LA DELUDENTE CONFERENZA – STAMPA ‘RIPARATORIA’ DI QUESTA SERA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
(g.p.) ______ “La maggior parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dai non vaccinati”. Inizia così, e praticamente finisce subito nonostante duri un’ora abbondante, la conferenza stampa di questa sera del presidente del Consiglio Mario Draghi a Palazzo Chigi.
Rivelerà poi sui titoli di coda a tempo scaduto quale ‘atto riparatorio’ per non averla tenuta subito subito dopo l’approvazione dell’ultimo decreto sull’obbligo mercoledì 5 gennaio, avendo sottovalutato – ha dettagliato – l’attesa che si era creata.
Un po’ debole come scusa, no?
Ma va bene, il nemico, sono loro. Il capro espiatorio è stato da tempo individuato e viene quindi evidenziato, marchiato a fuoco. Mannaggia ai non vaccinati…Che pure sono solo un dieci per cento circa, quindi una minoranza esigua e inferiore a quella di tutti gli altri Paesi.
Tutto il resto va bene, le strategie del governo funzionano, vaccini e green pass sono un successo.
Fedele alla nuova linea, Roberto Speranza ministro della Salute di tutte le stagioni tira fuori un’elaborazione grafica che dimostrerebbe l’incidenza dei non vaccinati sulle ospedalizzazioni, e poi dà i numeri: “su 100mila persone ci sono 23,2 persone che vanno in intensiva e sono i non vaccinati. Con i vaccinati con due dosi da più di quattro mesi il dato passa da 23 a 1,5, quindi crolla clamorosamente e scende all’un per cento quando la vaccinazione avviene in ciclo primario entro quattro mesi e col booster si va a 0,9.
Resta non vaccinato poco più del 10 percento di chi ha più di 12 anni. i non vaccinati occupano però due terzi dei posti letto in terapia intensiva e il 50 percento dei posti letto in area medica“.
Niente altro, informazione a senso unico, senza un minimo di autocritica, almeno sulle modalità con cui i vaccini sono stati di volta in volta proposti, nemmeno sull’attualità del caos tamponi indescrivibile, o suole carenze strutturali del sistema sanitario.
E le cure, le cure domiciliari, le cure tempestive, su cui il governo non ha investito? e per dirla tutta non mai seriamente elaborato? e che pure unite all’assistenza domiciliare riducono le ospedalizzazioni?
Alla interessante domanda, spuntata per miracolo fra i giornalisti presenti accuratamente selezionati, risponde il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Franco Locatelli, per il quale in pratica, per le terapie a base di monoclonali, esisterebbe solo un anticorpo che sembrerebbe attivo sulla variante omicron, mentre glissa su tutte le altre possibili.
E il modello inglese, adottato nel Regno Unito? Là dove non hanno chiuso e non hanno imposto obblighi costituzionalmente dubbi di nessun tipo, come pure altrove?
Draghi non risponde.
Allo stesso modo in cui non risponde a ogni domanda che contenga riferimenti all’attualità politica e agli scenari dell’immediato futuro del suo governo e dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica.
Una conferenza stampa deludente, da cui è venuto fuori poco e punto di nuovo, rispetto a quel che già si sapeva.
Lacunosa.
Vagamente surreale.
C’era pure il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che difende la scelta di questo esecutivo di tenere aperte le scuole, come pure evidenziato dal presidente – e su questo si può ragionevolmente concordare – tralasciando però quello che non è stato fatto per tenerle aperte in sicurezza.
Unico spunto inedito, le parole con cui Mario Draghi ha commentato l’aumento delle bollette delle utenze domestiche delle famiglie italiane, per cui “non basta il sostegno del governo, occorre chiedere chi ha conseguito grandi profitti, di condividerli con il resto della società”, e qui si ferma subito.
E se lo dice lui…Ma cosa avrà voluto dire?