A PAOLO PAGLIARO E’ RITORNATA LA XYLELLA AL NASO
(g.p.)_____Al consigliere regionale della lista La Puglia Domani e presidente del Movimento Regione Salento Paolo Pagliaro (nella foto) è saltata di nuovo la xylella al naso.
Il mese scorso se la pigliò con il ricercatore Marco Scortichini in maniera del tutto ingiustificata, negando che al problema del disseccamento rapido degli ulivi estistano cure, e rimedi naturali, e invece esistono, eccome, in tutta evidenza scientifica, come gli spiegò il professore stesso, in una serena e circostanziata replica.
Oggi se la piglia con una delle voci libere e controcorrente levatesi, in tutti questi anni ormai, fuori dal coro del pensiero unico allora crescente e oggi dominante, la ricercatrice e consulente aziendale Alessandra Miccoli, “project manager presso libero professionista e lavora presso Researcher presso Università degli Studi della Basilicata”, di San Pietro Vernotico, residente a Torchiarolo.
Riportiamo qui di seguito integralmente il comunicato stampa firmato da Paolo Pagliaro.
«Delle due l’una: o la mano sinistra non sa quel che fa la destra, o se ne infischia. Mentre il Comitato Tecnico Scientifico, istituito a dicembre scorso su proposta dell’assessore all’agricoltura Pentassuglia, è impegnato a monitorare e contrastare la Xylella fastidiosa che sta divorando gli ulivi pugliesi, il presidente Emiliano cala dall’alto una nuova nomina nel suo Collegio di Esperti, organismo autonomo alle sue dirette dipendenze. E si tratta di un nome purtroppo già noto a chi segue le vicende del batterio che da otto anni sta funestando la nostra olivicoltura: quello della professoressa Alessandra Miccoli, strenua oppositrice dell’eradicazione degli ulivi infetti e del Piano Silletti.
Un soldato della schiera di negazionisti che abbracciavano gli alberi disseccati per impedirne il taglio, spianando così la strada al batterio killer degli ulivi.
Sei milioni e mezzo di piante distrutte in Salento: un cimitero nelle campagne dove prima dominavano distese di ulivi maestosi e fruttuosi. Uno sfregio al simbolo stesso della Puglia, che si sarebbe potuto fermare si si fosse intervenuti con decisione in tempo utile, applicando le misure dettate dall’Unione europea: tagliare senza indugio le piante contagiate.
Lo spiega chiaramente un servizio di Superquark tramesso cinque giorni fa: “Un’epidemia che poteva essere facile da contenere, all’inizio. Gli scienziati dell’Istituto per la Protezione sostenibile delle piante del CNR furono molto veloci nell’individuare il batterio responsabile, ma gli interventi per contenere il contagio incontrarono grandi difficoltà tra false notizie, ricorsi e interventi della magistratura. Le cose si complicarono, le misure di prevenzione rallentarono e l’epidemia si diffuse rapidamente”.
Nominare una (ex?) negazionista, senza laurea né esperienza in agraria, nel team dei “suoi” quasi 50 “esperti” anti (?) Xylella è uno schiaffo in faccia alla scienza, quella che ha lottato e lotta per combattere il batterio. Un atto di arroganza assoluta, in perfetto stile Emiliano. Questa “esperta” rischia di diventare un elemento di disturbo, una mina per le decisioni che, a rigor di scienza, il CTS sta faticosamente portando avanti per tentare di sbarrare il cammino alla Xylella con le armi della ricerca e della sperimentazione.
Quindi chiediamo al presidente della Regione di revocare immediatamente questa nomina a dir poco inopportuna, che offende i tanti olivicoltori salentini messi in ginocchio dalla Xylella e la Puglia intera».
Interpellata questa mattina da leccecronaca.it Alessandra Miccoli ci ha mandato al riguardo la seguente dichiarazione.
