MIMMA LEONE DEDICA UN ROMANZO A SPINOZA
di Raffaele Polo_____
Non è facile scrivere un testo, in forma di romanzo storico, dedicandolo alla poco conosciuta figura di un filosofo del 1600…Eppure, questo libro di Mimma Leone (nella foto) ‘Baruch Spinoza – Il passo del clandestino‘ (Graphofeel Edizioni, pagine 240, 19 euro) finisce per diventare lettura avvincente e, soprattutto, ci presenta uno sfaccettato ritratto di questo sfortunato ma geniale intellettuale, morto a poco più di quaranta anni in totale povertà pur di non abiurare al suo pensiero.
Studioso ebreo olandese proveniente da una famiglia costretta a convertirsi al cristianesimo, si guadagnò da vivere facendo il molatore di lenti, dopo essere stato raggiunto da un scomunica da parte della comunità ebraica che vietava a chiunque di accostarsi a lui.
Il compito che si assume Spinoza nella filosofia del Seicento fu quello di indagare il rapporto tra Dio e Natura, rifiutando l’interpretazione letterale delle Sacre Scritture, in nome di un amore per la libertà di pensiero e per la scienza di una sconcertante modernità.
Nel racconto della leccese Mimma Leone il grande filosofo appare in tutta la sua complessa ricerca di coerenza tra vita e pensiero, perseguita attraverso confronti epistolari con alchimisti e scienziati, grandi sovrani e meschini trafficanti.
Un ritratto vivace ed inedito che permette al lettore di accostarsi con semplicità ad uno dei personaggi più amati del XVII secolo, in cui la malinconia del “maledetto” si mescola a una forza di volontà indomita, capace di sfidare convenzioni e potere.