IL COPASIR IN VISITA AL COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA. ECCO COME E PERCHE’ LA VALENZA DELL’INTELLIGENCE SCIENTIFICA E TECNICA E’ FONDAMENTALE PER LA NOSTRA SICUREZZA
di Flora Fina ______
Nella giornata odierna, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha fatto visita al Comando Generale della Guardia di Finanza per approfondire la conoscenza del modello di intelligence economico finanziaria del Corpo.
Si tratta nel dettaglio, di un evento di rilevante importanza in relazione a quei meccanismi che per definizione si sostanziano nella ricerca ed elaborazione di informazioni: e proprio per questo, il rapporto tra COPASIR e Guardia di Finanza è emblema di una simbiotica correlazione bidirezionale tra legalità e servizi di intelligence.
Sulla sponda di quello che è l’interesse esclusivo per il nostro Paese, il comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica (Copasir) è un organo bicamerale il cui compito è per l’appunto quello di verificare che le attività del nostro apparato di intelligence si svolgano nel pieno rispetto della costituzione e delle leggi: ed è così che la legge attribuisce a questo organo ampi poteri di controllo e funzioni consultive.
L’attuale composizione del comitato è definita dall’articolo 30 della legge 124/2007 che prevede la presenza di 5 deputati e 5 senatori, nominati dal Presidente del Senato e della Camera, in modo da rappresentare proporzionalmente le principali forze politiche che li compongono.
La norma richiede inoltre la rappresentanza paritaria degli esponenti della maggioranza e dell’opposizione “tenendo conto della specificità dei compiti del comitato”. L’organo è guidato da un ufficio di presidenza composto da un presidente, un vice ed un segretario, tutti eletti dai membri del comitato a scrutinio segreto. In base alle norme vigenti la presidenza dell’organo spetta all’opposizione.
Attualmente il comitato è dunque così composto:
– Adolfo Urso ( Fratelli d’Italia ) in carica dal 2021 in qualità di Presidente
– Federica Dieni ( Movimento 5 Stelle ) dal 2018 in carica di Vicepresidente Segretario
– Ernesto Magorno (Italia Viva – PSI ) dal 2018 in carica di Segretario
Spiccano invece tra i membri:
– Enrico Borghi ( Partito Democratico )
– Raffaele Volpi ( Lega per Salvini Premier )
– Elio Vito ( Forza Italia )
– Maurizio Cattoi ( Movimento 5 Stelle )
– Paolo Arrigoni ( Lega per Salvini Premier )
– Francesco Castiello ( Movimento 5 Stelle )
– Claudio Fazzone ( Forza Italia )
L’attuale organo così come lo conosciamo oggi, è stato riorganizzato più volte – a partire già dalla Seconda Guerra Mondiale – con l’intento di migliorarne il funzionamento soprattutto in relazione alle garanzie democratiche, ma soltanto nel 1977 fu istituzionalizzato il controllo parlamentare attraverso un apposito comitato. Nasce infatti dalle ceneri del COPACO (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti), con l’obiettivo di stabilire protocolli fondamentali di comunicazione e sicurezza in ambiti di spionaggio.
E dunque, come per l’appunto evidenziato nella Relazione al Parlamento proposta dal Comitato, lo scorso 10 Febbraio, la necessità di approntare presidi di sicurezza informativa alle strutture economiche, finanziarie, produttive ed energetiche del Paese è una realtà emersa da tempo poiché le dinamiche economiche si dimostrano fattore propulsivo delle tensioni geopolitiche moderne, in particolar modo, proprio per ciò che concerne l’attuale situazione odierna.
A suo modo l’intelligence è senza ombra di dubbio una materia specialistica, ma non è un problema degli specialisti, è un problema di tutti. La stessa considerazione si potrebbe declinare nello specifico dell’intelligence economica, in parte legata alla questione della cybersecurity, che riguarda la protezione di aziende, marchi, brevetti, progetti, ed asset strategici per il Paese, come le infrastrutture materiali ed immateriali.
Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana, nell’accogliere la delegazione parlamentare, ha sottolineato proprio a tal proposito quanto la tradizione operativa dell’Istituzione sia connotata dalla ricerca di informazioni economiche e finanziarie destinate, dopo essere state vagliate ed analizzate, a selezionare con precisione gli obiettivi da sottoporre a controllo.
