ALTRA DISCRIMINAZIONE VERSO I DOCENTI SOSPESI
di Angelo De Pascalis ______
Mentre i ministri della salute e della pubblica istruzione annunciano con decreto legge, Gazzetta Ufficiale del 24-03-2022, la fine dello stato di emergenza Covid-19 e il graduale ritorno alla normalità, dall’altra impongono dei divieti lesivi per la dignità professionale e umana dei docenti.
Restando l’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico sino al prossimo 15 giugno, i docenti dopo la sospensione e senza stipendio, perché non vaccinati, dal primo aprile dovranno tornare a scuola, ma non potranno andare in classe.
Non è chiaro cosa dovranno fare, di certo si sa che potranno lavorare all’interno dei relativi istituti come è specificato dall’Art. 4 ter2 “La vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni da parte dei soggetti obbligati ai sensi del comma 1”.
E ancora al comma 3 si precisa “L’atto di accertamento dell’inadempimento impone al dirigente scolastico di utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto alla istituzione scolastica”.
I presidi, però, non hanno ricevuto indicazioni chiare in merito, nonostante tale richiesta sia stata fatta anche dai sindacati scuola.
I legislatori forse hanno dimenticato che i docenti sono stati assunti in servizio con un contratto di lavoro per insegnare e non per svolgere altre mansioni. E il non essere vaccinati non è certo un motivo per utilizzare i docenti in altre attività, considerando che per entrare in una scuola il professore non vaccinato deve esibire il green pass che accerti la propria negatività (quindi non può contagiare).
Pertanto, tenerlo in “isolamento” sembra un ricatto (o ti vaccini o stai lontano dai tuoi alunni) oltre che punitivo e discriminante. Mentre i docenti vaccinati possono stare in classe pur sapendo che il vaccino non immunizza al 100% per cui possono facilmente essere contagiati e contagiare. A tutto questo c’è da aggiungere lo spreco di milioni di euro per pagare i supplenti che lavorano al posto di chi potrebbe svolgere tranquillamente il proprio lavoro. Eppure, si continua a parlare di libertà e democrazia. ______
LA RICERCA nel nostro articolo del 25 marzo scorso