VENEZIANI HA PRESENTATO A LECCE IL SUO ULTIMO LIBRO
(g.m.) ______
Lo scrittore di Bisceglie, editorialista de «La Verità» Marcello Veneziani (nella foto), ha presentato il suo ultimo saggio “La Cappa” edizioni Marsilio ieri sera a Lecce presso l’auditorium del museo “Sigismondo Castromediano”. Ha introdotto nella sua veste di moderatore il giornalista Marco Renna. L’incontro è stato organizzato dall’associazione “Lecce Si”.
Veneziani nel suo libro che si compone di otre trecento pagine, sostiene che: “Una Cappa ci opprime, la sua densità ci impedisce di vedere oltre, di leggere dentro, che poi vuol dire essere intelligenti; di essere vivi a pieno respiro. Gli obblighi e i divieti sanitari diventano inibizioni e controlli, trasferendosi ad altri ambiti, fino a farsi regime”.
Ricordiamo che Veneziani è un intellettuale che si riconosce nel pensiero rivoluzionario conservatore, è un signore che non si piega ai luoghi comuni, e coltiva ed invita i suoi lettori a farlo, il senso critico, non ci meravigliamo quindi se concede poco o nulla al politicamente corretto.
Perché la cappa?
«Il riferimento non è alla metafora: la spada del Graal o quella di Excalibur. Mi riferisco a una cosa grande, come la Cappa, estesa al nostro cielo e a una cosa che abbiamo in mano, la spada, unica arma per perforare la cappa… “ – e poi prosegue – “…è una cappa atmosferica, composta da diverse nuvole che si sono compattate: la politica sanitaria, quella militare, il politically correct, alla cancel culture. Senza dimenticare il reticolo di surreali divieti, il cat-calling e l’uniformismo sessuale».
Da quello che leggiamo nel suo libro ci sembra di capire che i discorso sulla Ecologia, ma anche sulle nuove categorie sessuali, non La trovano d’accordo?
«Sono convinto che stiamo avviando campagne per l’ambiente ma dimentichiamo la Natura profonda, a partire da quella umana. Ci muoviamo dal surrogato della Natura, ovvero l’ambiente, e dimentichiamo il diritto naturale, che vogliamo modificare con il gender fluid, che configura la mancata accettazione della Natura stessa. E tutto questo mentre parliamo estasiati di alimenti bio. Eppure dovremmo riscoprire che la Natura è limite, corpo, differenza tra maschile e femminile»
Lei parla dei valori della Tradizione, non le sembrano discorsi passatisti?
“No, anzi ritengo che siano attualissimi. Assistiamo alla ostracizzazione delle tradizioni. Professare il proprio identitarismo è ormai un crimine intellettuale. Tutto ciò che persiste in fedeltà, coerenza e tradizione viene considerato un disvalore, mentre essere geneticamente modificati è auspicabile: dalle idee, ai corpi, ai rapporti civili. C’è un rifiuto radicale delle identità, considerate delle prigioni e non dei gusci protettivi o dei legami con il mondo che ci ha preceduto».
Nel conflitto tra Ucraina e Russia sono spuntati fuori elogi al nazionalismo, da quei popoli che sino a ieri esaltavano l’ideologia dell’internazionalismo, cosa sta succedendo?
«È paradossale. Ormai si esalta il nazionalismo che sconfina nel nazismo, rimuovendo il dato che il nazionalismo ucraino è solo funzionale all’allargamento della Nato, per poter disporre di una nazione in un quadro egemonico degli Usa. L’Europa è ridotta a corridoio che porta alla Nato. Questa è la strategia americana, avviata prima che Putin attaccasse, con governi pilotati da questa logica, con le rivoluzioni arancioni» – poi così prosegue lo scrittore nostro conterraneo – “Un’ analisi del presente, che dà una lettura critica dell’attuale società passata da ‘aperta’ a ‘coperta’, che ci ingabbia in un sistema che controlla e opprime”.
Tra le tante una frase dal sapore mi ha colpito in modo particolare nel suo intervento, forse perché alla fredda analisi aggiunge un tocco di poesia: «L’alternativa al conformismo è tentare l’assalto al cielo».
Per concludere, quella di ieri sera è stata una serata piena di spunti polemici nei confronti della società in cui viviamo, che obbligano l’ascoltatore ad una riflessione profonda.
Category: Costume e società, Cultura, Eventi, Libri, Politica