Ha poi evidenziato che oggi, nel mondo dei big data e della tecnologia finanziaria evoluta, la ricerca informativa deve essere guidata da una specifica attività di analisi assicurata anche grazie a moderni strumenti tecnologici: a questi cambiamenti non è stato immune il settore dell’intelligence che comunque, resta nella sua essenza funzionale, ancorato a taluni immutabili paradigmi, come anche al mutare degli strumenti, delle metodologie, delle condotte.
Altre evoluzioni si profilano poi all’orizzonte, come del resto in altri settori della security e del warfare.
L’intelligence non resterà immune all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale come alle nuove tecniche di processamento dei big data.
Resta immutata, però, la missione dei servizi segreti: individuare possibili minacce, prevenirne o seguirne lo sviluppo, analizzarne l’evoluzione, capirne punti forti e punti deboli, definire scenari, fornire ai decisori elementi informativi utili ad individuare scelte appropriate.
In contesti generalizzati si sa, la tecnologia di per sé è neutra: è a disposizione delle comunità di intelligence ma anche di rivali, avversari, nemici, competitor, sabotatori, concorrenti, terroristi.
I nuovi scenari di guerra in questo mondo che corre sempre più velocemente verso un assetto multipolare non hanno solo imposto un mutamento della postura strategica delle varie potenze ma anche rimodellato la geografia dei rischi e delle minacce, obbligando l’intelligence ad adeguarsi prontamente alla molteplicità e multidirezionalità dei pericoli.
E così, nel corso della visita di oggi, il Presidente ha ricordato che anche altri Paesi appartenenti alle economie più avanzate al mondo hanno sviluppato in maniera consistente apparati informativi destinati all’intelligence economica e finanziaria poiché ritenuti essenziali alla tutela degli interessi nazionali.
Dopo aver seguito pertanto l’illustrazione tecnica del funzionamento dell’intero comparto informativo del Corpo, condotta dal Capo del II Reparto del Comando Generale, Generale di Divisione Cosimo di Gesù, il Presidente del Comitato per la Sicurezza della Repubblica, Senatore Adolfo Urso, ha voluto ringraziare la Guardia di Finanza per il fattivo contributo prestato all’alta missione assegnata al Comitato nel proteggere gli interessi economici e finanziari della Repubblica evidenziando quanto sia oggi necessario disporre di informazioni specifiche di settore per poter garantire, anche in modo predittivo, la salvaguardia degli interessi nazionali quali le imprese, i servizi, le fonti di approvvigionamento energetico.
La sfida, dunque, consiste nel comprendere potenzialità e limiti degli strumenti moderni, utilizzandoli in relazione ai propri obiettivi nel quadro di formule operative sperimentate e consolidate, amalgamandoli con le metodologie tradizionali che, anche nel nuovo millennio, conservano piena validità ed efficacia.
La sfida dell’ intelligence è culturale prima che tecnica, una sfida che tende al progresso senza snaturarne il suo originale fulcro.
È stato proprio questo il tema portante dell’incontro di oggi: se prima, per acquisire o verificare notizie sul campo erano necessari pericolosi appostamenti, lunghi pedinamenti, pericolose infiltrazioni, oggi può essere sufficiente un’analisi satellitare o una penetrazione in rete. Anche nell’esempio ora proposto, come in tante altre analoghe attività, però, l’uomo resta comunque l’inizio ed il punto di arrivo del processo di intelligence e, per certi versi, in alcuni casi, anche il punto più debole.
Organi come il Copasir, sono oggi chiamati ad un lavoro complesso di vigilanza da svolgere in scenari estremamente ricchi, per così dire, di sfumature e chiaroscuri, estremamente mutevoli, dove il problema non è tanto la scarsità quanto la sovrabbondanza delle informazioni, che devono dunque essere vagliate, esaminate, interpretate e valutate con grande attenzione, sulla base di tecniche di analisi sempre più sofisticate, per l’uso delle quali occorrono risorse umane di particolare professionalità.
Una prospettiva questa, che mette in chiaro come il Copasir, la Guardia di Finanza e i servizi di intelligence si pongano come tra i più importanti ed essenziali gangli vitali per il governo delle strategie di sicurezza.
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