ASSESSORE PALESE, SE CI SEI BATTI UN COLPO
(e.l.) ______ Il consigliere comunale di centro destra Giorgio Pala, e il consigliere regionale della lista La Puglia Domani Paolo Pagliaro, tornano questa mattina a segnalare il perdurante stato di criticità del Pronto Soccorso del Vito Fazzi.
Scrive Pala nel suo comunicato:
“Su segnalazione di numerosi cittadini, nella giornata di ieri ho avuto modo di recarmi presso il presidio ospedaliero Vito Fazzi per verificare le emergenze emerse nelle ultime settimane.
Il direttore del pronto soccorso, Silvano Fracella, in tempi recenti aveva giustamente lamentato la carenza di strutture filtro nella sede ospedaliera: chiunque oggi si reca al pronto soccorso, non sempre per emergenze gravi, intasandolo e creando disservizi.
A questo si può unire la cronica carenza di personale, abitudinaria ormai nelle pubbliche amministrazioni ma che è resa ancora più grave se presente presso le strutture sanitarie.
Il “colpo di genio” è tuttavia costituito dal tunnel che collega la vecchia struttura ospedaliera al DEA: tale tunnel, non previsto nel progetto iniziale, è una variante realizzata nel periodo emergenziale della pandemia.
Il recente trasferimento di vari reparti ospedalieri presso la nuova struttura del DEA è stato la ciliegina sulla torta: oggi dal suddetto tunnel passa tutto, dall’accettazione del pronto soccorso fino alle ambulanze, dai medici che girano da un reparto all’altro fino ai pazienti.
Un intasamento che non fa altro che peggiorare la triste situazione già messa in evidenza dal dott. Fracella negli ultimi giorni.
Chiedo dunque all’assessore regionale al ramo, Rocco Palese, di intervenire quando prima per risolvere detta situazione, possibilmente partendo da un sopralluogo che consente di vedere direttamente i numerosi disservizi e le eccessive criticità segnalate.
Giochiamo su tutto, ma non sulla sanità per favore”
Scrive Pagliaro nel suo comunicato:
“La gestione delle emergenze-urgenze all’ospedale Vito Fazzi di Lecce sta precipitando. Ieri sera il pronto soccorso Covid è rimasto sguarnito per oltre tre ore: non c’è stato un passaggio di consegne al cambio turno delle 20, e il medico sostituto è arrivato solo dopo le 23. Una situazione di gravità assoluta, che peggiora il quadro già denunciato a seguito del sopralluogo che ho compiuto lo scorso 12 marzo con il collega Lopalco, a seguito del quale abbiamo sollecitato interventi immediati, a cui è rimasto sordo il direttore generale dell’Asl Lecce, Rodolfo Rollo.
Che l’avamposto del più grande ospedale della provincia di Lecce resti senza la guida di un medico per ore è davvero intollerabile. Solo per fortuna non è accaduto nulla di irreparabile, ma i disagi e le sofferenze causati ai pazienti sono andati oltre ogni limite.
Un 95enne, in fibrillazione cardiaca e positivo al Covid, è rimasto in ambulanza per oltre quattro ore prima di essere accettato; un bambino è stato visitato nello spazio d’ingresso del pronto soccorso, senza alcuna privacy, separato solo da una porta automatica trasparente dagli occhi delle persone in attesa fuori; una partoriente con le doglie, risultata positiva al Covid, è stata lasciata in attesa per mancanza del medico, prima di essere portata in ginecologia.
Senza dire dello stress a cui è sottoposto il personale a bordo delle ambulanze del 118, costretto a sopperire alle carenze del pronto soccorso facendosi carico dell’assistenza ai pazienti trasportati per ore, bloccati in attesa.
La mancanza di privacy e di risposte ai parenti che restano ad aspettare notizie sulla salute dei loro cari, la penuria sempre più grave di risorse umane e strumentali, sono facce di un disastro a cui va posto rimedio subito, per restituire funzionalità al pronto soccorso del Vito Fazzi, e dignità e sicurezza agli utenti e agli operatori impegnati al massimo dello sforzo”
Con una nota firmata dai tre Direttori – Direttore amministrativo Antonio Pastore, Direttore sanitario Roberto Carlà e Direttore generale Rodolfo Rollo – la Direzione strategica di ASL Lecce ha disposto la piena operatività del Dipartimento di Emergenza del DEA Fazzi che deve assicurare, nell’arco delle 24 ore, interventi diagnostico terapeutici di emergenza medici, chirurgici, ortopedici, ostetrici e pediatrici, l’osservazione breve e assistenza cardiologica e rianimatoria.
Un nuovo modello organizzativo e clinico di gestione delle emergenze che si avvale della cooperazione degli operatori del Pronto soccorso con le Unità operative specialistiche del Presidio Ospedaliero.
ASL Lecce ha voluto quindi rendere operativo il Dipartimento di emergenza urgenza all’interno del Dea come punto di riferimento per tutta la provincia per le reti tempo dipendenti (infarto, ictus, cure neonatali, traumi) e, per alcune branche, anche per le province di Brindisi e Taranto.
Una gestione unitaria e complessa quindi – che integra le funzioni di Pronto Soccorso già ordinariamente garantite – con l’intervento funzionale multidisciplinare dei diversi Reparti del Fazzi.
Per poter garantire questo nuovo modello la Direzione ha nominato come Referente Organizzativo il Dr. Giuseppe Rollo (esperto in emergenza urgenza per patologie ad altissima complessità) e come Referente Clinico Dr. Giuseppe Pulito.
