a tutto spiano, da una parte e dall’altra, mentre i minuti scorrono, la stanchezza aumenta e il risultato rimane immutato senza sussulti.
Brivido freddo però per i tifosi di casa al minuto 89, quando Gabriel è bravo a bloccare un colpo di testa da ottima posizione di Peda davanti la porta.
Quattro minuti di recupero. Gli ospiti li passano in avanti, ma senza riuscire a trovare il guizzo vincente. Così finisce 1 a 0. Il Lecce fa tre punti preziosissimi e si lancia deciso in avanti nella volata finale che porta al traguardo della promozione diretta.
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