ILLUMINIAMOCI DI MENO
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Giovanni Seclì e Alfredo Melissano, del Forum ambiente e salute di Lecce, firmano congiuntamente la seguente lettera aperta inviata a tutte le autorità politiche competenti e mandataci per conoscenza_______
Spreco energetico inquinamento luminoso
norme assenti o ignorate e violate
Da “il cielo stellato sopra di me” (I. Kant) a “il cielo della miriade di lampade che spegne quello stellato”: e con esso la visione dell’universo, perpetrando così il più grave, ma ignorato, vilipendio al paesaggio, a causa di scelte , in gran parte superflue, scriteriate, confliggenti con le dinamiche della natura. I bioritmi naturali –vegetali ma soprattutto animali – ne sono danneggiati. Quanti sono i parchi urbani (e aree agricole), seppur recintati e chiusi, tuttavia illuminati inutilmente e di notte, a danno dei bioritmi, della visione del cielo stellato , dell’erario comunale?
Eppure negli ultimi anni era stata avanzata qualche proposta politica a livello nazionale ( con il governo Monti, la spending rewiev di Cottarelli, etc) -caduta miseramente- per ridurre l’illuminazione pubblica , quindi l’inquinamento luminoso, nelle ore notturne. La Regione Puglia aveva varato la legge 15 del 2005 ad hoc Poi -complici i Led- le buone intenzioni e le normative sono state azzerate pente o totalmente inattuate . Nonostante l’eccesiva iilluminazione , il bisogno di sicurezza pubblica ad essa riduttivisticamente affidato ,restava disatteso se non inevaso. Lo denunciava ”Repubblica” ( 31 gennaio 2017) , evidenziando che il costo per l’illuminazione pubblica in Italia era circa il doppio della media europea, come l’ impegno di circa 107 kw per abitante rispetto ai 50 della Germania e i 42 della Gran Bretagna. Ora i sindaci denunciano che il caro bollette lo ha ulteriormente raddoppiato. Spreco energetico rimarcato da M.Muccini esperto del CNR quale conseguenza di inefficienza o arretratezza tecnologica: i led non bastano, servono lampioni intelligenti; oltre comportamenti e scelte responsabili.
A ciò si aggiunga l’espansione urbanistica a macchia d’olio , l’edificazione diffusa nelle campagne e sulla costa,nuove strade, elefantiache zone commerciali e industriali, semiutilizzate ma iperilluminate, la piena illuminazione invernale di località balneari semideserte, etc.: a incrementare spreco energetico e inquinamento luminoso
La legge regionale pugliese 15-2005 (e i decreti attuativi) impone rigorosi criteri per limitare del 30% l’illuminazione notturna anche nei centri urbani, automatizzando i nuovi impianti successivi alla sua entrata in vigore, schermando i punti luminosi pubblici e privati verso il basso, spegnendo le insegne dopo mezzanotte etc. Responsabili i comuni che dovrebbero dotarsi di piani per il risparmio energetico (ma talvolta ci sono solo gli energy manager a gestire la routine, quindi inutili e costosi). Il controllo sulle ottemperanze comunali rispetto delle norme dovrebbe essere effettuato a cascata dalla Regione sulle Province e da esse sui singoli comuni (art.2) ed eventualmente sanzionate. Ogni anno dovrebbe essere pubblicata la relazione sul bilancio energetico e sull’inquinamento luminoso, da parte dei comuni… Almeno nel Salento (ma forse in tutta la regione) le normative regionali in vigore sono colpevolmente ignorate e violate, nell’assenza verticale di pianificazione, di controllo, di censura e sanzioni per gli inadempienti
La proposta dei sindaci di spegnere i luoghi iconici delle città per denunciare in un sol giorno il caro bolletta; così come la giornata “m’illumino di meno”: non mettono in discussione lo spreco strutturale , sia a livello regionale che nazionale, risultando solo effimere o simboliche provocazioni o fiori all’occhiello, con funzione di autoassolversi dalle proprie responsabilità. Di fatto bei gesti di un solo giorno , ma non doverose denunce contro l’assenza di una politica energetica nazionale improntata al risparmio e al controllo dei prezzi delle fonti energetiche.
Pertanto chiediamo che i comuni : a) siano parte attiva verso il governo nazionale affinchè vari provvedimenti finalizzati a perseguire il risparmio energetico anche attraverso la limitazione dell’inquinamento luminoso; b)che quelli pugliesi attuino sul territorio le norme previste e predette, ora totalmente disattese. Esempio positivo, che tutt gli altri dovtrebbero imitare , è la scelta del comune di Minervino di Lecce –sindaco Caroppo – di ridurre l’uilluminazione pubblica nelle ore notturne,
E’ urgente l’approvazione di una politica energetica nazionale basata non solo sul’incentivazione delle rinnovabili (soprattutto non speculative e senza consumo di suolo agricolo), ma anche di norme improntate a promuovere buone pratiche virtuose -pubbliche e private- contro lo spreco energetico e l’inquinamento luminoso . Sulle inadempienze regionali –se perdureranno- si chiamerà in causa la magistratura penale e contabile per le opportune valutazioni.
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