INCREDIBILE INIZIATIVA DELL’ASL DI LECCE CHE IN PIENA PANDEMIA, DOPO ANNI, ORA VORREBBE RECUPERARE PRESUNTE SOMME DOVUTE DAI CITTADINI. GIOVANNI D’AGATA SI AFFIDA AI LEGALI DELL’ASSOCIAZIONE SPORTELLO DEI DIRITTI. IL CONSIGLIERE REGIONALE PAOLO PAGLIARO INVITA I DIRIGENTI SANITARI A SOSPENDERE TUTTO
(Rdl)_____Visite mediche Lecce: l’Asl batte cassa, torna la multa per le mancate disdette. Centinaia i provvedimenti ricevuti in questi giorni dai cittadini che erano stati sospesi all’inizio della pandemia e adesso scattano di nuovo.
Questo è quanto segnala in un comunicato inviato ai mass media Giovanni D’Agata, presidente dell’associazione Sportello dei Diritti, che poi aggiunge:
“lo staff legale dello Sportello dei Diritti se ne sta occupando attraverso alcuni casi di cittadini che hanno ricevuto una richiesta di pagamento che presenta diversi aspetti da chiarire. Una vicenda, tuttavia, che potrebbe finire anche al Tar, affinchè venga giudicata la eventuale illegittimità di questa azione di recupero. Inoltre, l’Asl chiede somme per non meglio specificate spese amministrative e postali che non giustifica e che non può autoliquidarsi. In conclusione, un procedimento tutto da verificare in attesa degli accessi agli atti fatti dai nostri legali”.
Del fatto che in tutto questo ci sia qualcosa che non va, è convinto anche Paolo Pagliaro, consigliere regionale della lista La Puglia Domani, che questa mattina ha scritto in una nota in cui critica il comportamento dell’Asl, definito ‘vessatorio’, in quanto per il cittadino è impossibile provare il contrario di quanto gli viene imputato e richiesto:
“In un momento di crisi generale, in cui la sanità pubblica dovrebbe essere concentrata nel massimo sforzo di gestire la pandemia senza venir meno alle prestazioni no Covid, trovo davvero vessatorio che la Asl di Lecce si stia dedicando all’invio di migliaia di ingiunzioni di pagamento per mancate disdette delle prenotazioni per esami diagnostici e visite specialistiche. Tanto più che queste prenotazioni, in alcuni casi, risalgono addirittura a quasi dieci anni fa. Un paradosso.
Il regalo di Natale della Asl è piovuto a mezzo raccomandata in casa di centinaia e centinaia di cittadini esterrefatti, con la richiesta perentoria di saldare il presunto debito entro sessanta giorni dalla notifica, pena il recupero coattivo con ulteriore aggravio di spese. Chiedere il pagamento per mancata disdetta a distanza di anni dal fatto presunto è una condotta quantomeno discutibile, visto che gli utenti non hanno la possibilità di provare l’avvenuta disdetta, fatta il più delle volte di persona o al telefono, senza il rilascio di alcun documento da parte degli uffici.
E poi c’è la ciliegina sulla torta: l’invito beffa a contattare per informazioni e chiarimenti un numero a pagamento, che quando è operativo lascia in attesa per lunghi interminabili minuti prima di mettere in contatto l’utente con un operatore. E nel frattempo, il povero malcapitato paga. Contro queste richieste dubbie da parte della Asl si sta levando un’onda di dissenso e protesta ben comprensibile, che potrebbe sfociare in una serie di ricorsi.
Chiedo quindi all’azienda sanitaria di Lecce di sospendere e ritirare queste istanze, e di dedicare le proprie energie al servizio dei cittadini”.
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