LA STORIA DI MASSIMO D’ALEMA MEDIATORE DELLE ARMI / GIANCARLO MAZZOTTA, DA CARMIANO A BOGOTA’
di Giuseppe Puppo ______
Nella storia di Massimo D’Alema mediatore di armi alla Colombia, che, come abbiamo nei nostri due precedenti articoli, comincia dal Salento, irrompe di prepotenza.
Giancarlo Mazzotta, 52 anni, imprenditore nel settore turistico, esponente salentino di Forza Italia, sindaco di Carmiano non rieletto per pochi voti- ma ha fatto ricorso al Tar – quando, cinque mesi fa, si è votato per il consiglio comunale, sciolto due anni prima d’autorità per infiltrazioni mafiose, un po’ di processi penali in corso per altre vicende, che esulano in questa sede da quanto ci proponiamo di capire, ha detto anch’egli la sua verità su quello in cui era stato tirato in ballo.
Sostiene Mazzotta di non essere stato lui a voler coinvolgere Massimo D’Alema nell’affare, o per meglio dire, lo coinvolse lui, ma non di sua iniziativa, bensì su richiesta dei due mediatori Amato e Caruso.
Così ha detto ha Giuliano Foschini del quotidiano La Repubblica nell’intervista pubblicata il 10 marzo scorso, ecco le sue precise parole, limitatamente all’aspetto che a noi interessa in questa sede.
“Vengo contattato da Francesco Amato, o meglio dai suoi genitori che conoscevo da tempo, e che sono salentini come me. Mi chiedono un appuntamento, perché il figlio voleva parlarmi di opportunità economiche in Colombia per aziende italiane. E, così, ci vediamo. Questo signor Amato mi dice di essere in contatto con il governo colombiano, e in particolare con la vice presidente Marta Lucía Ramírez, nonché Ministro degli Affari Esteri di Colombia. Mi dice che voleva farmi incontrare questo signor Emanuele Caruso, un italiano che affermava di lavorare da anni in Sud America di avere relazioni molto importanti in Italia.
In quella stessa occasione Amato mi chiede espressamente un contatto con il Presidente Massimo D’Alema, che io conosco da antica data: Amato mi spiega infatti che lui e Caruso cercavano un contatto diretto con Fincantieri e Leonardo perché la Colombia aveva stanziato quattro miliardi per l’ammodernamento del loro sistema di difesa. E ritenevano che D’Alema potesse aiutarli ad avere un contatto con le due aziende… Mi hanno mostrato carte ufficiali e io proprio sulla scorta di questi documenti che mi convinco ad assecondare la loro richiesta di prendere contatti con D’Alema”.
Fatto sta, con verifiche da tutte le altre fonti, che Giancarlo Mazzotta è anch’egli protagonista della trattativa poi fallita: fra le altre cose va in Colombia, media per conto di D’Alema con il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè di Forza Italia, insomma, partecipa.
Sia che l’aver pensato a D’Alema sia una sua iniziativa, sia che l’idea sia partita da Emanuele Caruso – come abbiamo visto a tal proposito non c’è corrispondenza fra i due – in ogni caso è Giancarlo Mazzotta che ‘stringe’ con D’Alema, come egli stesso ha raccontato a La Repubblica.
Con leccecronaca.it non ha voluto parlare, non rispondendo alle richieste che gli abbiamo mandato in tal senso, cioè di voler ospitare il suo racconto diretto sulla sua importante conoscenza.
Ne prendiamo atto.
Vediamo allora di cercare di capire da soli come e perché Mazzotta conosce così bene D’Alema, come è emerso da questa storia.
‘Da antica data‘, ipse dixit.
Non può trattarsi né di ragioni istituzionali, né politiche, in tutta evidenza. Mazzotta milita in Forza Italia , quindi in un partito distinto e distante dai vari Ds, Pd e Articolo Uno di Massimo D’Alema, per quanto le strade di singoli esponenti delle due formazioni si siano più volte incrociate in passato anche qui nel Salento, in quello che, documentandolo, Claudio Gatti e Ferruccio Sansa chiamano ”il sottobosco’, nel loro libro-inchiesta del 2012 edito da Chiarelettere.
Dal punto di vista istituzionale, poi, Mazzotta non è andato oltre la carica di sindaco di Carmiamo, un paese di diecimila abitanti.
Quindi l’unica cosa che è possibile ipotizzare è che la conoscenza fra i due sia avvenuta sul terreno degli affari.
E’ documentato che negli affari – banche, sanità, energia, servizi – nel Salento Massimo D’Alema, che ora ha 72 anni, abbia operato per decenni, sia direttamente, sia tramite uomini di sua fiducia, il suo cerchio magico nella roccaforte di Gallipoli.
E negli affari, con più società, soprattutto nel campo del turismo, si butta a capofitto sin da giovane Giancarlo Mazzotta, che ora ha 52 anni.
Si saranno conosciuti e piaciuti in qualcuno di questi affari. Quali? Ah saperlo…
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LA RICERCA nei due nostri precedenti articoli del 23 e del 24 marzo scorsi
LA STORIA DI MASSIMO D’ALEMA MEDIATORE DELLE ARMI ALLA COLOMBIA COMINCIA QUI DAL NOSTRO SALENTO
Category: Cronaca