LA NOTTE DELLA TARANTA ORMAI E’ MORTA
(g.p.)______E’ andata in onda su Rai 1 questa notte, altro che ‘seconda serata’, una sintesi registrata del ‘concertone’ di Melpignano, quest’anno tenutosi davanti a mille persone sabato scorso, 28 agosto.
Toccato il fondo.
Un punto di non ritorno, che anno per anno su leccecronaca.it abbiamo denunciato e documentato.
Dopo anni appunto di ‘contaminazioni’ a capocchia che hanno progressivamente prosciugato il contesto originario, l’unica ‘contaminazione’ possibile sarebbe stata con il reggae, ma vaglielo a spiegare, il reggae è stato l’unico genere musicale con cui non hanno ‘contaminato’.
Di operazioni commerciali, che hanno mortificato i significati della tradizione.
Di operazioni politiche gestite a uso e consumo del potere di Michele Emiliano e dei suoi gestori del potere culturale in Puglia, a senso unico, quando invece la Cultura non dovrebbe avere ‘imprimatur’, né clientele, né appartenenze ideologiche, né servitù partitiche.
Un potere che passa attraverso i vari Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission, assessorati degli enti locali, quello allo Spettacolo del Comune di Lecce in primis, al servizio di amici e compagni e, appunto, Fondazione Notte della Taranta, retta da sovrano assoluto, con mancanza di originalità e di trasparenza, da Massimo Manera (quarto da sinistra nella foto alla conferenza stampa di presentazione), gran maestro concertatore, dello sfacelo.
Grazie a milioni di euro di contributi di denaro pubblico per costruire il consenso politico.
Cronaca della nottata?
Ha scritto nei giorni scorsi Andrea Carlino su ‘Folk Magazine’ – e condiviso tramite social – sintesi estrema di un lungo, circostanziato e polemicamente lucido intervento:
«Assistere allo scempio di un istituto culturale, come direbbe Ernesto de Martino, è la fine di un mondo…
…Si è consumato l’ultimo atto della demolizione di uno degli eventi musicali che solo sino a quattro-cinque anni era tra i più significativi e innovativi nel panorama mondiale della World Music…
“affanculu” di protesta a tutti coloro che hanno prodotto, favorito, promosso, finanziato quel triste spettacolo…
La Fondazione della Notte della Taranta ha intrapreso la via del meretricio e del tradimento della sua missione ideale e culturale vergata a chiare lettere nei suoi stessi statuti…
L’altra sera abbiamo visto cose che voi umani… : la patetica conduzione di Al Bano che fa pure atto d’impegno ecologico evocando con una lacrimuccia il dramma (vero) della Xylella; il Volo stonante (aiuto!) che si accanisce su quel capolavoro che è Kalinifta; un maestro concertatore saltellante come un canguro imbarazzato e imbarazzante (la rima è voluta); ancora stonature, impacci, interruzioni, ripetizioni, attacchi sbagliati; e una coreografia che ricorda quelle dei varietà televisivi degli anni Settanta, con un pizzico di folk ».
Commento della nottata, breve, conciso e compendioso?
Ha scritto questa mattina su Facebook Nandu Popu:
«Credo che questo sia un punto di non ritorno.
I responsabili dovrebbero avere il buon gusto di chiedere scusa e abbandonare la Fondazione.
Peccato, l’inconsistenza culturale di chi guida questa sorta di baraccone ha ucciso definitivamente la Taranta.
Ormai è morta e il resto è solo oltraggio alla cultura dei Salentini» .