UN FERMO NELLA NOTTE / TUTTI I PARTICOLARI
L’ACCUSATO E’ UN GIOVANE IMMIGRATO IRREGOLARE. HA CONFESSATO. HA AGGREDITO L’ARTISTA PER RUBARGLI LE MONETINE GUADAGNATE NELLA GIORNATA CON I SUOI DISEGNI
(e.l.)_____Nella tarda serata di ieri agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce, a conclusione di articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica, ha sottoposto a ‘Fermo di indiziato di delitto’ Mamadou Lamin, 23 anni, del Senegal in Italia senza fissa dimora.
Le accuse nei suoi confronti sono di RAPINA e di MORTE O LESIONI CONSEGUENZA DI ALTRO DELITTO e si riferiscono a quanto avvenuto nella notte del 4 ottobre scorso in viale Oronzo Quarta, angolo via San Giovanni Bosco, dove è rimasto ferito Leonardo Vitale, portato in ospedale e morto dopo una settimana in seguito alle ferite riportate nella parte posteriore della testa, oltre ad ematomi ed escoriazioni varie.
Le indagini si sono concentrate sul telefonino e sul carrellino di colore rosso in cui il madonnaro custodiva gessetti e colori, che non erano stati ritrovati e che hanno fatto subito ipotizzare una rfapina finita male.
Venivano quindi “mappate” tutta una serie di telecamere di videosorveglianza allargando man mano sempre più il raggio di interesse ed acquisendo le numerosissime immagini registrate.
Proprio da questo lavoro certosino di raccolta e visioni immagini, condotto incessantemente dagli investigatori della Mobile, venivano ricostruire non solo tutte le fasi antecedenti alla rapina sin dalle ore 01:00 circa del 04 ottobre, ma anche di individuare il responsabile, un uomo di carnagione scura, indossante una felpa bicolore con bande più chiare sulle spalle , pantaloni scuri, calzante dei sandali, con in spalla un evidente zaino di colore grigio chiaro con profili rossi/arancio e con un particolarissimo taglio di capelli.
Nella notte dei fatti, all’interno di una attività commerciale di ristorazione di via Trinchese, egli aveva “adocchiato” l’artista di strada con il suo carrellino con annesso zaino rosso in cui lo aveva visto deporre un sacchetto con le monete ed il denaro guadagnato in quella serata.
Una volta uscito dal locale, la visione delle immagini acquisite consentiva di ricostruire l’itinerario fatto dal Vitale fino al momento dell’aggressione sempre seguito a breve distanza dall’indagato.
La ricostruzione dell’itinerario si fermava all’angolo fra via Oronzo Quarta e via Don Bosco, allorché il giovane decideva di passare ai fatti aggredendo la vittima con l’intento di portargli via il carrellino al cui interno aveva visto riporre il sacchetto con le monete.
Successivamente all’aggressione, venivano rilevate delle altre immagini che chiarivano anche la via di fuga dell’aggressore, sempre con al seguito il trolley del Vitale. Lo stesso veniva infatti immortalato mentre correva lungo la via Don Bosco per poi imboccare la via Montegrappa ove si fermava sul ciglio della strada per rovistare all’interno dello zaino e poi accedere in una vicina area condominiale da dove usciva subito dopo portando con se una bicicletta asportata all’interno della stessa area .
Effettivamente, ritenendo che lo stesso in questo frangente avesse abbandonato lo zaino asportato al Vitale, gli investigatori dopo una accurata perlustrazione, rinvenivano e sequestravano, al di là del muro di cinta dell’area condominiale, in corrispondenza dell’area cantiere delle ferrovie dello stato, lo zaino del VITALE al cui interno vi era tutta la sua attrezzatura da artista di strada ma ovviamente risultava mancare il sacchetto con le monete ed il telefono cellulare.
Avendo ormai dato un volto certo all’indiziato di delitto l’attività si è concentrava in una costante ed attenta azione sul territorio finalizzata a rintracciarlo dello stesso.
L’attività su strada dava i suoi frutti nella tarda mattinata di ieri, allorché nei pressi della Camera di commercio un equipaggio della Squadra Mobile individuava il ricercato riconoscendolo con assoluta certezza non solo per fattezze fisiche e taglio di capelli, ma anche poiché ancora indossante il medesimo abbigliamento della sera dell’aggressione.
