MICHELE EMILIANO ROMPE IL SILENZIO SUL CASO DEL ‘SUO’ DIRIGENTE ARRESTATO / LA MANZETTA
(g.p.)_____Dopo aver incassato con apparente disinvoltura nei giorni scorsi prima l’arresto del direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, poi quello del capo della Protezione Civile regionale Mario Lerario – vale a dire due persone a lui politicamente legate e da lui scelte con convinzione – il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha rotto il silenzio.
Lo ha fatto nella tarda serata di ieri, alla fine di una giornata in cui una dopo l’altra sono arrivate notizie sempre più inquietanti su motivi e personaggi dello scandalo.
Qui di seguito il testo integrale della dichiarazione del presidente. Alla fine, un nostro commento._____
“Innanzitutto intendo ringraziare la Guardia di Finanza di Bari che da mesi stava conducendo indagini sulle attività del dirigente inquisito. Li ringrazio in modo particolare per avere continuato il lavoro anche durante queste feste natalizie compiendo fino in fondo il loro dovere utilizzando con sagacia investigativa mezzi tecnici di grande efficacia che hanno portato ad importanti acquisizioni probatorie.
Ringrazio con lo stesso sentimento la Procura delle Repubblica di Bari e l’Ufficio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari per il lavoro di ripristino della legalità.
L’intera Regione Puglia, la Giunta, i dirigenti di tutti i settori seguono con dolore, ma anche con la massima considerazione, il lavoro investigativo in corso.
Siamo di fronte a eventi molto gravi, tanto più se si considera che potrebbero essere stati commessi nel pieno dell’emergenza pandemica e approfittando dell’urgenza di procedere a gare e lavori finalizzati a proteggere vite umane.
La Protezione Civile svolge un insostituibile lavoro in questi tempi di pandemia. Dovremo quindi continuare a presidiare ogni luogo nel quale sono in corso attività vaccinali e di tracciamento, anche nelle scuole, legate alla gestione dell’emergenza sanitaria.
Ho immediatamente affidato al dottor Nicola Lopane la responsabilità di gestione della Protezione Civile e della Sezione Strategie e Governo dell’offerta, chiedendogli di affrontare la gestione quotidiana, ma anche di sottoporre a verifica attenta tutte le procedure per ripristinare la trasparenza e la legalità.
Il Segretario Generale della Presidenza dottor Roberto Venneri, responsabile dell’anticorruzione, attiverà tutti i controlli contabili e amministrativi straordinari sulle attività svolte del dirigente indagato.
Il Dirigente arrestato era già stato sostituito dalla responsabilità dell’Ufficio di Economato da altro dirigente, dottor Francesco Plantamura.
Infine, si comunica che le competenti strutture regionali hanno notificato in carcere al dirigente arrestato il provvedimento di sospensione dal lavoro.
Mentre, per il funzionario indagato a piede libero per i reati di falso e turbativa d’asta, è stato disposto il trasferimento dall’Economato ad altra diversa struttura.
I fatti che stanno emergendo dalle indagini in corso obbligano tutti, al di là di tutti i controlli e le verifiche ordinariamente svolti in ogni settore della Amministrazione Regionale, ad un’ulteriore massima allerta su qualunque procedura di gara, di affidamento e di accreditamento e simili per la acquisizione di beni e servizi che sarà indetta ribadendo a ciascuno delle decine di responsabili dei centri di spesa la massima attenzione e trasparenza nella applicazione delle procedure previste dalla legge”.
Fin qui il presidente.
Certo, ci mancherebbe, gli indagati sono innocenti fino a sentenza definitiva.
Il problema è che in Italia le sentenze diventano definitive dopo anni, ammesso che i processi ci arrivino, a sentenza.
Rimane intanto il dubbio nel caso del capo della Protezione Civile, la cui gravità non è sfuggita – e gli va dato atto – a Michele Emiliano, se si sia trattato mettiamola così di una leggerezza, di una regalia natalizia di una o più ‘mazzetta’, anzi, siccome una di esse era dentro un pregiato taglio di carne di manzo, di una ‘manzetta’, come auguriamo agli indagati di riuscire a dimostrare in sede giudiziaria, per alleggerire la loro posizione, oppure se si tratti della punta di un iceberg che congela in tornaconti personali e politici gli affidamenti dei lavori e i lavori stessi.
Certo, i processi si fanno nelle sedi deputate, non sui giornali, non con i comunicati stampa, di maggioranza e di opposizione, e tutti devono adeguarsi.
Certo, la responsabilità penale è personale.
Esiste però una responsabilità politica oggettiva, come sa bene chi la politica la fa.
Da più parti, anche da settori che lo sostengono, è stata avanzata al presidente la richiesta di una riflessione, a farsi qualche domanda, insomma, sulle sue nomine e sulle sue scelte, vecchie, nuove e lavate con Perlana.
Intanto la Puglia è senza assessore alla Sanità, proprio in quest’altro delicato momento. E proprio in questo delicato momento Michele Emiliano, in un’apoteosi del suo sistema di inclusione generalizzata per trasformismo storico e per familismo amorale, sta pensando di nominare quello che dieci anni fu il capo dell’opposizione di centro destra.
Intanto, altre importanti nomine dovranno essere fatte nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Saranno anch’esse funzionali al sistema di potere e dettate dall’esigenza di allargare il sistema del consenso ideato, creato e gestito da Michele Emiliano?
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LA RICERCA nel nostro articolo di ieri