UN’ALTRA VITTIMA SULLE STRADE SALENTINE
(e.l.)_____Sarà un caso, sarà una maledizione, ma comunque è impressionante. Dopo quello di ieri sera a Lecce, di cui abbiamo riferito nell’articolo immediatamente precedente, un altro morto nel Salento per incidente stradale, avvenuto questa notte verso l’1.00 a Soleto, nella zona industriale.
La vittima è un giovane di 38 anni originario di Aversa e residente a Lecce, Michele Mancarella Pinto.
Lascia la moglie e un figlio piccolo.
Per cause ancora da accertare, ha perso il controllo della moto Yahama 600 che guidava e dopo una decina di metri si è schiantato contro il guard-rail sul lato opposto a quello di marcia.
Alcuni automobilisti di passaggio hanno allertato il 118, e quando sono arrivati, i sanitari hanno trovato il giovane in condizioni critiche in seguito al violento impatto.
Portato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce (nella foto), è morto poco dopo il ricovero a causa delle lesioni riportate, per cui non c’è stato niente da fare.
Sull’accaduto indagano i Carabinieri del Comando Stazione di Soleto, per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro ed accertarne le cause._____
LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente
Category: Cronaca
INCIDENTI MOTOCICLISTI CONTRO LA STRAGE, CAMPAGN di SENSIBILIZZAZIONE
Sigg. PREFETTO PRESIDENTE PROVINCIA DIRETTORE UFFICIO SCOLASTICO Lecce
Continua la strage delle vittime della strada nel Salento. Oltre il 60% di esse sono motociclisti. Una percentuale che, incardinata con il rapporto moto-auto, ripropone l’elevata incidenza degli incidenti e della mortalità a danno dei motociclisti, rispetto a quelli delle quattroruote. Sono fuorvianti le motivazioni spesso etichettate “strade killer” : lo sono invece prevalentemente tali veicoli (in genere di elevata cilindrata) e la velocità. Nel centauro si manifesta con più forza la seduzione della velocità, legata al natura del veicolo scelto e alle sue prestazioni; si depotenzia il senso del rischi connesso alle due ruote che “impongono” velocità, “favoriscono” guide audaci, rispetto alle auto. Le strade spesso sono vissute come piste dove scorazzare. E’ un dato di fatto che sarebbe ipocrita non riconoscere. Ciò non significa scaricare completamente le responsabilità sui motociclisti-vittime; i modelli “sportivi” emulati sono corresponsabili.
Protagonisti e vittime degli incidenti motociclistici non sono solo i giovani della fascia d’età 15-29 anni, cui è legata in primis la mortalità. Lo sono purtroppo anche gli adulti. Nel 2015 la Prefettura di Lecce (in tandem con la Provincia , MIUR, SITAN , ISTAT , ACI) ha redatto e pubblicato “On the Road: giovani e sicurezza stradale nella provincia di Lecce”. Strumento utile di conoscenza , attraverso il coinvolgimento degli studenti e la diffusione dei dati, propedeutica all’azione. Però ad essa non è seguita una campagna di sensibilizzazione pubblica forte e diffusa, di allarme e prevenzione. Anzi: si è assistito perfino al reiterarsi di numerosi funerali di motociclisti, dove invece di denunziare e meditare sul rischio delle due ruote, le moto strombazzavano il de profundis alla loro vittima, in un rito masochistico. Tutto ciò nel silenzio connivente di autorità religiose, amministrative, che avrebbero dovuto stigmatizzare la gravità di quanto avveniva :l’idolatria della moto “assassina” inneggiata quale amica e mito della vittima; frutto di assenza di meditazione razionale, di riflessione sui comportamenti a rischio.
Di fronte alla carneficina in atto è doveroso e indispensabile che le istituzioni statali e territoriali attivino una riunione finalizzata a promuovere una campagna di massa sulla rischi in agguato sulle due ruote, alla luce della situazione aggravatasi negli ultimi mesi; campagna pubblica rivolta non solo ai giovani, ma a tutti gli utenti dei motocicli, orgogliosi delle loro potenzialità, meno consapevoli degli oggettivi rischi.
Distinti saluti
Per il Forum
Giovanni Seclì, Sergio Starace
Lecce 8 sett. 2021