‘Fate fogli di poesia, poeti!’, IL READING. NEL CENTRO STORICO DI LECCE VENERDI’ 10 ALLE 20.00 UNA ‘MOVIDA’ DI VENTI POETI, CHE INTERPRETERANNO PER STRADA I PROPRI COMPONIMENTI. IN ONORE DI ANTONIO VERRI
(g.p.)______
“Cominciate, poeti, a spedire fogli di poesia / Ai politici, gabellieri d’allegria / A chi ha perso l’aria di studente spaesato / A chi ha svenduto lo stupore di un tempo / Le ribalte del non previsto, / ai sindacalisti, ai capitani d’industria / ai capitani di qualcosa, / usate la loro stessa lingua / non pensate, promettete … ‘disarmateli’ se potete! / (al diavolo le eccedenze, poeti /
Le care eccedenze, le assenze anche, / i passeri di tristezza, i rapimenti / i pendoli fermi, i voli mozzi, i sigilli / le care figure accostate al silenzio / gli addentellati, i germogli, gli abbagli… / al diavolo, al diavolo…) / disprezzate i nuovi eroi, poeti / cacciateli nelle secche del mio gazebo oblungo / (ricco di umori malandrini, così ben fatto!) /
Fatevi anche voi un gazebo oblungo / Chiudeteci le loro parole di merda / I loro umori, i loro figli, il denaro / Il broncio delle loro donne, le loro albe livide. / Spedite fogli di poesia, poeti/ Dateli in cambio di poche lire / Insultate il damerino, l’accademico borioso / La distinzione delle sue idee / La sua lunga morte, / fatevi poi dare un teatro, un qualcosa / raccontateci le cose più idiote / svestitevi, ubriacatevi, pisciate all’angolo del locale / combinate poi anche voi un manifesto / cannibale nell’oscurità / riparlate di morte, dite delle baracche / schiacciate dal cielo torvo, delle parole di Picabia / delle rose del Sud, della Lucerna di Jacca / della marza per l’innesto / della tramontana greca che viene dalla Russia / del gallipolino piovoso (angolo di Sternatia) / dell’osteria di De Candia (consacratela a qualcosa!). /
Osteggiate i Capitali Metropolitani, poeti / i vizi del culto. Le dame in veletta, i ‘venditori di tappeti’ / i direttori che stupiscono, i direttori di qualcosa, / i burocrati, i falsi meridionalisti / (e un po’ anche i veri) i surrogati / Le menzogne vendute in codici, l’urgenza dei giorni sfatti, / non alzatevi in piedi per nessuno, poeti / … se mai odorate la madre e il miglio stompato / Le rabbie solitarie, le pratiche di rivolta, il pane. /
Ecco. Fate solo quello che v’incanta! /
Fate fogli di poesia, poeti / Vendeteli e poi ricominciate. / Fatevi disprezzare, dissentite quanto potete /
Fatevi un gazebo oblungo, amate / Gli sciocchi artisti beoni, i buffoni / Le loro rivolte senza senso / Le tenerezze di morte, i cieli di prugna / Le assolutezze, i desideri di volare, le risorse del corpo / I misteri di donna Catena. / Fate fogli di poesia, poeti, / vendeteli per poche lire!”.______
‘i direttori che stupiscono, i direttori di qualcosa’.
Già, nelle esortazioni – lucidamente profetiche – di Antonio Verri ai poeti, c’è pure quella a osteggiare una categoria in cui rientro.
Spero però di non essere osteggiato, venerdì sera, a Lecce, in quanto io ci sarò, io che non scrivo versi, ma profondamente li amo, quindi voglio andare a sentire, ad applaudire, a vivere un attimo di eternità, e ad eccitarmi, perché la poesia è una delle ultime cose rimaste ancora capaci di prendere la mente e di far fremere il cuore.
L’appuntamento è per venerdì 10 settembre alle 20.00 a Lecce in via Santa Maria del Paradiso. La manifestazione si svolgerà tutta quanta all’aperto, quindi a chi voglia assistervi è richiesto solo l’uso della mascherina.
L’idea di Stefano Donno (nella foto di copertina) promette una serata emozionante.
Intanto, l’omaggio ad Antonio Verri (nella foto sotto, di Fernando Bevilacqua), poeta suggestivo e infaticabile animatore culturale salentino, morto nel 1993 in un incidente stradale all’età di 44 anni, oggi, come si vede, più che mai attuale.
Un omaggio non formale, ma sostanziale.
‘Questo manifesto tutto è tranne che un testamento, ma un assalto frontale alla poesia da cortile, da laboratorio chimico di quel Salento odiato/amato dal futurista Vittorio Bodini, dagli irregolari e s/regolati Salvatore Toma e Claudia Ruggeri solo per citarne alcuni’ – spiega Stefano Donno – ‘Ecco questo reading è un po’ ripensare ad Antonio Verri e al suo messaggio, al suo agire puro, nudo e crudo che ha unito poeti in tutto il mondo, da Caprarica di Lecce (il suo paese natale) al resto d’Italia e oltre’.
Poi, l’omaggio alla Poesia.
Nell’occasione Stefano Donno ha chiamato a raccolta alcuni dei suoi poeti, alcuni di quelli pubblicati dalla sua casa editrice, i Quaderni del Bardo Edizioni, ognuno dei quali reciterà un proprio componimento, e avrà solo l’imbarazzo della scelta.
Ci saranno a interpretare sé stessi Ottavio Rossani, Vincenzo Ampolo, Marilena Cataldini, Chiara Evangelista, Maria Grazia Palazzo, Simone Franco, Francesco Pasca, Giuseppe Zilli, Elio Coriano, Marcello Buttazzo, Alessandra Merico, Francesco Aprile, Carlo Stasi, Alessandra Peluso, Marta Vigneri, Vito Antonio Conte, Maurizio Leo, Anastasia Leo, Maurizio Nocera e Mauro Marino, e ci sarà luce nella trepida e sapida serata leccese settembrina.
La poesia torna così nelle strade, nelle piazze, là dove nacque tremila anni fa con i poemi omerici creati e tramandati dagli aedi un angolo di città dopo l’altro.
Torna, e oggi più che allora rivendica il primato della cultura sulla politica, sull’economia, su ogni altro accadimento contingente, in nome e per conto della Bellezza.