Fermato, privo di qualsivoglia documento di identità e risultato non in regola sul territorio nazionale, una volta condotto negli uffici della Questura, di fronte all’evidenza dei fatti che gli venivano contestati, il giovane, d’intessa con il Pubblico Ministero competente costantemente informato dell’attività, veniva dichiarato in stato di fermo.
Poco dopo, una volta preso atto delle accuse mossegli e degli elementi a suo carico, l’accusato decideva di rendere piena confessione, nel corso di un interrogatorio alla presenza del pm, nel corso del quale confermava sostanzialmente in toto la ricostruzione fatta dagli investigatori.
Si trova ora, come disposto dalla competente autorità giudiziaria, nel carcere di Borgo San Nicola._____
LA RICERCA nel nostro articolo di questa mattina, e del 12 ottobre scorso
Category: Cronaca
«Il responsabile della morte – in conseguenza di rapina – di Leonardo Vitale – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – è stato fermato e si trova in carcere. Le indagini della Questura di Lecce lo hanno prontamente individuato e fermato, ottenendo la piena confessione. Ringrazio il questore e il personale della Polizia di Stato. Il veloce esito delle indagini non cancella minimamente il dolore per la perdita di un artista che è stato una presenza costante con il suo lavoro sulle strade del centro cittadino. Alla sua famiglia vanno le mie più sentite condoglianze.
Il quartiere della stazione non è una terra di nessuno. Su quel quartiere sono previsti tanti investimenti che segnalano l’attenzione del Comune e delle istituzioni: le opere di ribaltamento degli accessi, il rifacimento del Piazzale e di Viale Oronzo Quarta, il cantiere dell’Hub di Innovazione sociale Officine Mezzogiorno, che si aprirà a breve proprio nell’ex officina ferroviaria, oltre al restyling a cura di RFI che ci consegnerà una nuova e più moderna stazione ferroviaria.
Oltre a questi progetti, da marzo, in via Don Bosco, è stato attivato il centro di prossimità Casa Comune, su input della Fondazione Emmanuel e in stretta sinergia con enti locali e forze dell’ordine, per offrire servizi minimi come deposito bagagli, docce, ristoro, ai senza fissa dimora e a chi si trova in condizioni di emarginazione, isolamento o povertà.
A questo proposito, resta a Lecce, come nelle altre città, il grande tema nazionale della presenza di migranti non regolari sprovvisti di diritti, assistenza, percorsi di integrazione. Invisibili.
È una presenza che andrebbe gestita fornendo anche alle amministrazioni locali e alle realtà del Terzo settore strumenti adeguati al recupero e all’inclusione, che negli ultimi anni sono stati invece depotenziati.
Non possiamo tollerare reati e violenze, che dobbiamo reprimere. Ma se vogliamo affrontare il tema in modo maturo ed efficace occorre anche attrezzarsi per prevenire il rischio che gli “invisibili”, se totalmente abbandonati a se stessi, non trovino davanti a sé altra strada se non la delinquenza per sopravvivere».
Ho volutamente atteso qualche giorno per poter dire la mia sulla morte di Leonardo Vitale, il famoso “madonnaro” di Lecce che ha perso la vita per colpa di un senegalese senza fissa dimora.
Un omicidio avvenuto per rubare un cellulare e pochi spiccioli, secondo la ricostruzione delle Forze dell’Ordine.
Un delitto realizzato, guarda caso, nella zona della Stazione, la stessa per cui chiedo interventi da anni: a nulla sono serviti gli articoli di giornale, le passeggiate notturne con le televisioni e con i residenti, la mozione da me proposta e approvata dal Consiglio Comunale per istituire un controllo interforze in detta zona.
Niente da fare, quel quartiere rimane il Bronx leccese: è inutile girarci intorno, è vero.
Ma adesso viene il bello.
