MAXI BLITZ ALL’ALBA CONTRO LA SACRA CORONA UNITA DI GALATINA, PIOGGIA DI ARRESTI PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA. I PARTICOLARI SULLE ACCUSE. I NOMI

| 7 Febbraio 2022 | 1 Comment

di Flora Fina ______

Alle prime luci dell’alba di questa mattina, è scattata una maxi operazione ai danni di un complesso ed articolato sistema di stampo mafioso, e che ha visto l’emissione di una custodia cautelare – da parte del gip del Tribunale di Lecce, Sergio Tosi – nei confronti di quindici persone ( di cui undici in carcere e quattro agli arresti domiciliari ), mentre per altri ulteriori tre è scattata la denuncia a piede libero poiché ritenuti molto vicini all’ambiente mafioso.

Le accuse a vario titolo sono di usura, estorsioni, violenza privata, detenzione e porto illegale di armi, spaccio di sostanze stupefacenti e, per alcuni dei sodali, scambio elettorale politico mafioso.

Il blitz dei Carabinieri, è stato coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, ed è scattato nei territori di Galatina, Aradeo, Neviano, Cutrofiano e Corigliano d’Otranto.

Nel mirino dei militari questa volta finisce il Clan Coluccia.

La prima fase delle indagini da parte degli inquirenti risale alla primavera del 2019, per arrivare poi all’inizio del 2021: la complessa attività investigativa, basata su intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e ascolto di testimoni, ha messo in luce una infiltrazione del gruppo finanche nei meccanismi della politica.

Effettivamente, l’articolato sistema di stampo prettamente mafioso ha  preso piede in questi ultimi anni – e secondo i risultati delle attività investigative condotte – attraverso una vera e propria egemonia mafiosa infiltratasi abilmente tra le fila della politica locale, coinvolgendo a tutti gli effetti anche un ex sindaco, che si sarebbe assicurato una cinquantina di voti durante le elezioni amministrative del settembre del 2020, dietro una somma in denaro corrisposta ai componenti del clan.

Non solo: questo folto gruppo dedito alla malavita si sarebbe inoltre attivato per la creazione di una  presunta attività di usura ai danni di numerose vittime, tra le quali imprenditori della zona colpiti dalla crisi finanziaria già acuita profondamente dalla pandemia.

Emerge così dalle indagini che il tasso mensile degli interessi sui “prestiti” oscillava generalmente tra il 20 e il 25 per cento, mentre in altri casi sarebbe stata accertata anche una percentuale persino maggiore. Discorso analogo per il cosiddetto “punto cassa”, un pagamento imposto come “licenza”, per poter autorizzare l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nelle varie piazze del territorio.

La fiorente attività criminale non si è poi limitata alle sole tangenti ed alla sola corruzione. Altri “business” del clan sfioravano la legalità senza mai toccarla veramente: è il caso questo di un’agenzia operante nel settore della stipula dei contratti per la fornitura di gas, energia elettrica e polizze assicurative.

Per non farsi mancare nulla di economicamente vantaggioso poi, il titolare di una scuola guida di Aradeo avrebbe assunto il figlio di uno dei due capi ai vertici del gruppo, una mossa questa che gli sarebbe valsa una posizione predominante sul mercato delle autoscuole, ai danni ovviamente della concorrenza.

L’esecuzione di questo blitz ha visto lo schieramento di vaste forze dell’ordine, ovvero, di ben 120 militari dei vari reparti del comando provinciale di Lecce, con la collaborazione dello squadrone eliportato Cacciatori “Puglia”, le unità antidroga e antiesplosivo del Nucleo carabinieri cinofili di Modugno, supportate dall’alto da un velivolo del sesto Nucleo elicotteri carabinieri di Bari.

Il risultato finale di questa importantissima operazione per dare uno scacco matto alla malavita ed alla mafia locale tutta è stato il seguente.

Sono stati portati in carcere: Michele Coluccia, 63 anni, di Noha, sorvegliato speciale con obbligo di dimora; Antonio Coluccia, 65, di Noha; Antonio Bianco, detto “Stella”, 49, di Aradeo; Dino Coluccia, 49 anni, di Noha; Marco Calò, detto “Uzzaru”, 47 anni, di Aradeo; Silvio Coluccia, 53 anni, di Noha; Alì Farhnagi, 62 anni, di Surbo; Nicola Giangreco, 55 anni, di Aradeo; Renato Puce, 46 anni, di Corigliano d’Otranto; Cosimo Tarantini, 57 anni, di Neviano; Luigi Di Gesù, 52 anni, di Cutrofiano.

Finiscono invece ai domiciliari : Antonio Megha, 62 anni, assessore alla Cultura del Comune di Neviano, ed ex sindaco del paese, che, secondo l’accusa, avrebbe chiesto l’appoggio della criminalità organizzata per essere eletto; Sergio Taurino, 57 anni, di Lecce; Vitangelo Campeggio, 49 anni, di Lecce; Pasquale Anthoni Coluccia, 30 anni, di Noha.

Ancora una volta, è grazie alla forte e sistematica presenza delle forze dell’ordine sul nostro territorio che si pone fine a molte, anzi moltissime delle attività illecite di stampo mafioso, che da anni vessano il nostro Salento, protagonista di una società già disastrata dalla pandemia e dalle continue crisi politico – economiche.

Category: Cronaca

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Comments (1)

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  1. Davide Bellomo, Lega - tramite mail ha detto:

    “Il blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Lecce, in coordinamento con la locale Direzione Distrettuale Antimafia, che ha portato nel Salento all’arresto di 15 persone vicine al clan Coluccia, conferma la necessità e l’urgenza di mettere in campo strategie ancora più efficaci e l’impiego di uomini e mezzi adeguati per contrastare duramente una criminalità organizzata sempre più pericolosa e in costante crescita su tutto il territorio pugliese.

    Una criminalità che ha messo radici nel tessuto sociale e fa del degrado e della mancanza di istruzione e di prospettive il suo principale terreno di coltura.

    Nel complimentarmi con i militari dell’Arma e con i magistrati della Dda, che hanno dimostrato ancora una volta grande professionalità e competenza, credo però che l’allarme sia tale da dover sgombrare il campo da autocelebrazioni e narrazioni favolistiche della realtà.

    Troppe persone nel nostro territorio vivono quotidianamente sulla propria pelle le regole spietate di organizzazioni senza scrupoli.
    C’è molto da fare, quasi tutto. Mi auguro che se ne prenda coscienza e si agisca con provvedimenti adeguati e non con qualche manciata di agenti in più sul territorio pugliese”.

    Lo dichiara Davide Bellomo, capogruppo della Lega alla Regione Puglia.

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