FURTO DI DATI SUL WEB: LA GUARDIA DI FINANZA SMASCHERA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE. LA SICUREZZA DI INTERNET E’ DIVENTATO UN PROBLEMA PRIORITARIO

| 20 Gennaio 2022 | 0 Comments

di Flora Fina ______

Nella giornata odierna e nell’ambito di un’ articolata ed innovativa indagine, i finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche – coordinati dal IV Dipartimento della Procura della Repubblica di Milano – hanno portato a termine un’ importante operazione per sgominare un’ organizzazione che, da anni, faceva del traffico illecito di dati personali diffusi poi sul web  – a discapito di ignari cittadini – il suo ‘cavallo di battaglia’.

 

Sono state migliaia le generalità – nomi, cognomi, numeri di telefono, indirizzi – sottratte con l’inganno, attraverso un sistema articolato pronto ad eludere le impostazioni di sicurezza sulla privacy, e aggirare così  le normative a tutela dei dati personali dei consumatori, ottenendo così  senza vincoli di preziose liste di clienti a cui sottoporre i propri prodotti.

Il bacino delle potenziali vittime veniva selezionato tra gli acquirenti di opere d’arte e numismatica di rinomate aziende del settore. Non solo: l’enorme quantità di dati sensibili raccolti veniva poi sottratta, catalogata e commercializzata, mediante apposite società “schermo” costituite all’estero e intestate a dei prestanome.

 

Il modus operandi di volta in volta in volta non cambiava.

Dalle indagini è emerso chiaramente che gli indagati arrivavano a presentarsi telefonicamente come agenti della nota Enciclopedia Treccani, per promuovere in maniera subdola ai malcapitati, con la scusa di rivalutare le opere d’arte già in loro possesso, la vendita di quadri, enciclopedie e altri prodotti una volta fissato l’appuntamento.

Un sistema criminale difficile da individuare, se non grazie a strumenti di indagine ad alta tecnologia e strumenti di investigazione avanzata, di cui si è avvalsa la Guardia di Finanza per porre fine all’enorme furto di dati ancora in corso.

Il giro d’affari che è emerso dalle indagini ammonta a centinaia di migliaia di euro: numerose le perquisizioni effettuate poi nelle province di Napoli, Caserta e Milano.

I fatti per la loro gravità sono stati segnalati anche all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali con richiesta di avviare il procedimento istruttorio propedeutico all’applicazione di  sanzioni pecuniarie.

 

Furto di dati dunque, riciclo, riutilizzo e commercio. Non siamo però davanti ad un bene materiale, bensì davanti a qualcosa di immateriale, volatile potremmo dire.

Come è chiaro ormai da tantissimo tempo, siamo dunque nell’era della tecnologia “violenta” : violenta perché l’attaccamento dell’ordinaria popolazione ai sistemi informatici e smart è diventata prerogativa di tutti i giorni, è difficile staccarsene. Il flusso di dati continui in entrata ed in uscita sulle reti di internet ha fatto sì che la nuova società potesse essere basata solo ed esclusivamente – purtroppo – su fondamenta cybernetiche, asettiche, con contorni ben definiti.

Un privilegio questo, per la società, che progredisce, avanza, viene a conoscenza di qualsiasi evento – anche dall’altra parte del mondo – nell’immediato.

Tuttavia, il progresso si sa,  porta sempre con sé grossi rischi, e non è una novità che il furto di dati sia tra i reati del nuovo millennio il più gettonato, perché è semplice ed immediato, “basta un click”.

 

Salta subito all’occhio una considerazione: il furto dei dati sensibili negli ultimi anni di progresso tecnologico che stiamo vivendo, ha fatto sì che nascessero – e per fortuna – normative ad hoc per la protezione dei dati personali, questo perché perpetrare truffe che viaggiano alla velocità della luce sulla rete, consente di arricchirsi di qualcosa che è ben più del semplice denaro.

Il dato sensibile, il concetto di privacy, sono nel 2022, quanto di più sacro possa esistere, tuttavia, questi concetti sono facilmente sdoganati da tutte quelle strutture teoriche dell’ipersocialità che corre sul web: come possiamo sperare di essere al sicuro se già tutti i nostri dati vengono quotidianamente riversati – da noi stessi – sui social, su siti per acquisti online, tramite geolocalizzazione, tramite l’utilizzo di dispositivi che si avvalgono dell’ intelligenza artificiale per profilare i nostri gusti persino in fatto di cucina?

Ebbene, il tema è spinoso e lascia spazio ad ampissime riflessioni, una in particolare: le tecnologie sono fonte di gioia, di comodità, di felice pigrizia e spensieratezza, tutte sorrette “saldamente” da fondamenta di gesso: le fondamenta della sicurezza, della riservatezza personale, della tanto declamata privacy.

Ci si chiede allora se il gioco possa davvero valere la candela, e se nel mondo d’oggi, siamo ancora disposti a barattare la nostra intimità sociale con la comodità fornita – a caratteri cubitali, pesanti, prepotenti – dal grande colosso chiamato Internet.

Category: Costume e società, Cronaca

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