IL CASO DI DOSTOEVSKIJ CENSURATO ALL’UNIVERSITA’

| 2 Marzo 2022 | 0 Comments

di Raffaele Polo  ______

Secondo me, Paolo Nori (nella foto) l’ha fatto apposta: programmare ben quattro lezioni su Dostoevskij all’Università Bicocca di Milano proprio adesso che tutti, ma proprio tutti si sono pronunciati a favore dell’Ucraina, vuol dire gettare benzina sul fuoco. Passi se avesse programmato qualcosa su Solzienitsin, che ha sempre parlato male dei Russi e che è sempre additato come esempio di martire di quell’Arcipelago Gulag che pare non voler finire mai.. Ma, pensate: tirar fuori proprio l’autore più impegnato, più emblematico e più famoso della storia letteraria mondiale, in questi frangenti, vuol dire offrire a Putin un alleato fortissimo. Per carità, via via, annulliamo le quattro lezioni, hanno pensato bene alla Bicocca, e non pensiamoci più.

Solo che Paolo Nori è un intellettuale di quelli pieni di verve e di grande cultura: non ci ha pensato un attimo, lui così addentro al mondo dei blogger, a denunciare la stupidità commessa dall’ateneo milanese. Che ha fatto prontamente marcia indietro, ma ormai il danno è fatto: se si voleva evitare qualsiasi forma di polemica, si è ottenuto l’effetto contrario…

Ora, per carità, si può capire l’intenzione di un supermercato di non esporre o pubblicizzare il caviale russo perché c’è una guerra in corso.  Ma c’è una bella differenza con la sede del sapere, ovvero l’Università, che ‘ha paura’ di uno scrittore conclamato e che, ironia della sorte, aveva proclamato che ‘la bellezza salverà il mondo’ e che aveva fatto chiedere conto a Dio del fatto che i bambini muoiono…

Insomma, in questa strana e irrituale guerra, da noi si è arrivati anche a ‘censurare’ un grande scrittore russo che ha sempre proclamato la sua fede nella libertà e nell’intelligenza.

Paolo Nori esce vincitore, in questo brutto episodio. E i più alti gradi della Università della Bicocca debbono poco poco (un cicinin, per dirla come loro…) fare ammenda e vergognarsi.

Category: Cultura, Politica

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