IL RETTORE FABIO POLLICE SPIEGA I CRITERI ADOTTATI DALL’UNISALENTO PER LE TASSE UNIVERSITARIE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. L’Università del Salento Ci manda il seguente comunicato______
REVISIONE DEL MODELLO DI TASSAZIONEIL RETTORE FABIO POLLICE:
«INTERVENTO NECESSARIO PER GARANTIRE LA SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA DELL’ATENEO E IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI.
GLI AUMENTI NON INCIDERANNO SULLE FAMIGLIE A BASSO REDDITO. L’IMPEGNO È RIMANERE NEL CLUSTER DELLE UNIVERSITÀ CON IL PIÙ BASSO LIVELLO DI TASSAZIONE»
Nella seduta odierna, il Consiglio di Amministrazione dell’Università del Salento ha confermato il modello di tassazione proposto dalla Commissione Bilancio e approvato dal Senato Accademico, apportando alcuni correttivi tesi a promuovere una ripartizione più equilibrata del gettito sugli studenti con ISEE superiore ai 25mila euro e mantenendo comunque inalterato il livello di gettito deliberato dal Senato Accademico. Questa redistribuzione si è ispirata a principi di equità e solidarietà sociale, tenendo conto della capacità contributiva degli studenti e delle loro famiglie.
«La situazione finanziaria della nostra Università ci ha obbligato a rivedere il sistema di tassazione», spiega il Rettore Fabio Pollice, «ma si è deciso che questa misura, in considerazione delle difficoltà economiche determinate dalla crisi pandemica, non tocchi l’ampia fascia di studenti con ISEE fino a 25mila euro, mentre incida marginalmente e comunque in maniera progressiva sugli studenti che rientrano nella fascia compresa tra i 25mila e i 40mila euro di ISEE, aumentando significativamente solo per gli studenti con ISEE al di sopra dei 50mila euro.
In sintesi, se al di sotto dei 25mila euro lo studente non avrà alcun aumento contributivo, uno studente con ISEE di 30mila euro avrà un incremento delle tasse pari a 180 euro all’anno, che si ridurranno a 90 euro se meritevole. Con un ISEE di 40mila euro, lo studente avrà un incremento massimo di 300 euro all’anno, che si ridurranno a 150 euro se meritevole.
Il pagamento delle tasse – è bene ricordarlo – avviene in tre distinte rate, distribuite nell’anno accademico per non pesare in maniera significativamente sui bilanci familiari. Come detto, larga parte dell’incremento contributo graverà sugli studenti con ISEE superiore ai 50mila euro e, in particolare, su quelli che hanno un ISEE pari o superiore a 100mila euro. Non dobbiamo dimenticare che il nostro è l’Ateneo con il più basso livello di tassazione in Italia, più basso anche con riferimento alle Università dell’intorno geografico.
Nel confronto con queste Università il livello di tassazione, a seguito dell’applicazione degli incrementi appena descritti, rimarrà comunque più basso di circa il 40 per cento, e l’impegno è mantenere l’Università del Salento nel cluster degli Atenei italiani con il più basso livello di tassazione.
L’incremento delle entrate, oltre a garantire la sostenibilità finanziaria dell’Ateneo, verrà utilizzato anche per migliorare la qualità dei servizi offerti e introdurne di nuovi. Voglio citare, in particolare, l’introduzione dei corsi sulle soft skills e sull’imprenditorialità, che saranno trasversali a tutti i corsi di laurea, e le attività per migliorare le prospettive occupazionali dei nostri laureati, tra le quali il finanziamento di tirocini extracurriculari.
Si tratta di azioni di grande importanza, considerato che uno dei fattori che maggiormente penalizzano il nostro Ateneo deriva proprio dalle difficoltà occupazionali che incontrano i nostri laureati».
Lecce, 29 giugno 2021
Cordiali saluti e buon lavoro,
Loredana De Vitis
Ufficio Comunicazione e URP
Università del Salento
Rettorato, piazza Tancredi 7 – 73100 Lecce
e-mail comunicazione@unisalento.it
web www.unisalento.it
Category: Cronaca, Cultura, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Lo scorso anno (a.a. 2020/2021) l’Ateneo salentino ha potuto festeggiare un incremento delle iscrizioni pari al 7,1% rispetto all’anno precedente.
A determinare l’ottimo risultato furono la qualità dell’offerta formativa, la capacità di collegamento con il mondo del lavoro e una intensa attività di orientamento, stando alle dichiarazioni ufficiali.
Tuttavia non si può negare che un ruolo rilevante fu giocato dalle agevolazioni economiche che sia l’Ateneo salentino sia l’Ente preposto a garantire il diritto allo studio seppero mettere in campo in un momento tra i più difficili mai vissuti: la pandemia di COVID-19.
A quasi un anno di distanza la situazione sembra radicalmente mutata, e le rappresentanze studentesche di Unisalento lamentano un significativo aumento della tassazione, deciso nell’ultima seduta del Consiglio di Amministrazione. Un aumento che graverebbe, secondo quanto si legge, in maniera insostenibile sugli studenti e sulle loro famiglie in un periodo molto difficile sul piano economico nazionale, e ancor più critico nel meridione.
La scelta, che peraltro disattende la faticosa mediazione raggiunta in Senato Accademico, pare essere motivata – secondo quanto abbiamo potuto leggere e sentire in questi giorni – da una grave crisi economica in cui verserebbe l’Ateneo, simile a quella molto drammatica vissuta da Università come Cassino. In effetti, questi due Atenei sono gli unici in Italia a subire tagli nei finanziamenti e nell’assegnazione dei Punti Organico (ridotti del 50%) per aver superato l’80% nel rapporto fra spese per il personale e le entrate economiche (FFO più tasse studentesche).
Riteniamo, tuttavia, che una decisione così delicata, che può ricadere pericolosamente su tutto il territorio salentino e pugliese in generale e su tutta la comunità accademica, non poteva essere assunta da 4 consiglieri di Amministrazione sui 9 che lo compongono (di cui 4 assenti). Avrebbe, invece, richiesto una riflessione approfondita tra tutte le componenti accademiche: studenti, docenti, personale tecnico amministrativo e i loro rappresentanti sindacali ed associativi.
Con una posizione contraria espressa molto chiaramente da parte delle rappresentanze studentesche e in totale assenza di una adeguata discussione interna al mondo accademico salentino consideriamo alquanto azzardata questa scelta che provoca una frattura con la componente studentesca ed evidenzia criticità in ordine alla gestione politica fra i due maggiori Organi di governo.
Spiace constatare, inoltre, che ancora una volta i sindacati rappresentati nel Consiglio di Amministrazione, senza un adeguato confronto con chi lavora nell’Ateneo salentino, abbiano assunto una posizione poco lungimirante, votando a favore dell’aumento della tassazione in Consiglio, salvo poi sottoscrivere – in modo assolutamente contraddittorio – un appello pubblico di segno opposto.
Chiediamo, pertanto, al Rettore, ai componenti gli Organi accademici e all’Amministrazione tutta di aprire subito un tavolo di confronto per discutere della situazione di crisi economica e delle possibili soluzioni che non possono essere quelle di far gravare la stessa crisi sulle spalle della componente più debole, studenti e studentesse magari costretti a rinunciare agli studi, e poi sull’intera comunità accademica e sul territorio salentino.