NOTE D’ARTE / L’ESTATE CON I PESCI DI TAPPARINI
LA MOSTRA A NARDO’ DA SABATO 3 LUGLIO
di Raffaele Polo______
Le più recenti realizzazioni di Vittorio Tapparini (nella foto) sono dedicate al mondo marino, custode di misteriosi, sublimi segreti.
“Anime di pesci” è il titolo della sua personale di pittura che si apre il 3 luglio alle 19.30 a NARDÒ, presso lo spazio espositivo in via Angelo Custode 4 alle 19.30, accanto al Teatro Comunale e resterà aperta fino al 31 agosto (tutti i giorni dalle 19.30 alle 23).
È l’espressione di una nuova stagione dell’artista leccese che racconta un dialogo dell’anima tra uomini e creature naturali, soprattutto marine, e insegue una poetica fortemente sensibile rispetto alle problematiche ambientali.
Tapparini ha già trattato questa tematica in passato (con opere materiche che emergevano dalle tele), ma oggi nella sua nuova estetica narrativa pop surreale ispirata alla speranza, al sogno e alle favole della nostra vita, la natura prorompe in queste pitture come un elogio infinito.
La sua è dunque un’apologia della fauna marina, ma anche delle farfalle che usano i venti per planare su nuove gioie. Grandi bolle d’ossigeno occupano questo mondo immaginifico, tra il mare e la terra, danno aria e il respiro che è mancato a noi negli ultimi due anni e che manca sempre più alla natura.
Ecco che tutte queste opere coloratissime (dai titoli espliciti: “Acquario interiore”, “Meravigliosa creatura”, “Danza la vita”, “Meropide”, “Freedom”…) lasciano che un’invasione di pesci, farfalle e onde esploda tra noi: basta imparare ad accogliere e custodire questi doni, sembra voler dire Tapparini.
La bellezza naturale è al centro di questo mondo artistico. Le nuove tele ad olio di Tapparini, in uno stile che l’artista definisce “figurativo fantastico”, lambiscono il simbolismo che riguarda il mondo animale da sempre presente nella storia dell’arte.
“Il dialogo tra l’uomo e la natura dovrebbe essere una cosa normale, perché noi stessi facciamo parte di essa – spiega l’artista – così queste mie opere sono nate spontaneamente, sognando il mare proprio in tempi in cui la pandemia ci obbligava a stare chiusi in casa. Dopo aver trattato negli ultimi anni sempre favole umane, sogni e narrazioni urbane, ho avvertito dentro il grido della natura intorno che ci avvisa che qualcosa non va. È stato un processo naturale passare dalle favole dell’uomo alle poesie degli animali”.
“Mettere al centro il mare significa mettere al centro noi – aggiunge – la Terra e le nostre anime. Il mio è un messaggio universale, come l’arte e per questo non può essere legato solo ad un luogo, ad un territorio. Ma a chi vuole vederci anche un legame con il Salento che galleggia tra due mari e alla nostra natura anfibia rispondo che potrebbe essere, ma in modo inconscio. L’acqua è per tutti noi fonte di vita e io forse dal mare sto solo cominciando un nuovo percorso creativo.
Credo che in fondo dovremmo farlo tutti, ripensare alla nostra vita e alle nostre abitudini in senso ambientalista, che vuol dire per me semplicemente capire come e cosa ognuno può fare per far bene al pianeta e quindi a se stesso. E per ricordarci di questa mission alla quale siamo tutti chiamati come un grande esercito della salvezza si può cominciare appendendo ai muri delle nostre vite immagini di pesci, di farfalle, di elefanti volanti… Io da qualche tempo vivo così e garantisco che funziona”.
Category: Cultura