PRESENTATA UNA DIFFIDA ALL’ENI: “le sue attività contribuiscono a determinare l’emergenza climatica in atto”
(Rdl)______Una diffida a Eni Spa per abbattere subito le emissioni di gas serra, dirette e indirette, provocate dall’impresa pubblica italiana multinazionale, è stata presentata oggi dal professor Michele Carducci, docente di Diritto costituzionale comparato e Diritto climatico presso l’Università del Salento, e dagli avvocati Raffaele Cesari, Veronica Dini e Luca Saltalamacchia.
L’iniziativa è della “Rete Legalità per il Clima” (www.giustiziaclimatica.it), network di giuristi che si occupa da tempo di questioni climatiche e che ha curato la redazione dell’atto di citazione contro lo Stato italiano nel primo giudizio climatico lanciato in Italia nel mese di giugno scorso.
Nell’atto di oggi i firmatari rilevano come le attività poste in essere da Eni spa contribuiscono a
determinare l’emergenza climatica in atto.
Ciò nonostante, il piano di decarbonizzazione recentemente presentato dall’azienda è contraddittorio e del tutto inadeguato a rimuovere la grave situazione di pericolo esistente.
L’obiettivo di “Rete Legalità per il clima” è dunque quello di obbligare Eni spa a rispettare un
livello di emissioni compatibile con il target di lungo termine indicato dall’articolo 2 dell’Accordo di Parigi. A tal fine, tra l’altro, la società dovrà abbandonare, entro e non oltre il 2022, qualsiasi finanziamento al fossile, nonché escludere la produzione di idrogeno blu.
Si apre, in tal modo, un nuovo fronte di climate litigation in Italia, che “Rete Legalità per il Clima” auspica venga sostenuto da tutte le Associazioni e da tutti i cittadini che hanno a cuore i diritti fondamentali delle presenti e delle future generazioni.
Nella foto di copertina, l’azione dimostrativa di Greenpeace Italia lo scorso 12 maggio a Roma sul palazzo di fronte la sede dell’Eni.
Per chi voglia consultarlo, qui sotto l’atto integrale
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L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo del 21 giugno scorso
UNA CITAZIONE AL TRIBUNALE DI ROMA PER LO STATO ITALIANO A FRONTE DELL’EMERGENZA CLIMATICA