MAXI FRODE FISCALE DA 5 MILIONI DI EURO NEL SALENTO. NEI GUAI TRENTAQUATTRO IMPRESE ED UNA COMMERCIALISTA ORA INTERDETTA DALLA PROFESSIONE

| 9 Dicembre 2021 | 0 Comments

(f.f.)______

C’è anche una commercialista salentina, tra gli artefici di una complessa frode fiscale ai danni dell’erario statale. Dopo una attenta e scrupolosa indagine condotta dal nucleo operativo della Guardia di Finanza di Lecce (nella foto il Comando Provinciale), su delega della Procura della Repubblica del capoluogo, è venuto infatti alla luce un intricato meccanismo fraudolento che vede coinvolti ben trentaquattro titolari di imprese ed una libera professionista, presunti responsabili in primis di una pesante evasione fiscale.

A seguito di segnalazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, i militari delle Fiamme Gialle hanno notificato infatti  un avviso di conclusione delle indagini preliminari e relativi avvisi di garanzia per i titolari coinvolti e per la commercialista ideatrice dell’intero meccanismo di truffa, interdetta quest’ultima dall’esercizio della professione, a decorrere dal mese di settembre.

Tra i molteplici reati contestati, sono da evidenziare in primo luogo condotte sistematiche finalizzate all’evasione dell’Iva.

Tra le ipotetiche altre accuse di evasione delle imposte emergono poi: utilizzo e/o emissione di fatture per operazioni inesistenti; interposizione fittizia di quote e/o l’amministrazione di società portate in decozione mediante l’interposizione di persone o liquidatori di comodo (cosiddette teste di legno); truffa ai danni dello stato; cessione di quote societarie fittizie; reati fallimentari e bancarotta fraudolenta.

Come ipotizzato dai finanzieri, il complesso sistema ordito ai danni dello Stato, sarebbe stato messo in funzione dagli indagati, attraverso l’estinzione di imposte con crediti mai esistiti che avrebbero così gravato sull’azione di recupero da parte dell’erario.

I soggetti e le imprese coinvolte – a fattor comune tutti clienti della commercialista – sono attualmente ben centodiciassette, di cui trentacinque denunciati a piede libero, con un danno all’erario quantificabile in ben 5 milioni di euro.

Nei prossimi giorni, sarà compito degli avvocati difensori dei presunti responsabili presentare delle memorie difensive in merito alla vicenda, così che il pm di turno possa decidere, dopo averle valutate, per un rinvio a giudizio oppure per l’archiviazione del caso.

Category: Cronaca

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