«Spiace constatare, ancora una volta, come parte della politica continui a vivere in una dimensione parallela, tutta propria evidentemente. Il risveglio dal torpore per alcuni avviene saltuariamente, a volte in circostanze come questa che mi vede coinvolta.
Una nomina “intuitu personae” che ho accolto con stupore e con l’entusiasmo di chi l’ha interpretata come un atto di fiducia da parte di un Politico illuminato quale ritengo che sia il Presidente Emiliano.
Inoltre, mi sembra di non essere una comparsa dal nulla, considerato che sono coinvolta sulla tematica da anni.
Eppure, il risultato è sotto gli occhi di tutti: la mia persona e la professionalità vengono messe alla berlina, probabilmente – voglio essere in buona fede – a causa di un equivoco rintracciabile nell’evidente incapacità di leggere con attenzione ed interpretare un provvedimento che nulla ha a che vedere con la nomina a componente del CTS di cui molti parlano.
Inoltre, mi viene contestata un’appartenenza negazionista in cui proprio non mi riconosco: lo affermo convintamente io, ma lo dimostrano i fatti.
Mi riferisco, in particolare, a tutto ciò che in questi anni ho costruito anche attraverso un approccio critico, il costante e costruttivo dialogo con diversi ricercatori e con il presidente Emiliano.
Tutto ciò, io che non sono un politico, l’ho fatto mossa dall’amore per la mia Terra, alla quale mi sento identitariamente radicata. A volte avrò esagerato, ma si è trattato di azioni guidate da buona fede e che andrebbero contestualizzate. Non accetto le illazioni gratuite e le cattiverie che mi vengono rivolte. Ma mi rendo conto che non tutti siamo uguali e che ciascuno utilizza gli strumenti di cui dispone.
Io non sono solita utilizzare cattiveria e denigrazione, sono atteggiamenti che, per forma mentis e per la sana educazione ricevuta, non mi appartengono.
Rivolgo un invito a coloro che si sono indignati per la mia nomina: profondessero il loro impegno in azioni costruttive di dialogo e di confronto: di questo abbiamo realmente bisogno, non di strumentali polemiche».
Ora, sulla xylella, come su tutto, dalla Tap, all’Ilva, Michele Emiliano, lo conosciamo, ha sempre strizzato l’occhio agli ‘oppositori’, per quanto poi nella sostanza dei fatti abbia fatto, deliberato e deciso in maniera diametralmente a loro opposta, cioè fedele alla linea, la sua.
Però è fatto così, del resto gli piace circondarsi di personalità di diverso orientamento, con i quali stabilisce liaison e intreccia relazioni, poi da cosa nasce cosa, e se non nasce, fa niente, va bene uguale.
Ora, è inutile riproporre, almeno in questa sede, nella fattispecie, la questione xylella, ripercorrere una vicenda su cui leccecronaca.it da sempre ha fornito informazioni, documentazioni, approfondimenti e ricerche, che i nostri lettori conoscono, o possono agevolmente recuperare.
Una sola notazione. Dispiace che Paolo Pagliaro, pure dal versante del centro destra, da quando è consigliere regionale, si sia fatto coinvolgere dal mainstream dominante sull’ affaire della xylella.
Ma dubbi non ne ha? Se non gliene ne sono mai venuti, di manovre, trame e speculazioni al riguardo, gliene suggeriamo uno noi, su un’altra questione che gli sta a cuore, il fotovoltaico selvaggio: che ne sarà delle campagne devastate dalle eradicazioni e dagli incendi dolosi degli ulivi?
E basta, ecco, dispiace e basta, che un uomo libero quanto generoso, sia diventato adesso il campione del pensiero unico.
Mi sia consentito solo nell’occasione – ma su questo e su tante altre cose ancora – citargli la recente frase del premio Nobel per la medicina Luc Montagnier “complottista è chi nasconde la verità”. ______
LA RICERCA nel nostro articolo del 23 luglio scorso
LA POLEMICA / AL CONSIGLIERE REGIONALE PAOLO PAGLIARO SALTA LA XYLELLA AL NASO