E’ DIVENTATO UN CASO NAZIONALE IL VIDEO DEL GATTINO UCCISO A LECCE A CALCI, DUE MINUTI DI ORRORE PURO

(Rdl) ______  Due minuti e passa di orrore puro. Da questa mattina un video girato da una telecamera di videosorveglianza della zona – che abbiamo scelto di non riprodurre per la violenza delle immagini (nella foto, un frame)  – sta facendo il giro del web. Si vede un uomo che prima stana da sotto un’auto parcheggiata nel centro storico di Lecce, in  Corte dei Guarini, un gatto randagio, poi lo piglia a calci, e lo finisce con crudeltà estrema. Così, senza motivo, per il gusto di uccidere, una creatura che non dava fastidio a nessuno e anzi era stato ‘adottato’ dai residenti delle strade vicine.

Nelle ultime ore, questa sera è diventato un caso mediatico, all’attenzione di tg e siti web di informazione di tutta Italia.

Esecrazione unanime, sui social tutti a chiedere, alcuni con particolare veemenza, che il responsabile di questa barbarie sia al più presto identificato dalle Forze dell’Ordine e venga chiamato a risponderne in sede penale.

 

Il sindaco di Lecce Carlo Salvemini ha così commentato tramite Facebook: “sono come tutti impressionato, sdegnato, avvilito dalla violenza delle immagini di videosorveglianza che mostrano l’uccisione gratuita, immotivata, crudele, di un gatto nel nostro centro storico.
Atti così brutali non appartengono alla comunità leccese, rispettosa degli animali e dell’ambiente, ricca di un tessuto associativo che in collaborazione con il Comune e la Asl assicura assistenza e cura ai felini liberi sul territorio.
La polizia locale, incaricata delle indagini, proprio grazie a quelle immagini potrà presto identificare l’autore di questo inqualificabile atto e fare in modo che possa essere chiamato alle sue responsabilità”.

 

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Andrea Guido ha diffuso tramite mail la seguente nota: “la scena disumana che sta facendo il giro del web in queste ore dovrebbe offrire grandi spunti di riflessione per questa Amministrazione comunale.

La ghettizzazione del centro, la sua desertificazione, la sua involuzione e la totale assenza di controlli, da me denunciate innumerevoli volte negli ultimi anni, hanno come naturale conseguenza episodi di barbarie come quello di ieri. Nel centro storico oggi si respira la stessa aria che si respirava durante gli anni bui del secolo scorso, quando la brava gente aveva paura di addentrarsi tra i vicoli bui e deserti.

Il comune ha l’obbligo morale di costituirsi parte civile nel processo che si terrà non appena questo criminale verrà acciuffato. Questa città non merita di balzare agli onori della cronaca nazionale per crimini di questa portata perché i leccesi sono tutt’altro rispetto a questo sadico malvivente assassino”.

 

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