COSA HA LASCIATO IL TEMPO A PIERLUIGI LANFRANCHI
(Rdl)______“Il tempo che trova raccoglie poesie che ho scritto negli ultimi quindici anni. Il titolo fa riferimento al dispotico protagonista della raccolta. Ma cos’è che lascia il tempo che trova? Forse la poesia che, come dice il poeta, ‘makes nothing happen’. Eppure anche se non fa succedere niente, la poesia cerca di opporsi al tempo disarticolandolo, scandendolo diversamente con i suoi ritmi, o semplicemente sottraendogli le cose che il tempo trascina via con sé”.
Così Pierluigi Lanfranchi (nella foto) annuncia la sua raccolta di poesie “Il tempo che trova” (I Quaderni del Bardo Edizioni, 124 pagg. 12,50 euro).
E cosa ha lasciato a lui questo tempo?
“I miei versi sono pieni di nomi: di figure femminili, di personaggi del passato, di pittori, di oggetti, di animali e di luoghi. Ogni nome è una storia e ogni poesia è la voce di un catalogo del mondo, arbitrario e parziale, con cui tento di mettere ordine al caos dell’esistenza e di fissare nei versi gli avvenimenti, gli incontri, le cose che cadono sotto il mio sguardo”.
Pierluigi Lanfranchi ha 48 anni, è nato a Bergamo, vive ad Amsterdam, insegna letteratura greca all’Università di Aix-Marseille, ed è alla sua seconda raccolta di poesie.
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