DALLE PALE EOLICHE ALLE TRANSENNE PUBBLICITARIE IL SALENTO VIENE CONSIDERATO TERRA DI CONQUISTA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Mirella Sanità, presidente provinciale di Lecce dell’Associazione Nazionale Operatori della Comunicazione e Pubblicità (ANOPeC), ci manda il seguente comunicato______
Sembra che ormai nel nostro territorio chiunque possa venire e fare il bello ed il cattivo tempo.
Un’imprenditoria del Nord sempre più aggressiva, che a volte “convince “ la nostra classe politica altre volte minaccia, che si muove non solo per grandi operazioni ma persino nella gestione di impiantistica che sino a ieri era appannaggio di aziende locali, è il caso di cartelli, paline e transenne parapedonali che trovano accoglienza in buona parte dei Comuni salentini, ed in parte anche nel capoluogo.
La vicenda delle transenne pubblicitarie in questi giorni ha tenuto banco sui media locali, con il Presidente della Commissione Controllo del Comune di Lecce, Giorgio Pala, che si dice scandalizzato per la Concessione in esclusiva data all’Avip, agenzia di pubblicità torinese.
L’assessore al Traffico del Comune di Lecce Marco De Matteis che gli replica sostenendo che riconosce come vi sia stato un trattamento di favore, ma che la colpa è della vecchia amministrazione, che il danno ormai è fatto e non sa come porvi rimedio.
La lettera aperta che noi come associazione dei pubblicitari abbiamo inviato a De Matteis.
Infine, è intervenuto l’avvocato di Avip che diffida per iscritto, oltre che al Presidente Pala, anche le testate giornalistiche che a vario titolo si sono occupati della vicenda, minacciando di trascinarle in tribunale.
Tante verità, nessuna verità, verrebbe da dire che alla fine rischiano di creare confusione e non aiutano ad avere un quadro d’insieme.
In qualità di Presidente Provinciale di ANOPeC, associazione i cui aderenti sono in buona parte aziende che si occupano di pubblicità, oggi ci occuperemo del Comune di Lecce e vorremmo tentare di fare chiarezza sulla vicenda .
All’avvocato piemontese, prima ancora che come Presidente di un’associazione, vorrei rispondere come salentina e più in generale come meridionale, per dirgli che se è vero che l’esercito piemontese a suo tempo ci ha invaso, conquistati e sottomessi, e se è vero che ancora oggi trovano una classe politica compiacente, pensare di poter zittire la nostra stampa non solo ci offende profondamente, ma è una pia illusione, perchè a Lecce nel Salento abbiamo giornalisti ed editori che conoscono bene il loro lavoro e lo svolgono egregiamente.
Sbaglia, perché un’azienda non dovrebbe rispondere dell’operato dell’Amministrazione leccese, neppure nel caso fosse stata da questa favorita, perché compito di un’azienda è fare profitto e se deve spostarsi di 1000 chilometri perché c’è un’amministrazione, un politico o un burocrate che la favorisce, fa bene a farlo e nessuno gliene può fare una colpa.
Sbaglia il Presidente Pala, quando dice che alle transenne pubblicitarie viene applicato un canone troppo basso di soli € 61,00 a fronte di un fatturato di € 1.000,00, quando va bene aggiungiamo noi, perché si scende anche a € 500,00 quando sono periferiche.
Certamente se le transenne vengono paragonate ad altre plance pubblicitarie per le quali le tasse previste sono € 1.700,00 a fronte di un fatturato annuo di € 3.000,00 quando va bene, e, è chiaro che non c’è proporzione.
Facendo i conti della serva se si applicasse, la stessa tassazione utilizzata per gli impianti gestiti dalle ditte salentine, la tassa per una transenna sarebbe, non di € 61,00, così com’è adesso, bensì di € 566,66.
Quindi sarebbe una gestione antieconomica, come antieconomici sono gli impianti gestiti da aziende leccesi, che a breve a causa di quest’assurda tassazione saranno costrette a chiudere.
Quindi Presidente Pala non sono le tasse applicate alle transenne di Avip che sono troppo basse, ma sono le tasse applicate alle plance gestite dalle aziende leccesi che sono scandalosamente alte.
Questo ci interessava precisare.
Poi che all’Avip di Torino sia stata dato il monopolio della pubblicità nel centro della città, ossia piazza Mazzini e strade limitrofe è un dato incontrovertibile.
Che invece alle aziende leccesi le concessioni siano state annullate perché l’Amministrazione ritenne che in piazza Mazzini non ci doveva essere della pubblicità, anche questo è vero.
Che ad Avip sia stata data un concessione per 15 anni, anche questo è un dato di pubblico dominio, quello ch invece non è conosciuto dai più e che alle aziende leccesi le autorizzazioni venivano rilasciate per 1 anno, ossia 12 mesi.
E quando l’avvocato dell’Avip, ricorda che l’azienda che rappresenta ha speso 200.000,00, ebbene vorremmo ricordare all’assessore De Matteis e ai cittadini leccesi, che anche le aziende salentine avevano speso € 200.000,00 per installare paline e dare servizi al Comune, eppure il Consiglio Comunale all’unanimità, ossia con il consenso dell’opposizione, eliminò un punto del vecchio Regolamento, e le concessioni furono revocate perché non si voleva che in piazza Mazzini fosse esposta della pubblicità.
Come si vede due pesi e due misure e coloro che ci amministrano hanno il dovere di dare precise risposte ai cittadini.
Dall’avvocato dell’Avip ci saremmo aspettati che ci confortasse sotto l’aspetto legale, spiegarci quale sia stato l’iter seguito dall’Amministrazione leccese, se c’è stata una gara pubblica, e se si, quante aziende hanno partecipato.
Farci sapere se delle decine di aziende salentine che si occupano di pubblicità ed arredo urbano, ne ha partecipato almeno una, oppure se è stata fatta una convenzione, ed allora sarebbe interessante capire perché sia stata fatta una convenzione con un’azienda che è a 1000 chilometri di distanza e non con una due, tre o magari cinque che operano sul territorio.
Con una lettera aperta all’assessore al Traffico di Lecce abbiano posto queste ed altre domande ben precise, i cittadini e gli operatori del settore attendono una risposta.
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Qualcosa comincia a muoversi, diamoci da fare tutti insieme.
Ma queste operazioni le fa un amministratore in accordo con un funzionari. Spesso lo fa solo il Funzionario o il dirigente del settore. E dato che non esiste una registro pubblico consultabile, non si può sapere se e quando le aziende presentano i progetti, quali vengono favorite e quali penalizzate. Basterebbe fare una pagina web consultabile dal pubblico, con la data di presentazione del progetto e la data di autorizzazione, quando vengono autorizzati. In tal modo certi comportamenti non avrebbero più luogo.
Gentile Direttore sono anni che periodicamente vedo che vi interessate del tema della pubblicità nel Salento, ma perchè non fate una bella inchiesta a tutto tondo in modo da far capire anche a noi cittadini, se è vero oppure no che è un settore dove si nascondono interessi non sempre legittimi?