“Il Quartiere della Stazione non è terra di nessuno. Non possiamo tollerare reati e violenze, che dobbiamo reprimere. Ma se vogliamo affrontare il tema in modo maturo ed efficace occorre anche attrezzarsi per prevenire il rischio che gli ‘invisibili’, se totalmente abbandonati a se stessi, non trovino davanti a sé altra strada se non la delinquenza per sopravvivere”.
Queste le parole del Sindaco Salvemini, che per l’ennesima volta compie una brutta figura agli occhi della Città.
Mi perdoni, caro Sindaco, ma si rende conto di ciò che ha detto?
Un immigrato irregolare ha ucciso un nostro concittadino e Lei parla di poveri invisibili, abbandonati, che sono costretti a fare delinquenza per sopravvivere ?
Dovremmo provare compassione per chi ammazza ?
A questo punto proporremo anche la cittadinanza onoraria al killer ?
Non trovo le giuste parole per commentare e preferisco tacere, ma rivolgo almeno un appello a questa amministrazione: si attivi SUBITO il servizio del Poliziotto di Quartiere nelle ore notturne in zona Stazione, come chiedo da anni.
Basta chiacchiere, è ora di agire.
“Siamo addolorati, è inaccettabile. Quello che è accaduto allo storico madonnaro in prossimità della stazione ferroviaria riassume in modo tragico e crudele l’abbandono che da qualche anno si registra in questa zona di Lecce.
Tra scorribande di extracomunitari irregolari che si affrontano, spesso ubriachi, con bottiglie rotte ed ogni oggetto utile ad offendere, lo spaccio e la prostituzione, i residenti sono costretti a vivere in continuo stato di assedio e di pericolo.
Sono commoventi le parole del Sindaco Salvemini che non fa mancare la sua interpretazione fortemente ideologica dell’accaduto e piuttosto di chiedere scusa alla famiglia del povero artista di strada e ai nostri concittadini, in qualità di responsabile della sicurezza del territorio, pensa bene che la soluzione migliore sia quella di chiedere ulteriori risorse per rimpinguare le solite cooperative e associazioni dedite alla pseudo accoglienza di irregolari.
Abbia l’onestà di dire che non è più sopportabile l’invasione di immigrati irregolari e chieda anche lui, ad alta voce, le dimissioni del Ministro degli Interni Lamorgese che ha dimostrato una straordinaria incapacità nel gestire i flussi irregolari e ha riaperto, di fatto, le frontiere ad una vera e propria invasione.
Non dimentichi il Sindaco, inoltre, che dispone di forze di polizia locale che potrebbe impiegare in operazioni di controllo del territorio piuttosto che tenerli costantemente impegnati nelle vie del centro cittadino a vessare cittadini e automobilisti esasperati.
Alla famiglia dell’artista scomparso le nostre più sentite condoglianze”.
Insieme con tutti i consiglieri comunali del centro destra abbiamo chiesto al presidente del Consiglio e al sindaco di Lecce di voler convocare con estrema urgenza un consiglio comunale monotematico sul tema della sicurezza in città, un tema particolarmente scottante che ha bisogno di essere affrontato con chiarezza, onestà intellettuale e coraggio politico perché occorre esaminare le cause ed individuare gli interventi necessari.
Sul tema della sicurezza non possono esserci divisioni di sorta: il cittadino ha diritto a vivere in una città sicura ed invece nei giorni scorsi, purtroppo la nostra città è stata caratterizzata da almeno due episodi particolarmente sconcertanti come l’uccisione in via don bosco di un artista di strada e il tragico incidente che ha visto due ragazze tredicenni investe da un’auto mentre percorrevano la strada sul monopattino.
Il tema dell’utilizzo del monopattino e delle norme di sicurezza da rispettare è stato già affrontato dal centrodestra, ma non ha ottenuto dall’amministrazione comunale la dovuta attenzione.
Sarebbe importante per noi consiglieri di centrodestra che in occasione del consiglio monotematico si volesse ascoltare la voce oltre che del sindaco, dell’assessore al traffico, dell’assessore alla polizia locale e di tutti quanti gli assessori competenti, ivi compresi i servizi sociali, anche un rappresentante della prefettura e della questura per gli approfondimenti di una tematica che è decisamente complessa, ma che non può essere anch’essa trascurata come sono trascurati tanti altri interventi doverosi nella nostra città.