CASA LECCE / PARLA FRANCESCO DI MARIANO
(m.a.)______
In questo weekend di sosta del campionato, mister Baroni (nella foto sopra) questa mattina ha fatto disputare al suo Lecce un allenamento congiunto con la Primavera sul campo dell’Acaya Golf Resort.
Sempre nella mattinata di oggi, ha poi parlato in conferenza stampa l’esterno Francesco Di Mariano (nella foto di copertina).
Il nipote di Totò Schillaci, trascinatore dei giallorossi nelle ultime tre partite con quattro gol, fra cui quello pesante a Cittadella, ha tracciato un mini bilancio di questo inizio di stagione.
Di seguito le sue dichiarazioni:
INIZIO DI STAGIONE: “Non mi sarei mai aspettato un inizio così, questo è sicuro”.
PASSATO……: “Nella stagione 2012-2013 in C a Lecce ero in prima squadra con Lerda, avevo 17 anni, ma poi negli ultimi due mesi non ho vissuto il gruppo . Sapevo che dovevo andare via, non ero neppure allo stadio per la finale con il Carpi”.
E PRESENTE A LECCE.…: ” In questi anni sono cresciuto tanto, l’anno scorso ho disputato un campionato da protagonista che mi ha permesso di crescere. A Lecce ho lo stimolo in più per fare qualcosa in più rispetto allo scorso anno e raggiungere i miei obiettivi. In questi anni non sono stato in piazze calde. Tornare dove ho vissuto la mia infanzia è stato bello. Desideravo da tanto segnare sotto la Curva Nord in un big match, ed è successo col Monza ( nella foto ). E’ stata un’emozione grandissima”.
GOL PIU’ BELLO: “Per difficoltà dico quello con il Crotone, non era semplice metterla in diagonale col sinistro. Per importanza dico quello contro il Cittadella”.
BARONI: “Baroni chiede a noi esterni di dare una mano in fase difensiva. Vuole esterni moderni che tagliano dentro, cercano la profondità e aiutano in attacco. In B è necessario saper fare le due fasi”.
ESULTANZA: “La dedico a mio figlio Leonardo, faccio la L di Leo”.
EVOLUZIONE: “Da piccolo a Lecce giocavo da trequartista, mi piaceva muovermi tra le linee e calciare, mentre le doti da esterno mi venivano meno. Nella Primavera della Roma mister De Rossi (Alberto, padre di Daniele, ndr), invece mi consigliò di giocare da esterno grazie alla mia tecnica e velocità. In C, B, e A ti devi poi completare, non puoi puntare solo sulla tecnica. Ho lavorato sulla fase difensiva e sulle lacune che avevo da piccolo, e mi sono evoluto. Adesso sono un altro tipo di giocatore”.
AMICIZIA: “Con chi ho legato di più? Quasi con tutti. Esco tutti i giorni con Gargiulo perché abitiamo vicino, mi vedo spesso con Barreca, e poi ho legato tanto con Tuia, Lucioni, Paganini, Coda….insomma tutti. Dei giovani mi ha impressionato Gendrey, credevo fosse del 1996 o qualcosa del genere, quando mi hanno che invece è un 2000 sono rimasto a bocca aperta”.
Category: Sport