ARTISTI SALENTINI / LE CAPACITA’ DI RITA FRANCO

| 11 Gennaio 2022 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

Non era facile per una donna, nel secolo scorso, riuscire a vincere difficoltà e diffidenza e andare lontano da casa, per studiare disegno e pittura… I Franco di Lecce, peraltro, erano una famiglia predisposta verso le Arti, di buoni mezzi e ne è riprova il successo di Carlo, ottimo musicista, che diventa direttore artistico del San Carlo di Napoli.

A Napoli, perciò, può arrivare la sorella Rita (1888-1986) che frequenta con entusiasmo l’Istituto di Belle Arti prima e poi la bottega di Casciaro, vero punto di riferimento per tutti i salentini che desiderano apprendere i rudimenti del mestiere di ‘artista’ studiando nella patria dell’Arte, che per noi era Napoli.

Ai modelli, alle tradizioni e alla cultura napoletana, del resto, si ispirano tutti i nostri maggiori esponenti che, prediligendo sovente più spesso il pastello che l’olio, finiscono ad inspessire la folta schiera di quella ‘scuola napoletana’ che appare anche nelle scelte dei soggetti, dove i paesaggi, le marine e i volti partenopei sono praticamente obbligatori…

La critica non è stata mai tenera con questi fermenti che provenivano da Napoli e, pur riconoscendo la validità dell’insegnamento delle tecniche pittoriche, finisce per relegare molti capaci artisti in una semplice menzione, di trascurabile importanza.

È così che, essendo donna e facendo parte della ‘scuola napoletana’, Rita Franco (nella foto di copertina), ottiene tanti, importanti consensi: ma finisce presto nel dimenticatoio, proprio nella città da cui proviene, Lecce (anche se è nata a  Gallipoli), che è invece prodiga e riconoscente verso altri suoi coetanei.

 

Le opere di Rita sono apprezzatissime nelle mostre alle quali partecipa e viene invitata. E i suoi pastelli, i paesaggi ma anche le nature morte, non sfigurano accanto ai più noti artisti del momento. Attivissima e longeva, Rita non tradisce mai la ‘scuola’ tradizionale da cui proviene, e propone la sua maestria e la capacità figurativa, senza lasciarsi sedurre da avanguardie e movimenti rivoluzionari.

Dimostra un particolare interesse per i soggetti tradizionali che raffigurano la vita nei borghi e nei centri meno popolosi, trasformando l’idillio dei panorami e delle marine isolate con una chiara immersione nella vita semplice dei meno ricchi. E non è un caso se i suoi dipinti su tali immagini siano apprezzati e premiati negli anni Venti (Impressioni di paese, Due interni, Un paese, la vita nel Paese).

Sarebbe proprio il caso di riscoprire e rivalutare  le opere di questa nostra artista.

Category: Cultura

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