I due professionisti si avvarranno della collaborazione dei Direttori dei Dipartimento e di tutte le Unità operatove del “Vito Fazzi”, soprattutto delle reti cliniche. Specialisti afferenti a tutte le discipline che intervengono prontamente, in base alle necessità, muovendosi tempestivamente dai reparti di appartenenza al Dipartimento di emergenza in cui il paziente viene accolto. Questa la strategia organizzativa che ha già fornito risultati virtuosi.
I professionisti in mattinata hanno fornito un primo report al Direttore sanitario e al Direttore generale: è il caso di un bambino di 5 anni giunto ieri sera al Ps del Fazzi alle 22.30 per una frattura scomposta del femore; il medico del PS ha attivato il trauma team, l’Ortopedico ha richiesto l’esecuzione delle indagini radiologiche e, sempre all’interno del pronto soccorso, con l’intervento dell’anestesista, è stata eseguita la narcosi ed è stata trattata la frattura nei modernissimi ambienti del Pronto Soccorso. Successivamente il bambino è stato sottoposto a esami di controllo, sempre in loco, ed è stato clinicamente sorvegliato nei posto di terapia intensiva fino al risveglio. Questa mattina il bambino è stato dimesso e ritornerà al Dea per la visita di controllo tra 6 giorni. Un percorso di cura nato e conclusosi nell’attuale area del PS del DEA dove l’organico si compone non solo dei medici e degli operatori del Pronto soccorso ma anche della radiodiagnostica, delle sale chirurgiche e dei posti di terapia intensiva di monitoraggio e degli specialisti afferenti a tutti i reparti.
E’ stato quindi avviato un modello organizzativo nuovo che consente di coordinare in quella struttura gli interventi e le competenze degli specialisti di tutte le unità operative del Fazzi, mettendole al servizio non solo di chi si reca al Pronto soccorso autonomamente o tramite 118 ma anche di tutti i trasferimenti dagli altri Ospedali della provincia di Lecce.
“Da ieri è stata disposta la piena operatività del dipartimento di emergenza del DEA Fazzi, per poter garantire interventi diagnostici e terapeutici di emergenza e assistenza cardiologica e rianimatoria. L’auspicio è che questo rinforzo possa aiutare a decongestionare il pronto soccorso al collasso, come ho evidenziato a febbraio scorso a seguito di un sopralluogo, e come ho denunciato qualche giorno fa, quando il presidio è rimasto senza medico per oltre tre ore.
L’ex pronto soccorso del Fazzi, ora dedicato ai casi Covid, al momento può contare sul supporto di tre soli medici Usca per la gestione dei codici rossi, mentre prima erano in sette. Questo non permette di coprire tutti i turni e manda in affanno l’organizzazione, costringendo a fare ricorso ai medici del DEA dove vengono gestiti i pazienti non Covid.
Questa situazione di superlavoro e turni massacranti non può più continuare.
Dalla direzione sanitaria e Asl ci aspettiamo risposte adeguate e strutturali, per uscire una volta per tutte dall’emergenza organizzativa.
La decisione di attivare al cento per cento il DEA è una risposta alle nostre contestazioni e ai nostri appelli, finora caduti nel vuoto.
La gravità dell’ultimo episodio segnalato ha spinto evidentemente ad accelerare una decisione necessaria che – secondo gli annunci della direzione sanitaria – dovrebbe integrare le funzioni di pronto soccorso con l’intervento multidisciplinare dei diversi reparti del Fazzi, mettendoli al servizio dei pazienti che si rivolgono al pronto soccorso o che arrivano tramite 118, e di quelli trasferiti da altri ospedali della provincia di Lecce. Ma la direttiva di attivazione del DEA risulta in contrasto con l’atto aziendale che prevede la nomina di un direttore del dipartimento integrato ospedale-territorio (comprensivo del 118).
Si tratta dunque di un pannicello caldo che non risolverà problemi cronici: carenza di personale e di organizzazione.
Da tempo sollecitiamo una completa ristrutturazione dell’assistenza in emergenza-urgenza del Fazzi.
La piena operatività del DEA è solamente un primo passo, ma altri ne dovranno seguire, sulla via di una riorganizzazione complessiva ormai improcrastinabile, a cominciare dal rafforzamento del personale allo stremo e dalla separazione dei codici gialli e rossi rispetto a quelli bianchi e verdi, per assicurare la presa in carico rapida ed efficace dei casi più urgenti.
Bisogna lavorare per porre fine alle attese di ore delle ambulanze del 118 fuori dal pronto soccorso, e alla vergogna di pazienti lasciati sulle barelle o in sedia a rotelle in attesa di un posto letto, senza privacy e assistenza adeguata. Non si può usare il pronto soccorso come reparto di lungodegenza per pazienti anziani e con patologie croniche, che non riescono a trovare posto nei reparti da potenziare.
Per noi l’impegno politico è questo: andare sul campo, segnalare criticità, sollecitare soluzioni. Questo è solo l’ultimo risultato di un’attività di ascolto, analisi e proposta, che continueremo a portare avanti con spirito di collaborazione e con piglio anche duro, quando si renderà necessario. Ora monitoreremo la situazione, raccogliendo come sempre le segnalazioni e le istanze dei cittadini.
L’audizione in Commissione Sanità del Consiglio regionale, che ho richiesto insieme al collega Lopalco, sarà l’occasione per fare il punto sulle criticità del pronto soccorso e su questa riorganizzazione del DEA. Il primo step è assumere il personale necessario, per colmare i buchi in organico che compromettono la qualità e la continuità dell’assistenza sanitaria”