LIBRI / “L’arte del Salento – Taccuino introduttivo”, IL RAGGIO VERDE EDIZIONI, A MELENDUGNO SABATO 9
di Raffaele Polo ______
Freschissimo di stampa, per i tipi de Il Raggio Verde (pagine 114 euro 12) questo “L’arte del Salento – Taccuino introduttivo” è, un po’ come il precedente ‘Taccuino’ dedicato a poeti e scrittori del Salento, un tentativo di diffondere e sollecitare la conoscenza delle testimonianze culturali della nostra terra, in maniera semplicissima, quasi elementare, sforzandosi di trovare qualche aspetto poco noto di questi personaggi che testimoni il loro acceso legame con il luogo natio, quasi a voler sfatare la supponenza troppo affrettata di chi afferma che le migliori espressioni artistiche e letterarie finiscono a Napoli…
(Non paia strano che a scrivere di questo testo sia il suo autore che, solo in questo modo, può esprimere alcuni concetti che, altrimenti, resterebbero nascosti o trascurati, anche dal più attento critico…).
Voglio, perciò, subito ringraziare e lodare pubblicamente Giuseppe Puppo (a sinistra nella foto, insieme a me ad una serata culturale) che, con la sua postfazione, illumina d’immenso tutto lo scritto e tesse elogi all’autore che gli è grato, soprattutto in memoria dei ‘vecchi tempi’ quando, giovanissimi, ci apprezzammo reciprocamente in silenzio nella palestra di idee e di scritti che fu ‘Voce del Sud’ di Ernesto Alvino…
Mi piace sottolineare poi il fatto che, finché sarà possibile, questo testo sarà presentato nei luoghi che hanno visto nascere e progredire il genius loci degli artisti citati. E’ un’idea cui tengo particolarmente, quella di parlare oggi davanti all’opera realizzata ieri, cercando tra le pieghe del tempo un qualche senso al progredire dell’esistenza umana…
Prima presentazione sabato 9 aprile, ore 20, presso la Chiesa Maria Santissima Assunta di Melendugno. Intervengono il parroco, don Salvatore Scardino; il sindaco Marco Potì; il presidente del Consiglio Comunale Piero Marra; l’assessore alla Cultura Giusy Doria; la giornalista Antonietta Fulvio.
Tanti i personaggi che animano questa galleria senza tempo, che collega esperienze di grande importanza nei numerosi paesi del Salento.
Inizia il viaggio da Melendugno, proprio dalla Chiesa Santissima Maria Assunta, dove, entrando sulla sinistra, vi è l’altare con l’evidente specifica ‘Aprilis Petrachi Melendunei’. E al centro dell’altare principale, la splendida ‘Ultima cena’, bassorilievo di ottima fattura, ricca di storia e leggenda.
Proprio da qui, viene una chiara, precisa indicazione che dà un senso a tutto lo scritto: Petrachi ci tiene, com’è logico per tutti i grandi autori, a firmare i propri lavori. E lo fa in bellavista: ad esempio, a Galatone, nella Chiesa del SS Crocefisso, tutto lo splendido soffitto da lui realizzato, ha l’indicazione dell’autore, con nome cognome, data e, ogni volta, quel ‘Melendunei’, un prezioso genitivo locativo che ci fa capire come questo artista che era anche un valente artigiano, ci tenesse a specificare quale fosse il suo luogo natio e da quale pezzetto di Salento provenisse. P
ensateci bene: sono pochissimi gli autori che firmano sistematicamente indicando il proprio luogo di nascita e di lavoro. Ecco, questo spirito di appartenenza è un meraviglioso aspetto di quella ‘salentinità’ che oggi, purtroppo, è rimasto solo nel dichiararsi tifosi della squadra di calcio del Lecce.
Aprilis Petrachi, dunque, con le sue opere e con i suoi originali autografi, ci dice che dobbiamo continuare così, senza vergognarci del nostro essere uomini e donne di un Sud che è sempre collocato in secondaria importanza, in ogni campo.
Il ‘Taccuino’ vuole spronare tutti a conoscerci meglio.
Almeno noi dobbiamo conoscere cosa hanno fatto i nostri antenati, ed esserne orgogliosi.